Il discorso sull’insediamento industriale della ex Hilme va affrontato con calma e molta riflessione.
Innanzitutto occorre ricordare che sullo scadere degli anni’ 50, l’allora Consiglio Comunale approvò di regalare il terreno all’imprenditore privato, che in cambio avrebbe creato nuovi posti di lavoro e quindi ricchezza locale.
Con il passare degli anni, gli imprenditori si sono susseguiti e le società commerciali con essi, fino ad arrivare ai primi tagli al personale e purtroppo alla completa chiusura dello stabilimento.
Ora il Comune, per riprendere il controllo di tutto o di una parte del lotto, dovrà sborsare soldi e rispondere all’asta fallimentare. L’operazione ammonta a circa 500.000 euro complessivi (base d’asta, rilancio legale di 30.000 euro, tasse e imposte, smaltimento fanghi chimici presenti nei capannoni, messa in sicurezza).
Quindi prima di spendere mezzo milione di euro occorre riflettere bene: cosa vogliamo fare di quell’area? Vogliamo sprecare questa somma dei cittadini o reinvestirla per il bene della collettività di Pontinia?
Attualmente l’area, secondo Piano Regolatore Generale, ha indirizzo industriale. Ma sappiamo bene tutti che un Ente Pubblico non può mettersi a fare l’industriale e nemmeno l’imprenditore. Quindi se non possiamo ricreare nuovi posti di lavoro, allora la mia proposta è quella di approvare in Consiglio una variante al P.R.G. per cambiare la destinazione d’uso e quindi realizzare le condizioni per diminuire le spese delle famiglie: possiamo creare o un Farmer Market dove si attua il kilometro zero famiglie-coltivatori per comperare i prodotti agroalimentari a basso prezzo, sostenere l’economia agricola e la qualità del prodotto. Se proprio non si potrà attuare questo tipo di attività, allora largo spazio ad un polo civile e sociale: uno stabile per costituire una Comunità giovanile e magari al di sopra degli appartamenti popolari per le famiglie bisognose.
Questi sono i miei progetti, questi sono i progetti di chi non vuol fare solo opposizione, bensì proposizione di progetti per il bene della collettività e di Pontinia. Fin’ora ho partecipato attivamente all’attività del Comune e intendo continuare a farlo a pieno regime; anche se la maggioranza non l’ho sostenuta, il cittadino e le sue esigenze prima di ogni cosa!
Innanzitutto occorre ricordare che sullo scadere degli anni’ 50, l’allora Consiglio Comunale approvò di regalare il terreno all’imprenditore privato, che in cambio avrebbe creato nuovi posti di lavoro e quindi ricchezza locale.
Con il passare degli anni, gli imprenditori si sono susseguiti e le società commerciali con essi, fino ad arrivare ai primi tagli al personale e purtroppo alla completa chiusura dello stabilimento.
Ora il Comune, per riprendere il controllo di tutto o di una parte del lotto, dovrà sborsare soldi e rispondere all’asta fallimentare. L’operazione ammonta a circa 500.000 euro complessivi (base d’asta, rilancio legale di 30.000 euro, tasse e imposte, smaltimento fanghi chimici presenti nei capannoni, messa in sicurezza).
Quindi prima di spendere mezzo milione di euro occorre riflettere bene: cosa vogliamo fare di quell’area? Vogliamo sprecare questa somma dei cittadini o reinvestirla per il bene della collettività di Pontinia?
Attualmente l’area, secondo Piano Regolatore Generale, ha indirizzo industriale. Ma sappiamo bene tutti che un Ente Pubblico non può mettersi a fare l’industriale e nemmeno l’imprenditore. Quindi se non possiamo ricreare nuovi posti di lavoro, allora la mia proposta è quella di approvare in Consiglio una variante al P.R.G. per cambiare la destinazione d’uso e quindi realizzare le condizioni per diminuire le spese delle famiglie: possiamo creare o un Farmer Market dove si attua il kilometro zero famiglie-coltivatori per comperare i prodotti agroalimentari a basso prezzo, sostenere l’economia agricola e la qualità del prodotto. Se proprio non si potrà attuare questo tipo di attività, allora largo spazio ad un polo civile e sociale: uno stabile per costituire una Comunità giovanile e magari al di sopra degli appartamenti popolari per le famiglie bisognose.
Questi sono i miei progetti, questi sono i progetti di chi non vuol fare solo opposizione, bensì proposizione di progetti per il bene della collettività e di Pontinia. Fin’ora ho partecipato attivamente all’attività del Comune e intendo continuare a farlo a pieno regime; anche se la maggioranza non l’ho sostenuta, il cittadino e le sue esigenze prima di ogni cosa!
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