
Urge innanzitutto constatare una mancanza importante: secondo l’art. 73 dello Statuto del Comune di Pontinia, l’ente favorisce e valorizza le libere forme associative e promuove la formazione di organismi di partecipazione al fine di consentire l’effettiva possibilità di intervenire in un provvedimento amministrativo e nei vari momenti dell’attività amministrativa… Questa importante disposizione ci fa capire come il legislatore comunale ha voluto dare un indirizzo di forte democrazia alle scelte che adotta la giunta ed il consiglio stesso. Ma agli atti non c’è traccia né di una lettera che convochi l’Associazione Artigiani e Piccola Impresa, la Confartigianato, o addirittura l’associazione Commercianti di Pontinia, dato che si sta discutendo circa una zona commerciale e non tanto artigianale. Quindi chiediamo che venga emesso un avviso di conferenza pubblica perché a nostro avviso è obbligatorio e perché questa delibera risulterebbe illegittima poiché in contrasto con lo Statuto.
Dai verbali delle Commissioni Urbanistiche risulta, poi, che il tema non sia mai stato trattato; solamente in una circostanza, il 23 marzo 2007, leggiamo che il 1° punto dell’o.d.g. è “discussioni e approvazione Piani Particolareggiati Artigianale e Quartaccio”; ma dal verbale stesso si legge che per quanto riguarda la zona Artigianale e il punto n.2 la Commissione si aggiorna a data da destinarsi. È evidente anche in questo caso il gap democratico ed istituzionale dell’intera vicenda e quindi l’illegittimità dell’atto, che la maggioranza andrà ad approvare poiché in commissione non è mai passato e quindi l’iter amministrativo non è stato complessivamente rispettato.
Dall’art. 25 delle Norme di Attuazione del p.r.g. del 1996 si evince che nella “sottozona d1 Artigianato” è consentita la realizzazione di laboratori di servizio completi di uffici e mostre/mercato connesse all’attività di produzione, di laboratori di ricerca e di analisi, di edifici ed attrezzature di natura ricreativa e sociale al servizio degli addetti, l’edificazione di una eventuale abitazione per il personale addetto alla sorveglianza per ogni unità produttiva. Quindi nella zona commerciale di Tombolillo e company, e non artigianale, sanno vincolati, sperando che rispetteranno queste norme, dal vincolo che ogni altra struttura non artigianale, come i servizi, dovranno essere strettamente collegate con la natura della zona. Questo vuol dire, per assurdo, che un eventuale centro commerciale o albergo dovrebbero essere riservati solo ai lavoratori dipendenti ed agli artigiani che hanno un’attività nella zona e basta. Ecco perché già da oggi nutriamo una certa preoccupazione vedendo che i vostri intenti sono quelli di favorire uno sfogo commerciale nella zona artigianale.
Dal parere di regolarità tecnica, che di favorevole ha solo la dicitura finale in quanto l’intero testo è una bocciatura bella e buona, si evince innanzitutto che questa approvazione è una “variante” al vostro p.r.g. del 1996 e quindi, poiché non state facendo altro che andare in variante, vuol dire che il vostro p.r.g. è stato un fallimento. In secondo luogo va segnalato che andranno espropriate delle aree da destinare alla realizzazione delle strade e di consegnare dette aree a quei soggetti che volessero procedere alla attuazione del comparto o del sub-comparto e che non sono stati ancora quantizzati gli oneri degli espropri. Gli innesti della viabilità pubblica sono a carico dell’Amministrazione Comunale; anche i collettori lungo via del Tavolato e lungo via Migliora 47 sono a carico dell’Amministrazione Comunale. Nella tavola P09, alla voce sommaria di spesa, si dice che non sono previsti in generale espropri, se non nei casi eccezionali, pertanto si omette di quantificare i relativi costi. Ma tutti sappiamo che il congiungimento, attraverso una rotonda, di via Don Luigi Sturzo con la nuova via che verrà realizzata conoscerà l’acquisto ed il relativo abbattimento di una porzione della linea frangivento di proprietà del consorzio di bonifica. Quindi ci chiediamo perché tutte queste spese menzionate non sono state quantificate? Perché, essendo previste queste spese, tra l’altro di non lieve entità, non è stata richiesto e rilasciato il “Parere di regolarità contabile” da parte del capo settore finanziario? ecco che ci troviamo di fronte ad un’altra causa di illegittimità dell’atto amministrativo che andrete ad approvare.
Pochi giorni fa la maggioranza ha approvato il discutibile Piano Triennale dei Lavori Pubblici. Ebbene, perché non sono state menzionate tutte queste opere che stiamo trattando con le relative spese necessarie alla loro realizzazione?
Tutti questi elementi sono la prova di come la giunta Tombolillo stia lavorando in modo a dir poco discutibile non rispettando norme nazionali e statutarie; ci sono ancora molte mancanze tra cui il parere di regolarità sanitaria da parte dell’ASL e quindi non può essere votato un documento ed un progetto del genere.