
Siamo di fronte ad un passaggio nodale della storia repubblicana, ad una svolta che creerà assetti, e un quadro politico bipolare, nuovi per dare al Paese un governo forte, legittimato pienamente dal voto dei giovani, degli adulti e degli anziani. I precursori di tale avanguardia siamo stati proprio noi giovani universitari: l’anno scorso alle elezioni del Consiglio Nazionale degli Studenti Universitari (CNSU) ci siamo presentati con un unico simbolo denominato “Studenti delle Libertà” e si è rivelata una scelta vincente: per la prima volta noi universitari di centro-destra abbiamo ottenuto una maggioranza schiacciante al consiglio nazionale mettendo in imbarazzo il ministro Fabio Mussi e l’intera sinistra italiana. La scelta di AN e di FI, in primis, e di tutte le altre forze politiche e civili, di dar vita al PDL, che potrà affermarsi nelle urne come il nuovo grande soggetto politico unitario del centrodestra, realizzando un progetto pensato durante e dopo gli anni del governo del centrodestra, è semplicemente il prodotto di ciò che pressantemente hanno richiesto le elettrici e gli elettori da anni. Soprattutto nei comuni con popolazione inferiore ai 15000 abitanti già siamo abituati a votare un sindaco rappresentato da un simbolo unico di centro-destra: è accaduto per Mochi e per Donnarumma. Alcuni militanti ex MSI o ex AN hanno paura che questa fusione possa decentrare il nuovo partito troppo al centro e che l’adesione al PPE sia una conferma di ciò: ma il Partito popolare Europeo, sia in Spagna che in Francia che in Inghilterra ha sempre racchiuso dei movimenti non solo democristiani ma anche di destra come l’Ump di Sarkozy o il partito conservatore inglese o lo stesso primo ministro Aznar in Spagna, cioè movimenti non certo di centro-destra ma con una tradizione storicamente di destra. In questo nuovo scenario Alleanza Nazionale porterà nel Popolo delle libertà gli ideali, i principi e l'identità di una destra moderna, europea che guarda avanti e non si arrocca su se stessa. La questione dei simboli, di una presunta perdita di identità, sono argomenti davvero deboli e destituiti di efficacia e fondamento. Potremmo considerare i simboli come dei semplici tappi di bottiglia ognuno con un colore diverso, perché chi veramente volesse ancora la Fiamma bene in vista, allora dovrà semplicemente continuare a farla divampare dentro di sé ogni giorno e in ogni occasione. Sono gli uomini che fanno la politica ed i partiti, e quindi saremo noi che nella nostra azione quotidiana porteremo alti i valori di quella Fiamma che non tramonteranno mai: onestà, servizio e dedizione. Ognuno di noi è chiamato a esserne protagonista: il cittadino, il militante e l’eletto rappresentante nelle sedi istituzionali di tali valori. E poi... l'identità quale dovrebbe essere? Quella di Francesco Storace che ha fatto entrare in Alleanza Nazionale assessori e personaggi che oggi sono tutti indagati e qualcuno già condannato? Se questa è l'identità che qualcuno vorrebbe allora ben venga che vada fuori dal PDL. AN non si sta annettendo a nessuno perchè la lista è stata concepita insieme dopo la caduta di Prodi e sarà sottoposta al vaglio degli italiani attraverso il battesimo delle elezioni e poi attraverso dei congressi locali, provinciali e nazionali nei quali saranno sanciti democraticamente i vari organi e le regole interne del costituendo partito. È arrivata finalmente l’ora di un vero bipolarismo all’americana che possa garantire governabilità alla nostra Nazione e che finalmente distruggerà tutti i vari cespugli che finora non hanno fatto altro che rallentare i processi di modernizzazione dello Stato inteso come apparato burocratico, lo sviluppo delle infrastrutture e il favorimento di politiche giovanili e di ricerca scientifica e tecnologica.