giovedì 24 settembre 2009

AL C.A.L. SI INIZIA A FARE SUL SERIO: APPROVATA PROPOSTA GIUNTA REGIONALE SU COMUNITA' MONTANE

Dopo aver eletto il Presidente e i vice presidenti nella prima seduta e dopo aver approvato il nostro Regolamento di funzionamento interno nella seconda seduta, siamo stati convocati per entrare nel pieno delle nostre funzioni: abbiamo dovuto esprimere un parere sulla delibera della Giunta Regionale sul ruordino delle Comunità Montane presenti nel territorio della Regione Lazio. Con voto favorevole a maggioranza, il Consiglio delle Autonomie Locali del Lazio, presieduto da Nicola Zingaretti, ha dato parere favorevole alla proposta di deliberazione consiliare n.83 della Giunta regionale sul riordino delle Comunita' montane.
Il parere del Cal, tra quelli previsti all'art.67 dello Statuto regionale, e' stato redatto e presentato all'assemblea da Ivano Pompei, presidente Uncem Lazio. Il voto e' stato preceduto da un ampio dibattito in Aula sulle prerogative del Cal nei confronti del Consiglio regionale e della Giunta.
E' bene ricordare che la legge n. 20 del 2008 sulle Comunita' montane, approvata il 2 dicembre 2008, aveva ridotto il numero delle stesse da 22 a 14, rimandando ad un successivo provvedimento il riordino vero e proprio. L'art. 8, infatti, prevede che ''la Regione, con deliberazione assunta dal Consiglio regionale, sentito il Consiglio delle Autonomie locali, provvede al riordino delle Comunita' montane'' entro un certo termine, scaduto il quale interviene un decreto del Presidente della Regione. Essendo da poco scaduto quel termine, il riordino potrebbe avvenire in questa seconda modalita' ed e' per questo che l'assemblea odierna ha anche approvato all'unanimita' un ordine del giorno del presidente Zingaretti con cui si chiede al presidente della Regione Piero Marrazzo di consultare il Cal prima di emanare il suddetto decreto.

domenica 20 settembre 2009

E' ORA DI RINNOVAMENTO A PONTINIA! E' ORA DI RIVEDERE IL METODO, LE IDEE E I RAPPRESENTANTI! BASTA CON I VECCHI MODI DI FARE DELLA PRIMA REPUBBLICA


In merito all’articolo di martedì 8 settembre pubblicato a pagina 26, è opportuno fare una riflessione e una volta per tutte chiarezza.
Innanzitutto Pontinia continua a confermarsi una città di centro-destra, prima con la vittoria di FI e AN nel passato, l’anno scorso con l’affermazione al Parlamento Nazionale e quest’anno al Parlamento Europeo attraverso il Popolo della Libertà: 4427 voti pari al 57,24%. Pontinia chiede a gran voce di poter votare centro-destra anche alle elezioni locali: infatti sia alle provinciali che alle comunali vince il PD attraverso il sindaco Tombolillo. Questo evento non è poi così tanto misterioso se si pensa che a destra non si è mai effettuato un vero rinnovamento:
a) della classe dirigente;
b) delle idee;
c) dei metodi di propaganda;
d) del modo di dialogare ed ascoltare i cittadini;
e) delle strategie politiche.
I cittadini hanno dimostrato attraverso il voto popolare di voler voltare pagina, di voler gente nuova e soprattutto di sentir parlare di politica, di progetti, di idee e non vuole più ascoltare la parola “dissesto”, né tantomeno litigate aspre tra politici locali o narrazioni di liti temerarie all’interno di tribunali. Pontinia vuole giustamente che in consiglio comunale si torni a parlare di Pontinia!
Credo che una tale fiducia e sostegno dei cittadini verso il popolo della Libertà debba essere ripagata quindi anche e soprattutto con il lavoro e il sacrificio nella sfera locale da parte dei dirigenti e consiglieri comunali. Attualmente però il partito sta conoscendo una fase di stallo in merito all’organizzazione interna e le uniche cariche ufficiali locali sono il Coordinatore Provinciale Sen. Claudio Fazzone, il vice coordinatore Fabio Bianchi (nominati dal Coordinatore regionale On. Piso) e i consiglieri comunali eletti dal popolo: Paolo Torelli, Roberto Di Trapano, Sandro Novelli e Mario Tortorelli.
Quindi chiunque si autoproclami coordinatore o dirigente comunale non solo sta commettendo un errore, ma oltretutto accentua il clima di incertezza e confusione che si vive nel territorio locale. Mi riferisco alle parole del dott. Giuseppe Mochi che ha annunciato che a breve convocherà un direttivo con i consiglieri comunali, gli iscritti e i simpatizzanti. Ma forse Mochi non sa che AN è stata sciolta lo scorso Marzo dal suo terzo congresso nazionale e che ora siamo nel Popolo della Libertà e che in questo partito non si è ancora svolto un tesseramento e che le uniche cariche ufficiali sono quelle su esposte. Inoltre chi convoca un direttivo di solito è il coordinatore, carica che certamente lui non possiede. Quindi l’indicazione del primo coordinatore cittadino del PDL o del metodo di individuazione spetterà per ora al Sen. Fazzone e al vice Bianchi nei quali rimetto la speranza che ci convochino a noi consiglieri comunali e ci diano le giuste indicazioni per come procedere a rappresentanti del popolo. Non appena si effettuerà il tesseramento, probabilmente l’anno prossimo, allora i cittadini potranno votare il proprio coordinatore cittadino. Di certo, finora si ha che Giuseppe Mochi non è il coordinatore comunale del PDL e il suo gioco ad anticipare tutti di certo non lo porterà da nessuna parte.
Sono stato ad Atreju, la festa nazionale dei giovani del PDL, e sia il Presidente Berlusconi che tutti gli altri ministri intervenuti hanno ribadito l’importanza del rinnovamento e della formazione di nuova classe dirigente che provenga dalle università o dalla cosiddetta gavetta politica. Possibile mai che a Pontinia invece accada proprio il contrario? Possibile che a Pontinia chi ha voglia di fare politica e sacrificarsi per la collettività debba sentirsi continuamente insidiato e debba vivere guardandosi le spalle in casa propria? Quando riusciranno certi personaggi a decidere con spirito di gruppo e secondo il principio della meritocrazia, lasciando a casa invidia e voglia di sgambettare chi non è allineato con la propria idea legata a giochi di correnti e di nicchia?
Questa opposizione, che alcuni definiscono ironicamente “morbida”, ha il merito di aver riportato il dialogo a Pontinia: lo affermammo io e Donnarumma nel primo consiglio e stiamo mantenendo la promessa. A Pontinia piano piano si sta tornando a parlare di progetti, a volte condivisi da entrambi gli schieramenti e si sta soprattutto tornando ad ascoltare il cittadino, invece che a litigare continuamente con offese pubbliche come nel passato.
È il momento di dire basta alla ripicca politica a spese della collettività, di dire no a tutto ciò che non ha il nostro colore: chi non riesce ad avere questa mentalità lasci il posto al “nuovo” che ha voglia di lavorare e offrirsi per la propria collettività.
Sono felice nel frattempo di esser stato eletto al Consiglio Regionale delle Autonomie Locali dai colleghi consiglieri di tutto il Lazio e di aver trovato nel mio percorso moltissimi ragazzi che mi danno quotidianamente una mano e molte famiglie che mi chiedono se possono entrare a far parte di un progetto di rinnovamento politico. Inoltre il rapporto di collaborazione professionale e politica, e di fraterna amicizia che mi legano al Ministro Giorgia Meloni, all’On. Fabio Rampelli e al neo Eurodeputato Marco Scurria mi aiuteranno a garantire sempre ascolto ed un aiuto politico ed economico a tutta Pontinia, perché io mi sento di essere un amministratore scelto dai cittadini al fine di accrescere la realtà culturale, sociale ed economica di Pontinia, non certo la mia.
Io quindi resto a completa disposizione dei cittadini e di tutti coloro che vorranno portare un vero rinnovamento a questa cittadina potenzialmente ricca di opportunità, ma realmente lasciata allo sbando dagli anni ’70 ad oggi. Inoltre garantisco pieno sostegno e ripongo tutta la mia fiducia all’azione del Presidente Provinciale Armando Cusani, del coordinatore provinciale Claudio Fazzone e del vice Bianchi, del Governo e dei due leader Gianfranco Fini e Silvio Berlusconi.

giovedì 17 settembre 2009

ATTACCO CONTRO ITALIANI A KABUL: 6 NOSTRI MILITARI MORTI. ONORE A VOI EROI DELLA PACE E DELLA DEMOCRAZIA

Sei militari italiani sono stati uccisi e quattro feriti in un attentato avvenuto nel pieno centro di Kabul, sulla Massoud Circle, la strada che conduce all'aeroporto della capitale afghana. Sia i morti che i feriti (questi ultimi non sarebbero in pericolo di vita) sono tutti del 186.o Reggimento Paracadutisti Folgore. Nell'attentato sono morti anche due afghani e oltre 30 civili sarebbero rimasti feriti. Fonti della Difesa hanno reso noto i nomi dei sei militari italiani morti, le cui famiglie sono state avvisate. Si tratta del tenente Antonio Fortunato, originario di Lagonegro (Potenza); del primo caporal maggiore Matteo Mureddu, di Oristano; del primo caporal maggiore Davide Ricchiuto, nativo di Glarus (Svizzera); del primo caporal maggiore Massimiliano Randino, di Pagani (Salerno); del sergente maggiore Roberto Valente, di Napoli, e del primo caporal maggiore Gian Domenico Pistonami, di Orvieto.
L'attacco è stato rivendicato dai talebani ed è stato fatto - hanno riferito fonti dei ribelli ad Al Jazira - "con lo scopo di dimostrare che nessuno può considerarsi al sicuro in Afghanistan". "Sui mezzi c'erano complessivamente 10 nostri soldati. Sei sono morti", ha confermato il ministro della Difesa Ignazio La Russa intervenendo al Senato. I morti italiani sono quattro caporal maggiore, un sergente maggiore e il tenente che comandava i due blindati Lince. Due delle vittime tornavano dalla licenza. Secondo una prima ricostruzione della Difesa italiana, a provocare l'esplosione sarebbe stata un'autobomba. Due i mezzi militari - due veicoli blindati Lince - rimasti coinvolti.
Secondo le prime ricostruzioni, un automezzo civile (una Toyota bianca secondo quanto ha riferito in Senato il ministro della Difesa Ignazio La Russa) con a bordo i due kamikaze e con un notevole carico di esplosivo sarebbe riuscito ad infilarsi tra i mezzi prima di esplodere. Negli ultimi mesi, nonostante la massiccia presenza di forze armate internazionali, a Kabul si sono moltiplicati gli attacchi suicidi dei talebani. L'ultimo è stato l'8 settembre scorso, quando un'autobomba ha ucciso tre civili esplodendo davanti all'entrata della base aerea della Nato.
Questo il commento del Ministro Giorgia Meloni, Presidente della Giovane Italia il movimento giovanile del PDL: "L'Italia intera si stringa intorno alle vittime, ai loro parenti e al 186° reggimento paracadutisti della Folgore e affronti questa tragedia senza distinguo e senza divisioni, come fanno tutti i grandi popoli del mondo. Porgo il mio personale omaggio e mi inchino di fronte alla scelta d'amore di questo meraviglioso spaccato di gioventu' italiana, ennesimo esempio di una generazione che sa affrontare il rischio piu' alto per salvare vite innocenti e portare liberta' e felicita' a popoli lontani".

martedì 15 settembre 2009

ORA NEANCHE DEL CONSIGLIO DEI GIOVANI NON SI PARLA PIU'... MAGGIORANZA ALLO SBANDO! QUANDO SARANNO INDETTE LE ELEZIONI DEI GIOVANI?


Nel consiglio comunale di lunedì 20 aprile 2008, tra i punti dell’o.d.g. è stato analizzato anche quello relativo all’istituzione del Consiglio Comunale dei Giovani ed approvazione del relativo regolamento che ne regola principi e criteri di votazione, funzionamento e competenze. Lo scorso anno proposi una mozione che conteneva il medesimo regolamento ma il Sindaco e la maggioranza decisero di non approvarlo. A distanza di un anno è stata riproposta la medesima disposizione che per fortuna ha trovato consenso quasi unanime per l’approvazione ed istituzione.
“Da giovane consigliere comunale sono particolarmente felice e soddisfatto perché con il Consiglio dei Giovani è ideato al fine di promuovere la partecipazione dei giovani ai processi decisionali locali applicando i principi della Carta europea della partecipazione dei giovani alla vita locale e regionale approvata dal Consiglio d’Europa e il Patto della Gioventù dell’Unione europea”. Sono dei veri e propri organismi di rappresentanza democratica di tutti i giovani residenti nel territorio di riferimento, con funzioni consultive di natura preventiva e obbligatoria su tutti gli atti amministrativi varati dal Comune che a vario titolo coinvolgono i giovani stessi. Mentre in gran parte dei paesi membri della Unione europea esistono già da diversi anni strutture di questo genere, in Italia, viceversa, i “Consigli dei Giovani” rappresentano oggi una piccola realtà, diffusa in alcuni ristretti ambiti locali e che solamente nella Regione Lazio, trovano riferimento e organicità in un’apposita norma, la l.r. 32/2003.
· I consigli dei giovani hanno le seguenti funzioni:
a) promuovere la partecipazione dei giovani alla vita politica ed amministrativa;b) facilitare la conoscenza dell’attività e delle funzioni dell’ente locale;c) promuovere l’informazione rivolta ai giovani;
d) elaborare progetti coordinati da realizzare in collaborazione con organismi analoghi previsti in altri comuni;
e) seguire l’attuazione dei programmi e degli interventi rivolti ai giovani in ambito locale.
· CON I CONSIGLI DEI GIOVANI SI PUO’:
a) essere ascoltato e dire la propria su tutte le questioni che riguardano in prima persona i giovani;
b) esprimere il proprio parere preventivo e obbligatorio su tutti gli atti amministrativi comunali e municipali che riguardano i giovani;
c) proporre e realizzare attività e iniziative autogestite e finanziate con le risorse assegnate direttamente ogni anno dalla Regione Lazio (56.000 euro per Pontinia).
I consigli vengono eletti direttamente da tutti i giovani dai 15 ai 25 anni residenti nel comune di appartenenza e le medesime fasce di età valgono anche per l’elettorato passivo. C’è inoltre una riserva di 1/3 per i minorenni (15-17) da rispettare sia nella composizione delle liste elettorali che nel consiglio stesso.
Però da quel giorno ad oggi non si è saputo più nulla. In altri comuni limitrofi è arrivata una missiva della Regione Lazio nella quale vi sono informazioni relative al Consiglio dei Giovani e si indica come data indicativa per svolgere le elezioni la prima settimana di Novembre. Ricordo che tutte le spese se le accolla la Regione Lazio (scrutinatori, tessere elettorali...). A Pontinia questa lettera è arrivata? Il caposettore affari sociali Caporuscio cosa risponde? E la delegata Nardoni vuol decidersi a farmi sponda in consiglio comunale al fine di far riemergere questa tematica importantissima? Prima abbiamo lottato per farlo istituire e poi la magioranza che fa? Lo vorrebbe mettere nel dimenticatoio?

domenica 13 settembre 2009

E' FINITA ATREJU 2009 L' 11° EDIZIONE DELLA FESTA DELLA GIOVANE ITALIA IL MOVIMENTO GIOVANILE DEL PDL GUIDATO DAL MIN. MELONI


iN OCCASIONE DEL 20° ANNIVERSARIO DELLA CADUTA DEL MURO DI bERLINO, NOI GIOVANI DEL pdl ABBIAMO VOLUTO RICORDARE QUELL'EVENTO E INTERROGARCI SUGLI ATTUALI MURI EVENTUALMENTE ANCORA IN PIEDI. "Dobbiamo essere fieri del fatto che la Giovane Italia è già entrata a pieno titolo nel dibattito politico. C'è tanto lavoro da fare, le identità si cementificano nel vissuto e le battaglie che porteremo avanti serviranno per questo". Con queste parole il ministro della Gioventù e presidente della Giovane Italia, Giorgia Meloni, ha chiuso a Roma al Parco del Celio l'XI edizione di Atreju, prima Festa nazionale dei giovani del Pdl. Una cinque giorni che ha avuto un ottimo riscontro di pubblico e di critica, con oltre 50 mila presenze, la maggior parte ragazzi giovanissimi, che hanno calcato i 7mila metri quadri del villaggio che ha ospitato la manifestazione, partecipando numerosi sia ai dibattiti politici che agli spettacoli. Come il concerto degli Zero Assoluto, dove più di 5000 persone hanno cantato e ballato insieme al duo romano autore del tormentone dell’estate ‘Per dimenticare’ o il concerto dei Lost o quello di Enrico Ruggeri. Grande attenzione anche dai media con 250 giornalisti e più di 50 fotografi accreditati.
Dal punto di vista politico l'evento è stato ricco di incontri che hanno visto discutere tutti i dirigenti e ministri di spicco del PDL e del Governo. Il culmine è stata la serata di apertura con il grande dibattito tra noi ragazzi e il Presidente Silvio Berlusconi. Nei giorni successivi abbiamo ospitato molti dibattiti, talvolta con protagonisti anche del PD perchè noi giovani impariamo anche a confrontarci per poter divenire al meglio la futura classe dirigente locale e nazionale del Popolo della Libertà; perchè la politica deve ritornare ad essere dialogo e confronto, nel rispetto della maggioranza e dell'opp
osizione, e non più solo scontro sterile e attacchi al vetriolo. Così oltre al sindaco Alemanno, ai capigruppo parlamentari Gasparri e Cicchitto, ai ministri La Russa, Alfano, Sacconi, Ronchi, Frattini, abbiamo ospitato D'Alema, Bersani. Inoltre abbiamo ricevuto illustri personaggi del mondo universitario, della tv e storici o studiosi di politica per non commettere l'errore di avere un approccio solamente politico alla vita, alle questioni e ai problemi della quotidianeità.
Vi invito a vedere il sito con le foto, i video e i resoconti dei dibattiti www.atreju.tv

sabato 5 settembre 2009

ORA ANCHE IL TEATRO FELLINI VOGLIONO "SNATURARE"... COME SI FA SOPRATTUTTO ALLA LUCE DELLA GRANDE STAGIONE TEATRALE?

Tratto dal quotidiano La Provincia del 5 Settembre 2009; di Graziano Lanzidei. L’affaire Pernarella inizia a gonfiarsi. Ad intervenire a tal proposito, dopo attenta riflessione, è Paolo Torelli, capogruppo di An in consiglio comunale. “E pensare che il Teatro era una delle pochissime scelte del Comune che condividevo” dice. La gestione del direttore artistico, così come confermato anche dalle parole dello stesso Sindaco e dell’assessore Sperlonga nell’ultima conferenza stampa tenutasi erano di grande soddisfazione. “I risultati ottenuti da Pernarella sono sotto gli occhi di tutti. Al contrario di quello che sostiene qualcuno in giunta, sono parecchi i pontiniani che hanno potuto assistere, insieme a tante persone provenienti da altre città, a spettacoli di grande qualità. Perché porre fine o anche soltanto ridurre questo tipo d’esperienza?”. Tombolillo ha parlato, nella sua dichiarazione, di spirito da bonus pater familias. In poche parole, per sostenere la programmazione di Pernarella, servono troppi soldi. “Strano che il Sindaco dica oggi cose che soltanto un mese fa non ha fatto sapere. Strano, soprattutto, visti i conti del Teatro e l’esigua somma che viene destinata. In altre città, per esperienze importanti ma meno impattanti anche a livello di pubblico, vengono spesi molti più soldi”. L’idea, almeno a stare all’amministrazione, è quella di creare un cinema. “Credo sia una scelta antistorica. Tutto il mondo va verso le multisale, perché ormai per rientrare dalle spese bisogna giocare sui grandi numeri, e invece a Pontinia si punta su una sala, non aperta tutto l’anno, che rimane chiusa addirittura non nel periodo estivo, come tutti gli altri cinema, ma a Natale quando si fanno più soldi”. Per Torelli la vicenda non si può prestare a tante interpretazioni. “Non possiamo permetterci il lusso di svendere un bene come il Fellini dopo averlo pagato, con soldi pubblici, diversi milioni di euro. Altrettanti stanno per essere chiesti. Il Comune, e il sindaco, ci vogliono far sapere cosa hanno intenzione di fare rispetto alla cabina di proiezione? Dove andrebbe costruita? Sulla galleria che ancora oggi non ha la necessaria agibilità?”. Polemiche, quindi, a difesa del direttore artistico attuale ma anche di aperto contrasto all’ipotesi di mettere un cinema al Teatro. “Ho fatto una proposta: perché non si chiede alla Nuova Edilizia Srl se è il caso di inserire una multisala a Mesa? Perché il Comune, da questo punto di vista, non vuol sentire?”.