sabato 23 febbraio 2008

IL POPOLO DELLA LIBERTA' VISTO DA ME...


Siamo di fronte ad un passaggio nodale della storia repubblicana, ad una svolta che creerà assetti, e un quadro politico bipolare, nuovi per dare al Paese un governo forte, legittimato pienamente dal voto dei giovani, degli adulti e degli anziani. I precursori di tale avanguardia siamo stati proprio noi giovani universitari: l’anno scorso alle elezioni del Consiglio Nazionale degli Studenti Universitari (CNSU) ci siamo presentati con un unico simbolo denominato “Studenti delle Libertà” e si è rivelata una scelta vincente: per la prima volta noi universitari di centro-destra abbiamo ottenuto una maggioranza schiacciante al consiglio nazionale mettendo in imbarazzo il ministro Fabio Mussi e l’intera sinistra italiana. La scelta di AN e di FI, in primis, e di tutte le altre forze politiche e civili, di dar vita al PDL, che potrà affermarsi nelle urne come il nuovo grande soggetto politico unitario del centrodestra, realizzando un progetto pensato durante e dopo gli anni del governo del centrodestra, è semplicemente il prodotto di ciò che pressantemente hanno richiesto le elettrici e gli elettori da anni. Soprattutto nei comuni con popolazione inferiore ai 15000 abitanti già siamo abituati a votare un sindaco rappresentato da un simbolo unico di centro-destra: è accaduto per Mochi e per Donnarumma. Alcuni militanti ex MSI o ex AN hanno paura che questa fusione possa decentrare il nuovo partito troppo al centro e che l’adesione al PPE sia una conferma di ciò: ma il Partito popolare Europeo, sia in Spagna che in Francia che in Inghilterra ha sempre racchiuso dei movimenti non solo democristiani ma anche di destra come l’Ump di Sarkozy o il partito conservatore inglese o lo stesso primo ministro Aznar in Spagna, cioè movimenti non certo di centro-destra ma con una tradizione storicamente di destra. In questo nuovo scenario Alleanza Nazionale porterà nel Popolo delle libertà gli ideali, i principi e l'identità di una destra moderna, europea che guarda avanti e non si arrocca su se stessa. La questione dei simboli, di una presunta perdita di identità, sono argomenti davvero deboli e destituiti di efficacia e fondamento. Potremmo considerare i simboli come dei semplici tappi di bottiglia ognuno con un colore diverso, perché chi veramente volesse ancora la Fiamma bene in vista, allora dovrà semplicemente continuare a farla divampare dentro di sé ogni giorno e in ogni occasione. Sono gli uomini che fanno la politica ed i partiti, e quindi saremo noi che nella nostra azione quotidiana porteremo alti i valori di quella Fiamma che non tramonteranno mai: onestà, servizio e dedizione. Ognuno di noi è chiamato a esserne protagonista: il cittadino, il militante e l’eletto rappresentante nelle sedi istituzionali di tali valori. E poi... l'identità quale dovrebbe essere? Quella di Francesco Storace che ha fatto entrare in Alleanza Nazionale assessori e personaggi che oggi sono tutti indagati e qualcuno già condannato? Se questa è l'identità che qualcuno vorrebbe allora ben venga che vada fuori dal PDL. AN non si sta annettendo a nessuno perchè la lista è stata concepita insieme dopo la caduta di Prodi e sarà sottoposta al vaglio degli italiani attraverso il battesimo delle elezioni e poi attraverso dei congressi locali, provinciali e nazionali nei quali saranno sanciti democraticamente i vari organi e le regole interne del costituendo partito. È arrivata finalmente l’ora di un vero bipolarismo all’americana che possa garantire governabilità alla nostra Nazione e che finalmente distruggerà tutti i vari cespugli che finora non hanno fatto altro che rallentare i processi di modernizzazione dello Stato inteso come apparato burocratico, lo sviluppo delle infrastrutture e il favorimento di politiche giovanili e di ricerca scientifica e tecnologica.

venerdì 22 febbraio 2008

RACCOLTA DIFFERENZIATA: DA PARTE DELLA MAGGIORANZA ARRIVA IL DIETROFRONT

Quotidiano La Provincia, di Graziano Lanzidei - Ancora un altro rinvio. Anche oggi i rifiuti del mercato del venerdì verranno portati a Borgo Montello. L'amministrazione comunale, nonostante gli sforzi quasi giornalieri dell'assessore all'Ambiente, Valterino Battisti, non riesce ad iniziare quello che, da tutti, viene considerato il processo virtuoso. L'accordo davanti al Prefetto, fino ad oggi, non ha portato a risultati concreti. La questione sembra essere peggiorata sensibilmente dopo che, nei giorni scorsi, si è assunta la consapevolezza che il Tribunale di Latina, nella causa civile intentata dal Comitato di salvaguardia ambientale di Mazzocchio contro la Sep, possa non escludere il riconoscimento di danni. A questo punto, dalla giunta Tombolillo, costituitosi parte civile davanti al Tribunale di Latina, è arrivato un brusco stop. I preparativi stanno andando avanti, ma si parla ancora di rinvio sine die. Eppure nelle prossime settimane dovrebbero decidersi cose fondamentali. Opuscoli di sensibilizzazione da stampare per le scuole, perché a Pontinia è stato deciso che una giusta campagna di informazione non è solo quella di tipo operativo. I migliori alleati che la giunta di centrosinistra vuole avere in questa grande battaglia di sensibilizzazione, sono proprio i bambini. Per cui, dalle materne fino alle elementari, ogni bambino avrà il suo volume - in stampa dovrebbero andare due diversi tipi a seconda dell'età - e inizierà a conoscere da vicino che il rispetto dell'ambiente inizia proprio da come vengono gettati e riutilizzati i rifiuti. L'assessore Battisti sembra fremere anche perché dalla Provincia sembrano arrivare segnali confortanti. "Presentateci un progetto finito e vedrete che i fondi arriveranno" questo il pensiero, in sintesi, dell'assessore Giovanchelli. C'è urgenza anche perché i vantaggi economici non sarebbero pochi. Con il solo conferimento del mercato del venerdì in Sep, con l'offerta che la stessa società ha fatto alla Trasco, il Comune arriverebbe a risparmiare ben 500 euro ogni settimana. Questo significa 25 mila euro all'anno. Poca roba, se confrontata con il bilancio complessivo della gestione dei rifiuti. Ma anche su questo versante, se si iniziasse con al differenziata, il Comune potrebbe arrivare, già dal secondo anno, a iniziare a diminuire le tasse. Tra il conferimento a Montello e quello in SEP ci sono, almeno così sembra, 240 mila euro di differenza. Il primo anno dovrebbero servire per acquistare tutto il materiale (si parla di una spesa di 300 mila euro), mentre già dal secondo potrebbero servire a diminuire le tariffe. A questo punto, visti tutti i passaggi formali espletati (Prefetto, enti competenti), ogni ritardo potrebbe significare un'ulteriore spesa per i cittadini.

mercoledì 13 febbraio 2008

PRESENTATA MOZIONE CONSILIARE PRO DIFFERENZIATA DAL CONS. TORELLI

MOZIONE CONSILIARE
PRESENTATA A NORMA DELL’ART. 30 COMMA 1 DELLO STATUTO COMUNE DI PONTINIA

PREMESSO CHE:
Il decreto Ronchi (d.lgs. 5 febbraio 1997 n. 22) obbliga gli Enti Locali a differenziare almeno il 35% dei rifiuti solidi urbani e stabilisce che la gestione dei rifiuti costituisce attività di “pubblico interesse” e deve assicurare un'elevata protezione dell'ambiente e controlli efficaci; i rifiuti devono essere recuperati o smaltiti senza pericolo per la salute dell'uomo e senza procedimenti o metodi che potrebbero recare pregiudizio all'ambiente e, in particolare: senza determinare rischi per l'acqua, l'aria, il suolo e per la fauna e la flora; senza causare inconvenienti da rumori o odori; senza danneggiare il paesaggio e i siti di particolare interesse, tutelati in base alla normativa vigente;

CONSIDERATO CHE:
Il territorio del Comune di Pontinia si estende in larghezza ed ha la fortuna di ospitare solo il paesaggio pianeggiante. Di conseguenza le attività produttive della zona sono numerose ed hanno molti motivi perché il loro esercizio possa essere potenzialmente in crescita continua. Due sono soprattutto i settori di maggior successo e sviluppo all’interno della Provincia: il primario e l’industria della lavorazione del primario (lattiero-caseario e polo agroalimentare). Tutte queste fonti di ricchezza non solo vanno sostenute e valorizzate, ma soprattutto non vanno attaccate o minacciate.
Non è possibile che in un Comune dove sono presenti moltissimi prodotti locali d’eccellenza, frutto della tradizione e dell’Agro Pontino, protetti e valorizzati da importanti marchi legati alla qualità ed al luogo di produzione, si debba sempre ascoltar proposte di impianti nocivi o dibattiti sull’installazione di centrali Turbogas, cementifici o inceneritori, incompatibili con queste ricchezze genuine.
Per fortuna questa è una zona che funziona; possiamo definirla virtuosa sotto molti aspetti. Dal punto di vista energetico non abbiamo problemi, e la produzione dei rifiuti non è così elevata da poterci far parlare di un termovalorizzatore, che a mio avviso è solo una “extrema ratio” da utilizzare quando si arriva a situazioni gravissime tipo quella di Napoli e dintorni.
Abbiamo ancora molto tempo per poter studiare una raccolta differenziata efficace, efficiente ed anche economicamente vantaggiosa.
L’incenerimento, da scongiurare, è un processo di combustione dei rifiuti ad alta temperatura che dà come prodotti finali gas e ceneri pericolosissime. Il calore sviluppato può essere recuperato e utilizzato per produrre vapore, poi utilizzato per la produzione di energia elettrica e come vettore di calore (ad esempio per il teleriscaldamento di appartamenti ad uso abitativo).
Ma l’amministrazione comunale dovrebbe invece parlare di raccolta differenziata dei rifiuti solidi urbani, per ogni tipologia di rifiuto (umido, carta, plastica, vetro, lattine…). Il metodo di raccolta consigliabile è quello definito “porta a porta”, poiché quello effettuato attraverso “contenitori stradali” potrebbe dare adito a negligenze da parte dei cittadini meno volenterosi. Il metodo “porta a porta” invece prevede il periodico ritiro a domicilio della spazzatura.
Grazie a questa scelta, i rifiuti potranno essere trattati tramite processi volti a eliminare i materiali non combustibili e riciclabili (vetro, metalli, carta) destinati alle ditte di riciclaggio, e la frazione umida (la materia organica come gli scarti alimentari, agricoli, ecc...) destinata alle centrali di compostaggio. Il prodotto restante non sarà uno scarto, ma CDR, ovvero Combustibile Derivato da Rifiuti che ha come merito quello di ridurre moltissimo la quantità delle pericolose ceneri prodotte dalla combustione.
Anche dal punto di vista economico questa sarebbe una scelta positiva. Si avrebbe infatti un abbassamento dei costi in quanto il costo-medio di conferimento in discarica è alto, mentre per il conferimento del CDR ad un apposito impianto di combustione, e per la frazione umida conferita alle industrie di compostaggio, si avrebbero dei costi sicuramente inferiori. Inoltre si avrebbe anche un guadagno per il conferimento dei riciclabili alle apposite aziende. Quindi se oggi il costo totale fosse 100 si potrebbe passare ad un costo di 30 per conferire CDR e 30 per l’umido, aggiungendo dei piccoli guadagni derivanti dai prodotti riciclabili, passando quindi da un costo totale di 100 a forse uno di 50: avremmo il doppio merito di salvaguardare l’ambiente ed il territorio pontino e di abbassare la tassa comunale sui rifiuti (TARSU). Si potrebbe infine ipotizzare l’arrivo di aziende produttrici CDR e materiali riciclati in modo da creare posti di lavoro e un’industria poco invasiva per il territorio.

IL CONSIGLIO COMUNALE DELIBERA:
Di dare mandato al Presidente del Consiglio per una prossima convocazione, entro 15 giorni, di un Consiglio Comunale ad hoc per trattare il solo punto all’o.d.g. della raccolta differenziata da effettuarsi nel Comune di Pontinia e di richiedere all’assessore all’Ambiente la presentazione di un piano rifiuti, in quella sede, che rispetti il decreto Ronchi e le norme sull’ambiente e sanità.

sabato 9 febbraio 2008

10 FEBBRAIO: GIORNATA DELLA MEMORIA DELLE VITTIME DELLE FOIBE E DELL'ESODO GIULIANO-DALMATA


Si celebra il 10 febbraio, la giornata della memoria in ricordo all'orrore delle Foibe. Istituita nel 2002 come commemorazione nazionale, la giornata vuole essere un momento di riflessione su un pezzo di storia che, fino a qualche anno fa, è stato totalmente dimenticato. Almeno diecimila persone, negli anni drammatici a cavallo del 1945, sono state torturate ed uccise a Trieste e nell'Istria controllata dai comunisti jugoslavi di Tito. Un orrore dettato dall'odio feroce e rappresentato dalle foibe, quelle voragini naturali disseminate sull'altopiano del Carso dove vennero gettati numerosi innocenti, alcuni di loro ancora in vita, accusati di essere Italiani!! Ed è proprio in memoria di queste vittime e dei numerosi esuli che noi di Azione Giovani Pontinia vogliamo ricordare! La tragedia degli italiani e di tutte le vittime delle foibe oggi, finalmente, appartiene alla Nazione. La storia dei martiri, dell'esodo giuliano-dalmata, troppo a lungo rimossa, è stata ricollocata nella memoria del nostro Paese. Per sempre. Foibe e memoria. Una giornata per non dimenticare. Anzi, per ricordare e onorare. Per rileggere la storia con oggettività. Serenamente. Al di fuori e al di sopra delle ricostruzioni dei fatti imposti da una cultura dominante interessata a cancellare dalla memoria collettiva verità scomode come l'orrendo massacro di migliaia di connazionali da parte dei comunisti slavi dopo il 1943. Una storia di esodo, di dolore, di atroci massacri di massa, di pulizia etnica che ha coinvolto circa 350.000 italiani che vivevano in Istria, Venezia Giulia e Dalmazia. Una tragedia che rappresenta una ferita forte in particolare nella nostra provincia, che è stata sede di uno dei più grandi ed importanti campi d'accoglienza per gli esuli giuliano-dalmati e che ancora oggi annovera fra le numerose etnie che ne compongono il tessuto sociale, una folta rappresentanza di famiglie protagoniste di quelle tristi pagine di storia, oggi finalmente da tutti riconosciute come tragedia nazionale, di tutti gli italiani. Riportare alla memoria la tragedia delle foibe è un obbligo morale che si impone alla coscienza civile della Nazione nella verità e nell'aderenza critica ai fatti. Ricordare oggi le Foibe, e ricordarle tutti, senza distinzione di colori e tendenze, è circostanza che non può che far ben sperare sull'esito del difficile cammino di pacificazione intrapreso. Un cammino nel quale Azione Giovani vuole svolgere con determinazione la sua parte con un ruolo da protagonista a difesa della pace, del futuro dei nostri figli, dell'amor di Patria. Per comprendere appieno il dramma, noi di Azione Giovani, ci siamo recati il 3 e 4 Novembre scorsi in visita alla Foiba di Basovizza e vedere quelle cavità carsiche essere riempite per centinaia di metri di profondità da corpi umani: è stato un vero dramma al quale possiamo rispondere solo con il ricordo, la commemorazione, il rispetto e l’onore per quegli Italiani morti a causa della loro italianità.