
In questi giorni mi sono recato in Comune per prendere una copia degli atti in pubblicazione all’Albo Pretorio contenenti gli avvisi di esproprio dei terreni interessati dal progetto della centrale a turbogas che la Società Acea-Electrabel di Roma intende costruire nell’area industriale di Mazzocchio. Nella cartellina vi sono contenuti tutti i nominativi dei proprietari e le particelle catastali dei loro possedimenti che saranno attraversati dal metanodotto e dall’elettrodotto, nel percorso che va da Sezze Scalo fino alla posizione dove sarebbe prevista la futura centrale.
Leggendo la lista dei terreni, ci si rende conto che gli espropri andranno a colpire piccole e medie aziende agricole adibite alla produzione di ortaggi e all’allevamento zootecnico situate nelle contrade Gricilli, Cotarda, lungo gran parte del Fiume Ufente. In questi giorni, si è appreso dalla stampa, i destinatari degli avvisi di esproprio sono venuti in Comune per protestare energicamente e preannunciando immediati ricorsi nei confronti dell’Acea..
Non si può tollerare l’idea che, dopo anni di lavoro e sacrifici finanziari per attrezzare le proprie aziende agricole o zootecniche, produttrici di eccellenze agroalimentari, un progetto incompatibile con il nostro Agro venga a compromettere il lavoro e lo sviluppo di decine di famiglie residenti nei comuni di Sezze e Pontinia.
È giusto che il Comune non resti fermo di fronte a questo gravissimo scandalo: dobbiamo istituire immediatamente un tavolo di confronto e coordinamento fra tutti i cittadini pontiniani colpiti (presso il comune o presso un luogo adeguato della zona), al fine di informarli prontamente di ogni sviluppo del procedimento e al fine di “fare quadrato” per tutelare loro e la nostra terra. Inoltre propongo di sollevarli dalle spese legali che dovranno affrontare per ricorrere al decreto di esproprio e promuovere una class action istituendo un capitolo apposito di bilancio per sostenere l’onorario professionale di un avvocato che li difenderà tutti, come se fossero un consorzio o un sindacato, perché sono tutti accomunati dallo stesso interesse giuridico a veder tutelata la loro azienda agricola o attività commerciale.
Il tempo stringe: mancano solo 15 giorni!!
Leggendo la lista dei terreni, ci si rende conto che gli espropri andranno a colpire piccole e medie aziende agricole adibite alla produzione di ortaggi e all’allevamento zootecnico situate nelle contrade Gricilli, Cotarda, lungo gran parte del Fiume Ufente. In questi giorni, si è appreso dalla stampa, i destinatari degli avvisi di esproprio sono venuti in Comune per protestare energicamente e preannunciando immediati ricorsi nei confronti dell’Acea..
Non si può tollerare l’idea che, dopo anni di lavoro e sacrifici finanziari per attrezzare le proprie aziende agricole o zootecniche, produttrici di eccellenze agroalimentari, un progetto incompatibile con il nostro Agro venga a compromettere il lavoro e lo sviluppo di decine di famiglie residenti nei comuni di Sezze e Pontinia.
È giusto che il Comune non resti fermo di fronte a questo gravissimo scandalo: dobbiamo istituire immediatamente un tavolo di confronto e coordinamento fra tutti i cittadini pontiniani colpiti (presso il comune o presso un luogo adeguato della zona), al fine di informarli prontamente di ogni sviluppo del procedimento e al fine di “fare quadrato” per tutelare loro e la nostra terra. Inoltre propongo di sollevarli dalle spese legali che dovranno affrontare per ricorrere al decreto di esproprio e promuovere una class action istituendo un capitolo apposito di bilancio per sostenere l’onorario professionale di un avvocato che li difenderà tutti, come se fossero un consorzio o un sindacato, perché sono tutti accomunati dallo stesso interesse giuridico a veder tutelata la loro azienda agricola o attività commerciale.
Il tempo stringe: mancano solo 15 giorni!!
Hanno accolto la proposta: mercoledì 20 agosto alle ore 19,30 presso l'aula consiliare di Pontinia ci sarà una riunione con i cittadini soggetti ad esproprio, le associazioni e i consiglieri comunali.