"La Provincia" Venerdì 9 Novembre (di Graziano Lazidei) - Paolo Torelli, giovane capogruppo di AN al consiglio comunale, torna sul problema della sicurezza, più volte sollevato anche nei mesi scorsi. L’argomento del giorno è quello dei Rom e della tragedia cui è stata vittima la signora Reggiani. «Conferiamo anche in un periodo di lutto e dolore come questo, la nostra volontà di dare un contributo concreto per la sicurezza degli italiani. Crediamo che un sistema di espulsioni, efficiente ed efficace, possa consentire a tutti i cittadini, italiani e non, che vivono il nostro Paese in maniera corrette e nel rispetto della legge, di stare più tranquilli, di vivere la loro vita senza la minaccia della violenza». Per Torelli, da Pontinia a tutta l'Italia, non si può fare sconti. «La parola solidarietà deve essere necessariamente legata alla parola legalità. E sull'integrazione anche bisogna essere chiari: c'è chi non accetta di integrarsi, perché non accetta i valori e i principi della società in cui risiede. Come sia possibile integrare chi considera pressoché illecito e non immorale il furto, il non lavorare perché devono essere le donne a farlo magari prostituendosi, e non si fa scrupolo di rapire i bambini o di generare figli per destinarli all'accattonaggio? Parlare di integrazione per chi ha una “cultura” di questo tipo non ha senso». Per Torelli bisognerebbe adottare il principio della tolleranza zero nei confronti di chi non rispetta i principi della convivenza civile. Invita anche a tenere alta la guardia nei confronti di chi, in questi giorni, sta tentando in tutti i modi di fare discorsi d'integrazione che, almeno secondo lui, non hanno senso. «Spero che in Provincia di Latina non ci sia nemmeno l'ombra di ospitare un insediamento rom, come auspica Libralato, membro della maggioranza di Tombolillo, perché altrimenti la lotta sarebbe molto dura e comunque porterebbe solo delinquenza: gli immigrati, lavoratori, onesti, hanno già una casa e non una baracca, rispettano le leggi sul lavoro e tutte le altre leggi civili e penali; a loro non serve una baraccopoli dove vivere». Parole dure, durissime, che denotano come, anche a Pontinia, sia sentita l'esigenza di affrontare l'argomento sicurezza. Torelli preme da tempo e, secondo AN, i tempi sembrano essere maturi.
sabato 10 novembre 2007
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3 commenti:
Signor Torelli la pianti di dire falsità sul mio conto e non mi attribuisca affermazioni che non ho fatto. Può anche non essere coerente con il suo partito e con quanto decide e delibera, per esempio a Terracina. Parliamo per favore in modo serio e pacato di un problema serio.
Giorgio Libralato
PER il Verde pubblico, ricordiamoci del custode.
Il custode è favorevole all'eventuale spostamento del sito?
Io penso che il tutto è chiacchiere.
Per l'antenna senza concessione edilizia, perchè non si chiude?
I geometri di Pontinia cosa dicone del mercato coperto, non è che un'altro San Giuliano?
Io più che battermi con volantini, articoli di giornale e interventi in consiglio comunale, cosa posso fare? sono all'opposizione! continuerò sicuramente la mia lotta, anzi la nostra lotta di migliorare Pontinia e reindirizzarla verso i canoni di legalità e razionalità e soprattutto di vivibilità
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