sabato 20 dicembre 2008

SANTO NATALE 2008 - GIUNTA TOMBOLILLO AL GIRO DI BOA: FACCIAMO UN BILANCIO DI QUESTI 2,5 ANNI


È tempo di bilanci e di pagelle per gli amministratori e gli eventi che hanno caratterizzato Pontinia nell’occasione delle Festività natalizie e dell’arrivo dell’anno nuovo, nonché della metà legislatura (siamo al giro di boa per la Giunta Tombolillo).
Innanzitutto partirei dal sottolineare la nascita e la crescita del movimento giovanile di Alleanza Nazionale arrivato a quasi 100 iscritti. Abbiamo organizzato un incontro con un ingegnere dell’Enel per presentare i progetti di energia fotovoltaica e di pannelli per il solare-termico; abbiamo fatto una raccolta di firme per il canile e a favore di una verifica della spesa di 120.000 euro l’anno per contrastare il randagismo che invece è diffuso e presente qui a Pontinia. Il gruppo, o meglio, la Comunità locale, che ho fondato, sta lottando da sempre per tutelare la vocazione agroalimentare di questo territorio e non certo quella industriale rappresentata da Turbogas e impianti simili. Oggi vedo realizzarsi sempre più il sogno di vedere i miei coetanei partecipare attivamente alla vita politica della città: il movimento si accresce sempre più ed oggi si è dato un nuovo presidente: si tratta di Marzia Abruzzese eletta per acclamazione.
Dall’Amministrazione comunale invece arrivano sempre gli stessi segnali e messaggi: spaccature interne alla Giunta e decisioni che tardano ad arrivare. Il vero problema di questa maggioranza è proprio che non decide: su molte tematiche importanti, come i servizi sociali, il centro anziani commissariato, la protezione civile commissariata, la raccolta differenziata, l’abbassamento delle imposte comunali, il piano del traffico cittadino, il piano del commercio comunale, la Giunta ha scelto di non scegliere! La raccolta differenziata, che porterebbe soldi nelle casse del Comune, e sarebbe al contempo un’azione a favore dell’ambiente di Pontinia, invece non è nemmeno presa in considerazione; anzi è motivo di umiliazione e spodestamento dell’assessore Battisti che più volte ci ha provato a dare un segnale di inizio. Questo è un chiaro messaggio di una politica “strana” a dir poco inspiegabile ed ingiustificabile. Ci dispiace continuare ad assistere a scene come quella del compleanno di Pontinia, nella quale il Vicesindaco parlava ai ragazzi in favore di opere come la turbogas e l’inceneritore nella nostra zona, mentre l’intero consiglio comunale ha votato la propria contrarietà al progetto turbogas.
Inoltre c’è sempre da mantenere alta la guardia sul progetto presentato dalla telecom di installazione di ben 6 antenne per rete UMTS in centro cittadino e che la maggioranza ha approvato. Noi non vogliamo quei soldi in cambio di inquinamento elettromagnetico. Vogliamo piuttosto un piano delle antenne logico e razionale che porti il Comune a compiere scelte ponderate e studiate a priori.
Da parte di Alleanza Nazionale, non posso far altro che dichiararmi soddisfatto del lavoro svolto finora da me e dal mio collega di Gruppo Roberto Di Trapano per le azioni e le proposte che siamo riusciti a far accogliere dalla maggioranza. Finora ci stiamo impegnando affinché i cittadini siano i primi ad essere interessati dalle scelte dell’amministrazione; gli interessi collettivi crediamo che debbano essere i primi ad essere accolti e soddisfatti. Lo abbiamo dimostrato votando, talvolta, assieme alla maggioranza delle deliberazioni che facevano gli interessi della collettività e non di pochi. La nostra azione si è mossa e continuerà a viaggiare su 6 direttrici fondamentali:
- agricoltura: abbiamo ottenuto che nel progetto del centro commerciale sia inserita un’area di ben 1200 mq per la vendita diretta dei nostri prodotti tipici locali favorendo un prezzo equo per l’agricoltore e per il consumatore e la freschezza del prodotto; inoltre è nostra premura presentare un progetto per creare uno sportello dell’agricoltore per favorirlo nella sua attività agricola e burocratica e per recepire al meglio tutti i finanziamenti disponibili dall’UE e dalla Regione;
- sicurezza: siamo soddisfatti delle prossime realizzazioni della rotatoria di quartaccio e della migliara 47 all’incrocio con il Tavolato, approvate dalla Giunta Provinciale e sostenute dall’assessore provinciale ai lavori pubblici di A.N. Salvatore De Monaco; inoltre chiederemo che sia potenziato il corpo di Polizia Municipale per aumentare il prezioso lavoro che svolgono giornalmente e per affiancare il lavoro delle forze di polizia locali; infine chiediamo che si giunga alla conclusione della vicenda commissariamento della protezione civile affinchè democraticamente si giunga all’elezione di un direttivo e di un presidente, perché è troppo importante il lavoro quotidianamente questa organizzazione di volontari svolge per i cittadini;
- sviluppo della città: siamo soddisfatti di aver votato favorevolmente l’intento di realizzare un centro commerciale nell’area dove oggi c’è il rudere della ex Mira Lanza poiché saranno creati nuovi posti di lavoro e quindi stipendi per i giovani e i disoccupati della nostra comunità che vivranno maggiormente Pontinia e non dovranno recarsi sempre fuori, e perché la nostra agricoltura, che rappresenta la prima fonte di ricchezza locale, potrà avere un luogo dove vendere i propri prodotti a prezzi più equi. Seguiremo, inoltre, molto da vicino la situazione del terreno ex Hilme, perché il Comune la acquisisca e la destini a case popolari in centro per le famiglie più bisognose;
- politiche giovanili: appena sarà approvato il disegno di legge del Ministro Giorgia Meloni sull’istituzione delle “comunità giovanili” chiederemo al Comune di predisporre un locale pubblico e un progetto per recepire i fondi economici già stanziati in finanziaria al fine di aggregare i ragazzi in luoghi dove si fanno attività culturali, informatiche, musicali e ludiche al fine di creare al meglio i “cittadini del domani”;
- politiche sociali: chiediamo al comune di porre fine al commissariamento del centro sociale anziani e di condurli democraticamente alle elezioni del nuovo direttivo perché crediamo fortemente nello sviluppo di una situazione sociale e culturale agiata dell’anziano; inoltre chiediamo che siano rivolti più fondi per le politiche rivolte ai diversamente abili ed ai disabili, favorendo magari il preziosissimo lavoro svolto da associazioni private quali “La Rete” che ogni giorno si dedica alla condizione psichica e sportiva del disabile.
- tutela del territorio: dopo esser riusciti a dirottare le scelte della maggioranza verso il NO alla turbogas, chiedendo un apposito consiglio comunale, ora vogliamo che il nostro territorio sia sempre più valorizzato e protetto perché le aziende agricole, le imprese artigianali, i caseifici, i vivai, devono essere la vera attrattiva della nostra terra immersa tra il mare e la collina.
Certamente non mi crogiolerò, ma continuerò a garantire l’ascolto e il coinvolgimento dei cittadini, perché quello fatto finora deve rappresentare solo le radici della mia missione da consigliere comunale.
Prometto che continuerò nella lotta in favore dell’abbassamento delle tasse comunali, da qualcuno promesso ma da nessuno ancora operato.
Rivolgendo a tutti i concittadini un augurio di un dolce Natale con le proprie Famiglie ringrazio tutti gli operatori pubblici che ogni giorno si adoperano affinché Pontinia sia un po’ migliore di come l’abbiamo trovata. Ringrazio tutti i cittadini che mi sostengono e mi danno forza, i dipendenti comunali e della TRASCO, gli operatori della Protezione Civile e tutte le Forze dell’Ordine e i Vigili Urbani, il Parroco e gli educatori dell’Azione Cattolica e degli Scout e i giornalisti che ci danno voce e ci fanno “entrare” nelle case delle persone attraverso la carta stampata.

mercoledì 10 dicembre 2008

AZIONE GIOVANI SCENDE IN PIAZZA INDIPENDENZA DOMENICA 14 DICEMBRE ORE 10,00 PER TUTELARE PONTINIA E L'AGRO PONTINO, CONTRO LA TURBOGAS


Azione Giovani Pontinia (movimento giovanile di Alleanza Nazionale presieduto dal Consigliere Comunale Paolo Torelli) vi ricorda che, oltre ad inquinare e a produrre tonnellate di polveri sottili, calore atmosferico e vapore acqueo, il progetto della centrale elettrica Turbogas prevedrà: 1) il consumo di circa 200.000 metri cubi di acqua all’anno prelevati dai nostri acquedotti e dalle nostre falde acquifere aggravando lo stato idrogeologico del nostro territorio;
2) la turbogas procurerà danni all’agricoltura e alla zootecnia; le polveri fini ed ultra fini provocano una diminuzione della visibilità atmosferica e della luminosità assorbendo o riflettendo la luce solare; le polveri sospese provocano la formazione di nebbie e nuvole, favorendo il verificarsi dei fenomeni delle piogge acide; le polveri depositandosi sulle foglie formano una patina opaca, che ostacola il processo della fotosintesi clorofilliana, quindi con gravi conseguenze per le colture tipiche locali e biologiche;
3) sarà danneggiato il nostro territorio a vocazione agro-alimentare; non potranno più esistere colture biologiche o prodotti ortofrutticoli tipici insigniti di marchi di qualità italiani o europei come il DOC, DOP, IGT; gli allevamenti di bestiame da macello o da latte vedranno diminuire il loro pregio; il nostro latte e i prodotti caseari saranno deprezzati; gli olivi e i vigneti non saranno più considerati come eccellenze;
4) la turbogas svaluterà il valore delle nostre case e dei nostri terreni;
5) la corrente prodotta sarà immessa nella rete nazionale e non sarà donata alle nostre famiglie che continueranno a pagare la solita bolletta energetica;
6) la Regione Lazio è in surplus di produzione energetica e quindi non si vede il perché si debba aggravare ulteriormente questa zona dalla presenza di centrali che non produrranno energia per questa Regione ma bensì per altre;
7) le leggi di compensazione ambientale, che prevedono la produzione dello stesso quantitativo di energia prodotta dalla turbogas attraverso centrali alimentate da fonti pulite e rinnovabili (es. solare ed eolico), saranno attuate in Calabria e Campania e non nel Lazio;
8) i cittadini ed i Comuni non riceveranno alcun soldo, poiché la Legge Marzano vieta i ristori economici o qualsiasi altra compensazione monetaria; né le famiglie riceveranno tagli al prezzo della bolletta;
9) non saranno creati posti di lavoro; al massimo troveranno occupazione 7 o 8 ingegneri altamente specializzati.
Considerate tutte queste negatività, occorre poi aggiungere una considerazione importantissima di tipo urbanistico: finora la Regione ha vietato la realizzazione di ogni struttura, agricola o artigianale, e di ogni opera accessoria alle case già esistenti, nella zona compresa dai Gricilli fino a Cotarda, denominandola “zona rossa” per motivi di cedimento strutturale, carsismo, smottamento: come mai ora si potrebbero realizzare dei pali alti 50 metri per l’elettrodotto ed interrare tubi immensi per trasportare gas? Non sprofonderebbero? Come si può ipotizzare la realizzazione di due linee parallele di elettrodotto e gasdotto lunghe 8,5 Km che taglierebbero molte aziende agricole in due parti e graverebbero di esproprio molte case rurali? Si è forse deciso di uccidere questa zona?

domenica 7 dicembre 2008

CENTRO COMMERCIALE: SONO PIU' LE POSITIVITA' CHE LE NEGATIVITA'. VI SPIEGO IL PERCHE': RAGIONIAMO INSIEME.

In questi giorni si sta dibattendo in Comune l'opportunità della realizzazione di un centro commerciale sull'Appia all'interno dell'ex sito della Miralanza. Il progetto lo ha presentato la società "Nuova edilizia" di Mirano (VE).
Nell'area dove oggi è visibile l'ex stabilimento della Miralanza, secondo l'art. 25 delle N.T.A. (Norme Tecniche di Attuazione) del P.R.G. di Pontinia, possono essere realizzate strutture per "servizi privati di uso pubblico" quali ostelli, autoparchi, impianti sportivi, attrezzature commerciali di medie e grandi strutture, attrezzature per il ristoro. Quindi non si dovrà effettuare nessuna variante urbanistica per poter realizzare il centro commerciale.
Subito occorre considerare che l'area dove oggi è ben visibile il rudere della ex fabbrica è stato bonificato e messo in sicurezza da un punto di vista ecologico, con la rimozione e lo smaltimento di eternit e sostanze tossiche e saponi, e da un punto di vista strutturale.
Inoltre il rudere scomparirà e l'intera area sarà riqualificata grazie alla costruzione del centro commerciale che sarà realizzato rispettando i canoni architettonici dell'arte razionalista tipica della fondazione di Pontinia e la riqualificazione del verde con la piantumazione di molti nuovi alberi.
Chiunque volesse realizzare il centro commerciale, dovrà rispettare le seguenti garanzie invalicabili, approvate dal Consiglio Comunale del 05/12/2008:
1) all'interno del centro commerciale sarà destinata un'area di ben 1200 mq per la vendita dei nostri prodotti tipici per realizzare la cosiddetta filiera corta agroalimentare o il “kilometro zero” tra produttore locale e consumatore;
2) la società destinerà al Comune 7,00 euro per ogni metro cubo realizzato, sottoforma di opere o interventi pubblici; restano fermi gli ulteriori obblighi relativi ai versamenti sul contributo sul costo di costruzione e sugli oneri di urbanizzazione, come per legge dovuti; inoltre il centro pagherà ogni anno circa 300,000 euro di ICI commerciale alle casse comunali da spendere per i cittadini e per la città;
3) saranno creati, solo nell'ipermercato, circa 380 posti di lavoro per ragazzi, ragazze, uomini e donne inoccupati o disoccupati; attraverso apposito protocollo d'intesa saranno assunti cittadini di Pontinia, nei limiti stabiliti dalla legge;
4) il prezzo per i commercianti di Pontinia sarà ribassato del 10% per l'acquisto o l'affitto dei locali per una quota pari almeno al 15% dei locali totali del centro.
Riflettendo un po’ sull'eventualità della realizzazione del centro commerciale e sulle offerte presentate credo che, tirando le somme, questo centro rappresenti più un’opportunità che una minaccia. Sicuramente creerà dei problemi al commercio locale e del centro cittadino, ma lavorando tutti insieme possiamo trovare i giusti strumenti per attenuare al massimo le ripercussioni del centro commerciale sui commercianti pontiniani che non intendono acquisire uno spazio al suo interno. Ad esempio, e questa è la mia proposta, si potrebbero utilizzare i proventi dell'imposta ICI per attuare degli sgravi fiscali in favore dei commercianti del centro cittadino; attraverso i 7,00 euro per ogni metro cubo di realizzazione, invece, si potranno creare delle attrattive, degli abbellimenti alle vie centrali e una sorta di "centro commerciale all'aperto" per attenuare gli eventuali effetti negativi del centro commerciale.
Mantenendo costante l’attenzione verso i commercianti del centro cittadino, occorre valutare però le numerose positività che rappresenta questa nuova struttura:
a) durante la realizzazione saranno coinvolte molte ditte di Pontinia nei lavori e saranno poi creati altri posti di lavoro come i commessi all’interno dei singoli negozi, bar, pub, ristoranti, i guardiani, i giardinieri e le ditte di pulizia;
b) si potranno creare degli indotti anche di tipo turistico con il mausoleo di Clesippo di epoca romana, le costruzioni dell'era della bonifica, la visita di Pontinia quale esempio vivente di arte razionalista, il museo di Piana delle Orme a pochi kilometri, i giardini di Ninfa, l’Abbazia di Fossanova, il Parco Nazionale del Circeo, le cittadine medievali dei Monti Lepini e l'indotto alberghiero per quei tour che trascorreranno delle notti da noi;
c) vorrei sottolineare l’importantissima opportunità che viene offerta agli agricoltori di Pontinia di vendere i loro prodotti tipici locali, la quale rappresenta una vera e propria boccata di ossigeno per l’intero territorio a forte vocazione agroalimentare e per un settore che troppo sta soffrendo ingiustamente perché il lavoro è costante e serio, ma gli introiti inspiegabilmente calano. Inoltre da un lato l’agricoltura trarrà un beneficio, dall’altro le famiglie potranno acquistare un prodotto fresco e certificato dalla conoscibilità dell’identità del produttore e a prezzi sicuramente ribassati in confronto a quelli attualmente praticati nelle alimentari (se oggi il produttore vende 1 Kg di carote a 20 centesimi d'euro alla grande distribuzione e il consumatore lo acquista a 2 euro al dettaglio, nel centro agroalimentare il prezzo di vendita diretta sarà di 80 centesimi).
I ragazzi di Pontinia finalmente potranno trascorrere delle serate nel proprio territorio comunale; anzi vedremo anche arrivare sicuramente altri giovani dai comuni vicini. Se la sera i locali di intrattenimento resteranno aperti si riuscirà a mantenere i risparmi dei giovani qui a Pontinia e inoltre saranno ridotti i kilometri di guida, poichè non si recheranno più per forza a Latina, Sabaudia o Terracina per trovare un pò di svago o divertimento.
Attualmente credo che il compito di un amministratore comunale sia quello di perseguire il vantaggio per la maggior parte della comunità locale e con la realizzazione del centro è sicuramente perseguita. Noi potremmo essere come Ponzio Pilato e scaricare ogni decisione in capo al Sindaco ed alla maggioranza poiché siamo all’opposizione, invece vogliamo offrire tutto il nostro contributo e la nostra vigilanza affinché questa diventi sempre più un’opportunità invece che una minaccia o una semplice speculazione. Certamente non saremo passivi nei confronti della società realizzatrice del centro, ma chiederemo che le garanzie offerte siano rispettate e possibilmente aumentate a vantaggio dei cittadini di Pontinia, e soprattutto delle zone limitrofi al costituendo centro, in termini economici ed occupazionali, altrimenti saremo contrari ad una conquista da parte di estranei del nostro territorio.
Inoltre vigileremo affinchè sia affrontato nel migliore dei modi il tema della viabilità, di concerto con l'ANAS (organo competente per le stade statali come l'Appia).
Per fare un paragone: la turbogas arreca solo danni in cambio di nessuna utilità; il centro commerciale, con le dovute attenzioni, invece rappresenta quasi l’esatto opposto: crea nuovi posti di lavoro e quindi nuovi stipendi che saranno spesi nella nostra zona e quindi sarà arricchito il nostro circuito commerciale locale!

mercoledì 12 novembre 2008

ONORE AI CADUTI DI NASSIRIYA, ALLA PATRIA ITALIA


Nel mese di marzo 2003 inizia l'operazione "Iraqi Freedom" (OIF), o seconda guerra del golfo, da parte di una coalizione composta principalmente degli eserciti britannico e statunitense e da altri Stati. Il 1 maggio 2003 la guerra è ufficialmente finita, anche se di fatto gli eserciti stranieri non hanno mai avuto il controllo pieno del territorio, subendo enormi perdite dovute ad attacchi ricorrenti. La risoluzione ONU n.1483 del 22 maggio 2003 approvata dal Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite invita tutti gli Stati a contribuire alla rinascita dell'Iraq, favorendo la sicurezza del popolo iracheno e lo sviluppo della nazione. L'Italia partecipa attraverso la missione "Antica Babilonia" fornendo forze armate dislocate nel sud del Paese, con base principale a Nassiriya, sotto la guida inglese. La missione italiana è iniziata il 15 luglio 2003 ed è un operazione militare con finalità di peacekeeping (mantenimento della pace), che ha i seguenti obbiettivi: ricostruzione del "comparto sicurezza" iracheno attraverso l'assistenza per l'addestramento e l'equipaggiamento delle forze, a livello centrale e locale, sia nel contesto della NATO sia sul piano bilaterale; creazione e mantenimento della necessaria cornice di sicurezza; concorso al ripristino di infrastrutture pubbliche ed alla riattivazione dei servizi essenziali; rilevazioni radiologiche, biologiche e chimiche; concorso all'ordine pubblico; polizia militare; concorso alla gestione aeroportuale; concorso alle attività di bonifica, con l'impiego anche della componente cinofila; controllo del territorio e contrasto alla criminalità. La missione termina il 1 dicembre 2006.Il 12 novembre 2003 avviene il primo grave attentato di Nassiriya. Alle ore 10:40 ora locale, le 08:40 in Italia, un camion cisterna pieno di esplosivo scoppiò davanti la base militare italiana, provocando l'esplosione del deposito munizioni della base e la morte di diverse persone tra militari e civili. Il tentativo di Andrea Filippa, di guardia all'ingresso della base "Maestrale", di fermare, con il mitragliatore pesante in dotazione, i due kamikaze che erano alla guida del camion risulta vano, anzi, gli attentatori risposero al fuoco con i kalashnikov. I primi soccorsi furono prestati dalla nuova polizia irachena e dai civili del luogo. Nell'esplosione rimase coinvolta anche la troupe del regista Stefano Rolla che si trovava sul luogo per girare un documentario sui soldati italiani in missione. L'attentato provoca 28 morti, 19 italiani e 9 iracheni. Gli italiani sono: a) i carabinieri: Sottotenente Giovanni Cavallaio; Sottotenente Enzo Fregasi; Sottotenente Filippo Merlino; Sottotenente Alfonso Trincone; Maresciallo aiutante Massimiliano Bruno; Maresciallo aiutante Alfio Ragazzi; Maresciallo capo Daniele Ghigne; Brigadiere Giuseppe Coletta; Brigadiere Ivan Ghitti; Vice brigadiere Domenico Intravaia; Appuntato Horatio Majorana; Appuntato Andrea Filippa; b) i militari dell'esercito: Capitano Massimo Ficuciello; Maresciallo capo Silvio Olla; Caporal maggiore capo scelto Emanuele Ferraro; Primo caporal maggiore Alessandro Carrisi; Caporal maggiore Pietro Petrucci; c) i civili: Dottor Stefano Rolla (regista); Signor Marco Beci (cooperatore internazionale).Inoltre provoca circa 140 feriti.

OGGI COME IERI RICORDO GLI EROI DELLA PATRIA: GRAZIE RAGAZZI!!!

venerdì 7 novembre 2008

CAL: PAOLO TORELLI UNICO CANDIDATO DELLA PROVINCIA PER LA LISTA "IL POPOLO NEGLI ENTI LOCALI" FASCIA DEMOGRAFICA 5000-15000 ABITANTI


Il Consiglio delle Autonomie Locali, la “seconda Camera” della Regione Lazio, sarà il luogo istituzionale dove siederanno, fianco a fianco, il Sindaco di Roma e i cinque Presidenti delle province laziali, insieme ai sindaci dei capoluoghi e agli amministratori dei comuni laziali, siano essi città o piccoli centri montani. Obiettivo di questa istituzione, prevista dallo Statuto della Regione Lazio e disciplinata dalla L.R. 1/2007, è realizzare una cerniera tra i diversi livelli di governo locale, per porre fine ad un centralismo regionale che, troppo spesso, non ha consentito di ben interpretare le esigenze e le potenzialità dei territori e garantire l’effettiva partecipazione degli enti locali all’attività della Regione.
Siamo gli unici in Italia a far votare, per l’elezione di 17 rappresentanti dei Comuni, l’intero corpo elettorale costituito dai consiglieri di tutte le comunità del Lazio. Saranno circa 6000 gli amministratori comunali che avranno diritto al voto.
Il prossimo 11 novembre si voterà per l’elezione dei 17 componenti elettivi del Consiglio delle Autonomie Locali, da parte dei Consigli comunali del Lazio, non capoluoghi di provincia, sulla base di liste ripartite per classi demografiche. A tal fine, il Presidente del Consiglio comunale provvederà a convocare un consiglio comunale per l’11 novembre, avente per ordine del giorno l’elezione dei componenti del Consiglio delle Autonomie Locali. Gli aventi diritto al voto sono il Sindaco ed i consiglieri comunali.
Ciascun elettore esprime il proprio voto apponendo un segno corrispondente alla lista prescelta, inoltre possono essere espresse fino a 2 (due) preferenze nelle apposite righe a fianco della lista di appartenenza.
Nel caso di mancato svolgimento delle elezioni presso il Comune d’appartenenza, i Sindaci ed i consiglieri elettori potranno esercitare il loro diritto di voto dalle ore 15 alle ore 18 del giorno 12 novembre presso le sedi del Genio Civile di Latina in Piazza del Popolo n. 5.
Sono l’unico amministratore della nostra provincia presente nella lista denominata “il Popolo negli enti locali”: TORELLI PAOLO, per la classe demografica comuni tra i 5.000 e 15.000 abitanti.

martedì 4 novembre 2008

ROGO HILME: MASSIMA ATTENZIONE ALLE POSSIBILI SPECULAZIONI. SIA DESTINATA A SCOPI SOCIALI: COMUNITA' GIOVANILI E CASE POPOLARI

In merito all’incendio dello stabilimento ormai inattivo della Hilme di Pontinia, la fabbrica di componenti elettronici fallita nel maggio 2006, occorre fare chiarezza e dedicare molta attenzione. La struttura di viale Italia, finita in macerie, a causa di un violento rogo, dovrà essere messa all’asta il prossimo 11 dicembre dal tribunale fallimentare. Pesanti i danni recati al reparto di foratura meccanica della vecchia fabbrica, lì dove nascevano gli elettrodomestici e computer prodotti fin dal 1956 dalla Circe, divenuta poi Ducati, quindi Zanussi e infine Hilme. L’intrusione di estranei all’interno del complesso industriale di viale Italia non è cosa nuova: risultano infatti frequenti le denunce di furto presentate dagli ex proprietari del sito, protetto da recinzioni ormai avulse.
Le prime indagini confermano la natura dolosa dell’incendio che nella notte tra sabato e domenica ha distrutto parte dello stabilimento della ex Hilme. Ma, stando alla ricostruzione fatta dai carabinieri di Pontinia e dai vigili del fuoco, non sarebbero professionisti gli autori del rogo che ha mandato in fumo il reparto meccanico dell’azienda produttrice di componenti elettronici fallita nel 2006. La mano dolosa all’origine delle fiamme sarebbe quindi quella dei vandali che già in passato si erano introdotti nella struttura per compiere furti o danneggiamenti.
Restano tuttavia i dubbi legati all’assenza di precedenti atti incendiari di grande portata a cui collegare l’episodio che domenica mattina ha colto di sorpresa tutta Pontinia.
Chiedo all’amministrazione di prestare la massima attenzione e vigilanza sull’accaduto poiché l’elemento che desta più di una perplessità è la prossima convocazione dell’asta fallimentare del sito della Hilme dell’11 dicembre: in attesa che i carabinieri e la magistratura emettano un verdetto definitivo sulla natura dell’episodio e sugli eventuali responsabili, chiedo al Sindaco di convocare il Consiglio Comunale per evitare che si adombrino possibili speculazioni sul sito della Hilme e per discutere la futura destinazione urbanistica dell’area.
Già al precedente Consiglio Comunale io, Di Trapano e Belli abbiamo espresso timori circa la possibilità di tramutare l’indirizzo della zona in “edificabile”. Io propongo di dare un segnale forte a chiunque abbia solo pensato di poter approfittare dei giovamenti economici di questo rogo: dobbiamo approvare una variante urbanistica per destinare quella zona a scopi sociali, magari destinandola alla creazione di un zona residenziale popolare (PEEP zona 167), che in consiglio mi è stato risposto alla mia interrogazione che si può fare, con al pian terreno un locale da destinare alla creazione di una “comunità giovanile” attraverso i finanziamenti del Ministero della gioventù, contenuti nel decreto del nuovo Ministro On. Giorgia Meloni presentato in C.d.M.

4 NOVEMBRE: FESTA DELLE FORZE ARMATE E FESTA DEL POPOLO ITALIANO

Il 4 Novembre è una data storica per l'Italia. Novant'anni orsono, si completava con la fine della Prima Guerra Mondiale, il ciclo delle campagne nazionali per l'UNITA' D'ITALIA. Un cammino lungo, durato settant'anni, dalla Prima Guerra d'Indipendenza in avanti. Un percorso difficile, intrapreso da uno dei Regni preunitari e portato a termine con il concorso convinto della popolazione di tutte le regioni d'Italia, mosse dal desiderio di mettere sotto un'unica Bandiera le sorti della penisola.

sabato 25 ottobre 2008

NASCE GIOVENTU'.IT IL PORTALE DEL NUOVO MINISTERO DELLA GIOVENTU' GUIDATO DALL'ON. GIORGIA MELONI


Gioventu.it nasce per favorire il dialogo tra giovani e istituzioni. Ogni mese apriremo un Focus diverso su questioni che toccano l’universo giovanile. Su quel tema il ministero della Gioventù si apre al confronto di idee e chiede ai ragazzi di partecipare con testimonianze, riflessioni, proposte.
Si parte con il Focus su ecstasy e dintorni.
Gioventu.it nasce per diventare un utile strumento di conoscenza, per distribuire informazioni ai ragazzi che vogliono conoscere tutte le opportunità che hanno a disposizione per conquistare il proprio personale diritto al futuro.
Si parte in primavera quando, grazie alla collaborazione tra il Ministero e l’Anci, vedrà la luce finalmente la piattaforma integrata anche sul web di tutti gli sportelli Informagiovani che da anni ormai lavorano al servizio delle politiche giovanili sul territorio. I ragazzi italiani avranno così a disposizione il più grande motore di ricerca dedicato alle loro esigenze.
Gioventu.it nasce per dare pubblicità alle storie più belle dei giovani italiani. Quelle che non godono dei riflettori dell’opinione pubblica. Per fare un ritratto più vero di questa generazione, per nulla priva di difetti e contraddizioni, ma anche ricca di talento, spirito, passione civile e coraggio. Racconteremo alcune Storie di Meglio Gioventù, grazie alla penna di scrittori famosi ed anche alla vostra, se lo vorrete.
Cominceremo con la storia di Daniele Paladini scelta e raccontata da Federico Moccia.
Gioventu.it nasce per essere qualcosa di più di un tradizionale sito istituzionale. Vi troverete certamente tutte le informazioni che riguardano l’azione del dipartimento della Gioventù: tutti i bandi, i concorsi, le campagne alle quali speriamo che parteciperete. L’ambizione però è quella di coinvolgere i giovani che lo vorranno nella costruzione delle politiche che li riguardano più da vicino.
Per questo la forma scelta è quella del blog, per quanto un po’ sui generis. Sarà aperto ai commenti nelle sezioni che riguardano il Focus del mese e la Meglio Gioventù. Tutti i contributi sono ben accetti a patto che siano inerenti all’argomento trattato, che abbiano un approccio costruttivo e che mantengano un linguaggio rispettoso delle idee altrui.
Molto c’è da fare per assicurare alle giovani generazioni il diritto al futuro, per innescare il circolo virtuoso della rivoluzione del merito e per conquistare un nuovo protagonismo generazionale. Questo luogo d’incontro virtuale è pensato per compiere insieme a voi il cammino che ci aspetta. Buon viaggio

giovedì 23 ottobre 2008

COMUNICATO ALLEANZA NAZIONALE PONTINIA SULLA VICENDA DEGLI YOGURT SCADUTI SOMMINISTRATI ALLE MENSE SCOLASTICHE


In merito al recente e grave episodio della distribuzione di yogurt scaduti ai bambini della scuola materna di Borgo Pasubio AN vuole vederci chiaro.
Il fatto è veramente sconcertante, nonostante l’amministratore della TRASCO e l’assessore competente abbiano immediatamente smorzato i toni e rassicurato i genitori parlando di “semplice distrazione”. Una modo di fare però, che avrebbe potuto comportare delle conseguenze di natura medica sui bambini e legale nei confronti del comune.
La prima domanda che viene spontanea è quella di chi deve controllare le scadenze dei cibi da somministrare. E’ da tempo che l’opposizione sottolinea come manchi nel settore della mensa una persona esperta, con esperienza gestionale di refezione in grado non soltanto di avere il controllo della cucina ma anche della parte burocratica riferita al servizio.
Sarebbe interessante sapere, chi deve controllare la qualità del cibo, se i quantitativi descritti in fattura corrispondono al vero, chi è il responsabile della mensa!
Altro interrogativo al quale si dovrà dare risposta è quello che: se è vero che gli yogurt scadevano il giorno 11 ottobre, sono stati distribuiti il 15, quindi ben tre giorni dopo la scadenza e la ditta fornitrice ha assicurato che i medesimi non vengono venduti vicino alla data di scadenza e tantomeno scaduti, una domanda sorge spontanea da quanto tempo tali prodotti alimentari sono stati nelle mani della TRASCO?
Un altro aspetto di questa vicenda è la voce oramai pubblica che gli yogurt in questione non erano destinati alla mensa bensì sono stati donati per essere consumati durante uno spettacolo teatrale. A questo punto ci poniamo una domanda dove sono stati conservati visto che la TRASCO afferma come non usa tenere in magazzino i beni alimentari? Se questo non è vero esiste una fattura che attesti l’acquisto degli yogurt per le scuole nel periodo in questione?
Nonostante gli sforzi del comune nel ribadire come la mensa sia un fiore all’occhiello dell’amministrazione sono sempre più numerose le voci dei genitori che contestano la qualità e la quantità dei pasti distribuiti. Su questa vicenda Alleanza nazionale intende fare chiarezza perché come si evince da questo episodio sono troppi gli interrogativi ai quali si deve rispondere per tranquillizzare i genitori di Pontinia.

mercoledì 22 ottobre 2008

AGROALIMENTARE: UN'INTERESSANTE LEGGE CHE AUTORIZZA LA VENDITA AL DETTAGLIO DEI PROPRI PRODOTTI LOCALI


ART. 4 D.LGS. 228/2001. Esercizio dell’attività di vendita.
1. Gli imprenditori agricoli, singoli o associati, iscritti nel registro delle imprese, possono vendere direttamente al dettaglio, in tutto il territorio della Repubblica, i prodotti provenienti in misura prevalente dalle rispettive aziende, osservate le disposizioni vigenti in materia di igiene e sanità.
2. La vendita diretta dei prodotti agricoli in forma itinerante è soggetta a previa comunicazione al comune del luogo ove ha sede l'azienda di produzione e può essere effettuata decorsi trenta giorni dal ricevimento della comunicazione.
3. La comunicazione di cui al comma 2, oltre alle indicazioni delle generalità del richiedente, dell'iscrizione nel registro delle imprese e degli estremi di ubicazione dell'azienda, deve contenere la specificazione dei prodotti di cui si intende praticare la vendita e delle modalità con cui si intende effettuarla, ivi compreso il commercio elettronico.
4. Qualora si intenda esercitare la vendita al dettaglio non in forma itinerante su aree pubbliche o in locali aperti al pubblico, la comunicazione e' indirizzata al sindaco del comune in cui si intende esercitare la vendita. Per la vendita al dettaglio su aree pubbliche mediante l'utilizzo di un posteggio la comunicazione deve contenere la richiesta di assegnazione del posteggio medesimo, ai sensi dell'art. 28 del decreto legislativo 31 marzo 1998, n. 114.
5. La presente disciplina si applica anche nel caso di vendita di prodotti derivati, ottenuti a seguito di attività di manipolazione o trasformazione dei prodotti agricoli e zootecnici, finalizzate al completo sfruttamento del ciclo produttivo dell'impresa.
6. Non possono esercitare l'attività di vendita diretta gli imprenditori agricoli, singoli o soci di società di persone e le persone giuridiche i cui amministratori abbiano riportato, nell'espletamento delle funzioni connesse alla carica ricoperta nella società, condanne con sentenza passata in giudicato, per delitti in materia di igiene e sanità o di frode nella preparazione degli alimenti nel quinquennio precedente all'inizio dell'esercizio dell'attività. Il divieto ha efficacia per un periodo di cinque anni dal passaggio in giudicato della sentenza di condanna.
7. Alla vendita diretta disciplinata dal presente decreto legislativo continuano a non applicarsi le disposizioni di cui al decreto legislativo 31 marzo 1998, n. 114, in conformità a quanto stabilito dall'articolo 4, comma 2, lettera d), del medesimo decreto legislativo n. 114 del 1998.
8. Qualora l'ammontare dei ricavi derivanti dalla vendita dei prodotti non provenienti dalle rispettive aziende nell'anno solare precedente sia superiore a lire 80 milioni per gli imprenditori individuali ovvero a lire 2 miliardi per le società, si applicano le disposizioni del citato decreto legislativo n. 114 del 1998.

ART. 2 quinquies LEGGE 81/2006. Modifica all’articolo 4 d.lgs. 228 del 2001.
1. All'articolo 4, comma 2, del decreto legislativo 18 maggio 2001, n. 228, è aggiunto, in fine, il seguente periodo: “Per la vendita al dettaglio esercitata su superfici all'aperto nell'ambito dell'azienda agricola o di altre aree private di cui gli imprenditori agricoli abbiano la disponibilità non è richiesta la comunicazione di inizio attività”.

mercoledì 15 ottobre 2008

RIUNIONE A CERIARA DI SEZZE: CRESCE L'INFORMAZIONE E SALE IL CORO DEI NO ALLA TURBOGAS


Martedì sera presso il bar Panici in località Ceriara di Sezze, si è tenuta una riunione con i cittadini investiti dagli avvisi di esproprio per le opere accessorie alla Turbogas: elettrodotto e gasdotto.
Oltre al Sindaco Campoli e al consigliere Di Palma, hanno partecipato alla riunione i consiglieri comunali Paolo Torelli e Giuseppe Belli di Pontinia, nonchè i rappresentanti della Rete cittadina contro la Turbogas, Cima e Veca.
Dopo aver discusso della localizzazione della centrale e aver illustrato la mappa dei terreni coinvolti e delle linee dei tracciati dell’elettrodotto e gasdotto, la discussione si è spostata sulle considerazioni politiche e tecniche.
Il Consigliere Paolo Torelli ha ricordato che, oltre ad inquinare e a produrre tonnellate di polveri sottili e vapore acqueo, il progetto della turbogas prevedrà:
a) il consumo di circa 200.000 metri cubi di acqua all'anno; verranno prelevati milioni di litri d'acqua dai nostri acquedotti e dalle nostre falde acquifere aggravando ulteriormente lo stato idrogeologico del nostro territorio;
b) La turbogas procurerà danni all'agricoltura e zootecnia; le polveri fini ed ultra fini provocano una diminuzione della visibilità atmosferica e della luminosità assorbendo o riflettendo la luce solare; le polveri sospese provocano la formazione di nebbie e nuvole, favorendo il verificarsi dei fenomeni delle piogge acide; le polveri poi depositarsi sulle foglie formando così una patina opaca, che schermando la luce ostacola il processo della fotosintesi clorofilliana, quindi con gravi conseguenze per l'agricoltura per le colture tipiche locali e biologiche danneggiando economicamente il nostro territorio a vocazione agro-alimentare, non esisteranno più colture biologiche o marchi DOC, DOP, IGT, gli allevamenti di bestiame da macello o da latte causando deprezzamenti dei prodotti derivati;
c) la turbogas svaluterà il valore delle nostre case, dei nostri terreni e dei nostri prodotti tipici dell'agro pontino;
d) la corrente prodotta sarà immessa nella rete nazionale e non sarà donata alle nostre famiglie; inoltre c’è da ricordare che la Regione Lazio è in surplus di produzione energetica e quindi non si vede il perché si debba aggravare ulteriormente questa zona dalla presenza di centrali che non produrranno energia per questa Regione ma bensì per altre;
e) le leggi di compensazione ambientale, che prevedono la produzione dello stesso quantitativo di energia prodotta dalla turbogas attraverso centrali alimentate da fonti pulite e rinnovabili (es. solare ed eolico), saranno attuate in Calabria e Campania e non nel Lazio;
f) i cittadini ed i Comuni non riceveranno alcun soldo, poiché la Legge Marzano vieta i ristori economici o qualsiasi altra compensazione monetaria; né le famiglie riceveranno tagli al prezzo della bolletta;
g) non saranno creati posti lavoro; al massimo troveranno occupazione 7 o 8 ingegneri altamente specializzati.
Considerate tutte queste negatività occorre poi aggiungere una considerazione importantissima di tipo urbanistico: finora la Regione ha vietato la realizzazione di ogni stabile e di ogni opera accessoria, alle case già esistenti, nella zona dai Gricilli fino a Cotarda, denominandola “zona rossa” per motivi di cedimento strutturale, carsismo, smottamento…: come mai ora si potrebbero realizzare dei pali alti 50 metri per l’elettrodotto ed interrare tubi immensi per trasportare gas? Non sprofonderebbero?!
Un ultima cosa: come si può ipotizzare di realizzare due linee parallele di elettrodotto e gasdotto lunghe 8,5 Kilometri che taglierebbero molte aziende agricole in due parti e graverebbero di esproprio molte case rurali? Si è forse deciso di uccidere questa zona?

venerdì 10 ottobre 2008

SABATO 1 E DOMENICA 2 NOVEMBRE VIAGGIO IN FRIULI RICCO DI CONVEGNI, DIVERTIMENTI E VISITA ALLE FOIBE


Sabato 1 e Domenica 2 Novembre, la Federazione Provinciale di Azione Giovani, il movimento giovanile di Alleanza Nazionale, sta organizzando un viaggio in Friuli ricco di eventi, convegni, momenti goliardici e di riflessione e memoria per le migliaia di vittime connazionali gettate nelle Foibe dalle truppe titine. Il viaggio vuole essere un momento di riflessione su un pezzo di storia che, fino a qualche anno fa, è stato totalmente dimenticato. Almeno 10.000 persone, negli anni drammatici a cavallo del 1945, sono state torturate ed uccise a Trieste e nell’Istria controllata dai comunisti jugoslavi di Tito. Un orrore dettato dall’odio feroce e rappresentato dalle foibe, quelle voragini naturali disseminate sull'altopiano del Carso dove vennero gettati numerosi innocenti, alcuni di loro ancora in vita, accusati di essere Italiani!! La tragedia degli italiani e di tutte le vittime delle foibe oggi, finalmente, appartiene alla Nazione. La storia dei martiri, dell'esodo giuliano-dalmata, troppo a lungo rimossa, è stata ricollocata nella memoria del nostro Paese. Per sempre. Foibe e memoria. Una giornata per non dimenticare. Anzi, per ricordare e onorare. Per rileggere la storia con oggettività. Serenamente. Al di fuori e al di sopra delle ricostruzioni dei fatti imposti da una cultura dominante interessata a cancellare dalla memoria collettiva verità scomode come l'orrendo massacro di migliaia di connazionali da parte dei comunisti slavi dopo il 1943. Una storia di esodo, di dolore, di atroci massacri di massa, di pulizia etnica che ha coinvolto circa 350.000 italiani che vivevano in Istria, Venezia Giulia e Dalmazia. Una tragedia che rappresenta una ferita forte in particolare nella nostra provincia, che è stata sede di uno dei più grandi ed importanti campi d'accoglienza per gli esuli giuliano-dalmati e che ancora oggi annovera fra le numerose etnie che ne compongono il tessuto sociale, una folta rappresentanza di famiglie protagoniste di quelle tristi pagine di storia, oggi finalmente da tutti riconosciute come tragedia nazionale, di tutti gli italiani. Il nostro sarà un cammino nel quale Azione Giovani vuole svolgere con determinazione la sua parte con un ruolo da protagonista a difesa della pace, del futuro dei nostri figli, dell’amor di Patria.Proprio la Patria sarà un altro tema al centro del nostro viaggio perché sabato assisteremo a due convegni: il primo dal tema “combattere ancora per l’Italia nell’associazionismo e nello sport, non solo in guerra” e l’altro dedicato ai “ragazzi del ’53” che lottarono a Trieste per imporre il Tricolore Italiano sulla loro città.Chiaramente, come è scolpito nel nostro DNA, non mancheranno anche momenti di puro divertimento, con un concerto musicale il sabato sera e dei momenti di svago per la città di Gorizia, dove allogeremo.La Domenica invece ci recheremo a Basovizza e poi in terreno sloveno per visitare le due Foibe più grandi, la prima dichiarata “Monumento Nazionale”, l’altra rimasta ancora aperta e quindi visitabile anche all’interno.La partenza per il viaggio è fissata per venerdì 31 ottobre a mezzanotte al parcheggio del centro commerciale Morbella a Latina.Per info ed adesioni visitate il sito internet www.azionegiovanilt.com oppure chiamatemi al 339.8255089.

giovedì 2 ottobre 2008

PER LE FAMIGLIE ARRIVANO GLI AUMENTI DEI TICKET MENSA E LA RIDUZIONE DI INVESTIMENTI PER LE SCUOLE: "VERGOGNA TOMBOLILLO"


Vorrei ricordare a tutti i genitori di bambini che frequentano l’asilo e le elementari e di ragazzi che frequentano le scuole medie, che la Giunta Tombolillo ha preparato per loro una vera e propria “sorpresa”: il bilancio di previsione 2008 prevede aumenti a carico delle famiglie per la refezione scolastica. La delibera di Giunta Municipale n. 71 del 13/05/2008 prevede un «aumento, con decorrenza ottobre 2008, della tariffa relativa al servizio di refezione scolastica di 20 centesimi di euro», nel seguente modo:

· da 2,60 per la scuola materna a 2,80 €
· da 2,90 per la scuola elementare a 3,10 €
· da 3,10 per la scuola media a 3,30 €

Alleanza Nazionale è fermamente contraria a tali aumenti che fanno lievitare la pressione fiscale sulle famiglie pontiniane che devono sostenere, oltre alle spese ordinarie, il costo per l’educazione e la formazione della prole. Così facendo si crea un discrimine per quelle coppie che intendono mettere alla luce un figlio e pertanto è come se fare un figlio diventi un sacrificio e non una gioia come invece dovrebbe essere. Pertanto presentammo un emendamento ad hoc attraverso il quale chiedemmo che sul bilancio di previsione 2008 non fosse immesso in entrata l’importo totale degli aumenti pari a 25.000 euro e, di conseguenza, fosse diminuita una voce di uscita per mantenere il “pareggio” di bilancio. Chiaramente noi chiedemmo che Sindaco ed assessori si diminuissero il loro stipendio, ma loro non approvarono il nostro emendamento e scelsero di mantenersi i 3000 € al mese per il Sindaco e i 1200 per gli assessori.
Inoltre proprio nel Consiglio comunale di lunedì sera, la maggioranza, nello storno e variazione del bilancio 2008 ha proposto ed approvato la diminuzione di molte voci di spesa destinate all’istruzione dei bambini: sono stati diminuiti 1500 euro per l’acquisto di arredi e libri per le scuole medie, 4500 per la sanificazione e vestiario delle mense e 1100 per la ludoteca, per un totale di 7100 euro in meno per bambini e ragazzi. Questi soldi si potevano spendere per i tendaggi, che invece sono stati messi a punto dai genitori e da sarti di famiglia. Inoltre la diminuzione della spesa per i libri è assurda, dal momento che si potevano mantenere per istituire un capitolo per sostenere le famiglie bisognose che non riescono ad acquistare i libri per la propria prole, come stanno facendo molti comuni in tutta Italia.Un bel regalo davvero per le famiglie: meno investimenti per i loro figli e più spese a loro carico!

lunedì 29 settembre 2008

INTERROGAZIONE CONSILIARE IN MERITO ALLA CENTRALE TURBOGAS, ALLA RICHIESTA DI ABOLIZIONE VINCOLI PTPR ED ESTERNAZIONI ASSESSORI "PRO" TURBOGAS

Questi mesi, anzi quest’ultimi due anni, sono incentrati, aimé, nel dibattito politico e sociale che riguarda l’installazione di una centrale termoelettrica denominata “Turbogas”.
Questo Consiglio Comunale, convocato dall’opposizione secondo i modi previsti dallo Statuto, ha deliberato all’unanimità la netta contrarietà al progetto presentato dalla società ACEA-Electrabel, deliberandone in modo incontrovertibile la contrarietà del Comune di Pontinia.
Ma purtroppo un successivo Consiglio Comunale ha approvato, con i voti della sola maggioranza, le osservazioni di questo Ente al Piano Territoriale Paesistico Regionale (PTPR) approvando non solo delle osservazioni che noi non condividiamo circa il centro storico, ma anche la richiesta di abolizione dei vincoli nei territori della fascia nord del Comune. Approvare quella delibera, vuol dire chiedere di abolire la cosiddetta “zona rossa” non solo nei pressi dell’area della Cotarda, ma anche dove è situata la vasca di espansione e addirittura i laghetti dei Gricilli, guarda un pò proprio quella fascia geografica che sarà interessata dal passaggio del gasdotto e dell’elettrodotto aereo che uniranno la futura centrale turbogas alla centrale di smistamento di Sezze Scalo. Inoltre il tutto è stato approvato senza aver redatto in via preliminare uno studio geologico e tantomeno aver redatto una cartografia che descrivesse “su carta” gli effetti della vostra decisione.
Questa scelta l’avete giustificata, allora, affermando che è vostro intento far sviluppare a livello economico e strutturale la fascia nord del Comune e soprattutto la contrada Cotarda.
Credete veramente che la Cotarda si salvi costruendo le condizioni ideali per la realizzazione della centrale turbogas? È bastata una notizia di stampa circa la presunta diossina a Napoli e Caserta per mettere in ginocchio un intero settore agroalimentare, quello della mozzarella, e credete che la centrale Turbogas, che non sarà un semplice articolo ma una realtà ben visibile, eserciterà giovamenti sulla reputazione della zona Cotarda e zone limitrofi? Perché non avete prodotto uno studio circa le ricadute economiche e reputazionali della zona, con riguardo soprattutto al futuro valore dei terreni, degli insediamenti agricoli, artigianali ed industriali, nonché delle case abitative?
Il 26 settembre sono scaduti i termini per presentare le osservazioni circa il procedimento di Autorizzazione Integrata Ambientale (AIA) e circa gli avvisi di esproprio dei terreni interessati dal passaggio dell’elettrodotto e gasdotto: ci risulta che questo Ente non ha prodotto nessuna osservazione ufficiale, né tantomeno ha depositato nessuna memoria contraria agli appositi Enti preposti, salvo il contrario, ma a questo punto non si può accettare la mancanza assoluta di trasparenza e disponibilità degli atti amministrativi.
Inoltre, giorni fa, due assessori con deleghe “di peso”, ovvero Farris e Subiaco, Vicesindaco ed assessore alle Finanze, hanno esternato la loro volontà di non voler opporsi al progetto della centrale Turbogas e di voler eliminare i vincoli paesaggistici ed urbanistici della zona nord del Comune. Mentre tutti noi lottiamo contro questa centrale, due membri della Giunta Municipale, organo sottoposto per legge alle volontà del Consiglio Comunale, lavorano per ottenere un risultato di segno opposto a quello deliberato all’unanimità dalla massima Assise cittadina. Questo è intollerabile ed inaccettabile!
Signor sindaco, Lei saprà meglio di noi che con le pubbliche riunioni e gli articoli di giornale si possono raggiungere solo obiettivi di informazione o obiettivi propagandistici. È con gli atti amministrativi che si compiono realmente le scelte di un Ente: ad oggi questo Comune ha deliberato, ed inviato alla Regione, la volontà di eliminare i vincoli, mentre non ha prodotto nessun atto ufficiale che contrasti l’Autorizzazione Ambientale né gli avvisi di esproprio, né tantomeno che ricordi all’Ente regionale la presenza di vincoli da loro stessi istituiti. Tutto ciò è ancor più grave ed intollerabile delle esternazioni degli assessori!
Inoltre, vorremmo sapere perché Lei non ha ancora emesso una “Certificazione di rischio territoriale”, come ha fatto il suo collega di Aprilia, per sottolineare l’alto rischio che si avrà dopo l’eventuale costruzione della centrale Turbogas con la presenza di un insediamento industriale di lavorazione di ossigeno già presente in loco: praticamente potremmo assistere alla realizzazione di un complesso simile ad una bomba ad orologeria e dovremo vivere col terrore che un giorno possa scoppiare.

Premesso tutto ciò, chiediamo che gli assessori smentiscano ufficialmente le loro esternazioni rispettando la volontà del Consiglio Comunale o altrimenti sia loro rimesso l’incarico di assessori comunali.Inoltre chiediamo che il Comune, con una delibera di segno opposto, annulli la precedente delibera che chiedeva l’abolizione dei vincoli al PTPR in merito alla “zona rossa” della fascia nord del Comune, affermando inoltre che ci serviremo, tra le tante motivazioni, anche di quei vincoli, certificati con studi geologici, per opporci alla realizzazione della centrale Turbogas.

lunedì 15 settembre 2008

LA "COMMISSIONE STATUTO" MI HA CONFERITO L'ONORE DI REDIGERE LA BOZZA DEL NUOVO STATUTO DI PONTINIA: VORREI FOSSE PARTECIPATO DA TUTTI, SCRIVETEMI!


Oggi, 15/09/2008, si è riunita la Commissione Statuto e Regolamenti con all’o.d.g. la discussione dello Stuto Comunale di Pontinia. Erano presenti tutti i commissari: Dott. Calisi (presidente), Avv. Donnarumma, Ing. Medici, Dott. Subiaco, Dott. Torelli.
In prima battuta è stato convenuto che lo Statuto andasse riformulato dall’inizio poiché la copia discussa lo scorso anno è divenuta desueta nel frattempo a causa dell’entrata in vigore di diverse norme di legge nazionali di modifica del Testo Unico degli Enti Locali (d.lgs. 267/2000).
Si sono analizzate le funzioni e la necessità che rappresenta uno Statuto: lo statuto stabilisce le norme fondamentali dell'organizzazione dell'ente e, in particolare, specifica le forme di garanzia e di partecipazione delle minoranze e le attribuzioni degli organi dei vari enti o aziende comunali, i modi di esercizio della rappresentanza legale dell’ente. Stabilisce, altresì, i criteri generali in materia di organizzazione dell’ente, le forme di collaborazione fra comuni, della partecipazione popolare, del decentramento, dell'accesso dei cittadini alle informazioni e ai procedimenti amministrativi, lo stemma e il gonfalone. Possono stabilirsi norme per assicurare condizioni di pari opportunità tra i cittadini, e per promuovere la presenza di entrambi i sessi nelle giunte e negli organi collegiali del comune.
Quindi si è deciso anche di determinare uno snellimento della vecchia bozza dello scorso anno attraverso una riduzione degli articoli e dei commi, senza però affievolirne l’essenza.
La Commissione ha deciso all’unanimità che l’incaricato di redigere il Nuovo Statuto Comunale debba essere il Consigliere Comunale, Dott. Paolo Torelli, il quale si raffronterà col Presidente della Commissione per la prossima convocazione per la presentazione e discussione della bozza.
Non appena disponibile, dirameremo ai cittadini ed alla stampa la data della prossima riunione affinché tutti possano partecipare alla redazione della Carta Costituzionale del Comune. Nel frattempo chiunque volesse comunicare con il Cons. Paolo Torelli può scrivergli una e-mail all’indirizzo torelli-paolo@libero.it o scrivere sul suo sito internet www.paolotorelli.blogspot.com affinché lo Statuto sia una carta partecipata e non calata solamente dall’alto. È importante la partecipazione perché con lo Statuto si dettano i principi anche per l’ambiente, per i disabili, per la tutela dell’agricoltura e dell’allevamento, ecc…

mercoledì 3 settembre 2008

CRISI SETTORE BUFALINO PROVINCIALE: COMUNE E REGIONE ASSENTI MENTRE I CASEIFICI PORTANO ALLA CHIUSURA LE AZIENDE PRODUTTRICI DI LATTE


Il comparto zootecnico provinciale bufalino sta attraversando un momento di gravissima difficoltà, situazione tra l’altro emersa in tutta la sua gravità durante le numerose riunioni assembleari promosse dal sottoscritto e dai comuni di Pontinia e limitrofi.
L’intero sistema bufalino della provincia di Latina conta un giro di affari che coinvolge in totale circa 15.000 persone: sono infatti circa 850 le famiglie titolari di un’azienda agricola produttrici di latte bufalino; 20 le famiglie titolari di caseifici di medie dimensioni; 4000 i lavoratori dipendenti presso le aziende e 3000 i dipendenti di caseifici. Si devono poi considerare tutte le famiglie titolari, e i lavoratori dipendenti, delle ditte che orbitano in tale sistema come produttrici di mangimi, foraggi, mais, materie prime, gasolio, gas, prodotti farmaceutici, prodotti tecnici per sale mungiture, trattori…
I capi bufalini totali della zona pontina sono circa 40.000, mentre quelli dell’area ciociara sono circa 20.000.
La vendita e la commercializzazione di animali “da vita” (animali giovanissimi e giovani per la riproduzione e l’accoppiamento e la successiva produzione di latte) è completamente bloccata, arrecando degli aggravi economici a quelle aziende che impostavano in tal modo la strategia d’impresa.
Gli allevatori sono alle prese da un lato con un forte incremento dei costi produttivi (gasolio, concimi, mangimi, alimentazione, in particolare mais e fieno aumentati del 50%…) con un’incidenza media del 40%, dall’altro da un mercato del latte tendente, in modo ingiustificato, al ribasso del livello dei prezzi al produttore e al rialzo del prezzo al consumatore (addirittura arrivano in questi giorni gli avvisi di disdetta del contratto di acquisto del latte da parte dei caseifici in modo unilaterale con decorrenza 15-20 settembre 2008!).
Un capo bufalino “da latte” costa mediamente 4,50 € al giorno ed ha un’incidenza sul valore capitale dell’azienda di circa 4000 € l’anno (attrezzature per la mungitura, farmaci, alimentazione…). I proventi dalla vendita di bestiame sono in questo periodo pari a zero e quelli dalla vendita di latte sono ormai insufficienti per arrivare al pareggio di bilancio.
Nel miglior delle ipotesi, numerosi allevatori della nostra Provincia si sono visti recapitare al proprio domicilio, da parte dei gestori dei centri di lavorazione e commercializzazione e dalle industrie di trasformazione di riferimento del comparto, missive nelle quali si prospetta la volontà unilaterale e priva di qualsiasi confronto di ritirare il prodotto senza un prezzo definito oppure ad un livello di prezzo fortemente ribassato (almeno del 30%).
Il latte è un prodotto fortemente deperibile che va necessariamente allontanato dall’azienda zootecnica quotidianamente per cui gli allevatori sono messi nelle condizioni di dovere accettare “supinamente” queste condizioni.
Considerato che, perdurando tale situazione, è prevedibile che il comparto bufalino sia avviato alla completa dismissione essendo moltissime aziende zootecniche “appesantite” finanziariamente a causa degli investimenti effettuati negli ultimi anni per fronteggiare la normativa comunitaria e un mercato sempre più esigente in termini di qualità di prodotto e di processo.
Tale dismissione provocherebbe gravi ripercussioni sull’intera economia provinciale con drammatiche conseguenze anche sotto l’aspetto sociale.
Inoltre c’è sentore che il livello di crescente tensione nel settore possa sfociare in manifestazioni scomposte con implicazione di ordine pubblico.
La bufala è un animale che per leggi biologiche tende a partorire in autunno e quindi a produrre maggior latte nel periodo invernale (periodo però di minor consumo di mozzarelle) determinando un surplus di produzione di latte e facendo scaturire la scelta, da parte dei caseifici, di congelare il latte o la pasta lavorata eccedenti per poi utilizzarla in estate, assieme al latte fresco, quando i consumi sono notevolmente superiori (turismo ed enogastronomia estiva). Negli anni passati, questa prassi normale vedeva i caseifici utilizzare il latte e la pasta lavorata congelati precedentemente, nel mese di aprile e terminare queste scorte. Adesso invece nei congelatori è ancora presente questa pasta facendo presumere che tale latte non può essere solo proveniente da questa zona (descritta nel regolamento CEE istitutivo del DOP bufalino) ma anche dall’estero.
Si possono avere delle soluzioni di impatto immediato come degli aiuti economici o sgravi fiscali, e delle soluzioni a medio termine come l’istituzione di controlli nazionali e locali della reale quantità di latte congelato posseduta, o delle leggi istitutive del “prezzo minimo” del costo del latte aziendale o del costo del prodotto al bancone per il consumatore. Infatti se coloro che producono mozzarella di bufala con altro latte riescono a vendere le mozzarelle a 6,00 € al Kg, coloro che sono onesti devono per forza avvicinarsi a tale prezzo creando così una spirale vorticosa a ribasso facendo crollare la qualità e favorendo la ricerca di latte non bufalino per produrre prodotti denominati però “bufalini”. Si potrebbe altrimenti creare un meccanismo di “proporzionalità bloccata” tra il prezzo del latte aziendale e quello dei prodotti al bancone.
Queste scelte spettano soprattutto per legge alle Regioni: l’assessore all’agricoltura della Campania, Cozzolino, si sta occupando di tali problemi e sta provvedendo a trovare diverse soluzioni, anche di tipo economico. L’assessore regionale del Lazio, Valentini (stesso orientamento politico del collega campano, PD), invece sta letteralmente sottovalutando l’intero problema. Gli stessi Sindaci della zona dovrebbero “sollecitare” l’assessore Valentini ma purtroppo non vogliono adempiere ai loro compiti istituzionali di rappresentanza di tutte le realtà che compongono il loro territorio evidentemente, in particolar modo il Sindaco Tombolillo!!!La Regione si deve far carico di trovare una via economica o tecnico-sanitaria per far smaltire le eccedenze congelate e poter far ripartire l’economia dei caseifici in modo tale da far cessare questo ingiustificato ed antigiuridico ribasso del prezzo del latte alle aziende produttrici o addirittura la risoluzione unilaterale del contratto di fornitura.

mercoledì 13 agosto 2008

AVVISO DI ESPROPRIO PER I TERRENI DOVE PASSERANNO L'ELETTRODOTTO E IL GASDOTTO: LOTTIAMO PER DIFENDERE LA NOSTRA TERRA, CONTRASTIAMOLI


In questi giorni mi sono recato in Comune per prendere una copia degli atti in pubblicazione all’Albo Pretorio contenenti gli avvisi di esproprio dei terreni interessati dal progetto della centrale a turbogas che la Società Acea-Electrabel di Roma intende costruire nell’area industriale di Mazzocchio. Nella cartellina vi sono contenuti tutti i nominativi dei proprietari e le particelle catastali dei loro possedimenti che saranno attraversati dal metanodotto e dall’elettrodotto, nel percorso che va da Sezze Scalo fino alla posizione dove sarebbe prevista la futura centrale.
Leggendo la lista dei terreni, ci si rende conto che gli espropri andranno a colpire piccole e medie aziende agricole adibite alla produzione di ortaggi e all’allevamento zootecnico situate nelle contrade Gricilli, Cotarda, lungo gran parte del Fiume Ufente. In questi giorni, si è appreso dalla stampa, i destinatari degli avvisi di esproprio sono venuti in Comune per protestare energicamente e preannunciando immediati ricorsi nei confronti dell’Acea..
Non si può tollerare l’idea che, dopo anni di lavoro e sacrifici finanziari per attrezzare le proprie aziende agricole o zootecniche, produttrici di eccellenze agroalimentari, un progetto incompatibile con il nostro Agro venga a compromettere il lavoro e lo sviluppo di decine di famiglie residenti nei comuni di Sezze e Pontinia.
È giusto che il Comune non resti fermo di fronte a questo gravissimo scandalo: dobbiamo istituire immediatamente un tavolo di confronto e coordinamento fra tutti i cittadini pontiniani colpiti (presso il comune o presso un luogo adeguato della zona), al fine di informarli prontamente di ogni sviluppo del procedimento e al fine di “fare quadrato” per tutelare loro e la nostra terra. Inoltre propongo di sollevarli dalle spese legali che dovranno affrontare per ricorrere al decreto di esproprio e promuovere una class action istituendo un capitolo apposito di bilancio per sostenere l’onorario professionale di un avvocato che li difenderà tutti, come se fossero un consorzio o un sindacato, perché sono tutti accomunati dallo stesso interesse giuridico a veder tutelata la loro azienda agricola o attività commerciale.
Il tempo stringe: mancano solo 15 giorni!!
Hanno accolto la proposta: mercoledì 20 agosto alle ore 19,30 presso l'aula consiliare di Pontinia ci sarà una riunione con i cittadini soggetti ad esproprio, le associazioni e i consiglieri comunali.

martedì 12 agosto 2008

APPROVATO IL REGOLAMENTO PER L'OCCUPAZIONE TEMPORANEA DI SUOLO PUBBLICO DA PARTE DI ATTIVITA' COMMERCIALI: "DEHORS"


Allo scorso Consiglio Comunale del 07/08/2008 l'assemblea ha votato all'unanimità il Regolamento concernente la "definizione delle modalità e dei criteri relativi alla concessione per l'occupazione del suolo pubblico o ad uso pubblico, connesse ad attività di vendita in aree all'aperto (dehors) da parte di esercizi commerciali".
Considerata la mutata vita sociale della cittadinanaza, sempre più propensa a vivere la città non in casa ma nelle vie, nelle piazze e tra gli esercizi commerciali, quest'ultimi hanno visto giustamente espandere i propri confini al di fuori delle proprie mura per continuare a garantire lo stesso servizio ad una clientela accresciuta. Le aree all'aperto (dehors) sono la logica risposta a queste esigenze: la vendita di cibo, bevande, caffè, vestiario, utensili... Queste soluzioni purtroppo non sono mai state normate a Pontinia prima d'ora e quindi il loro proliferare ha causato nel tempo una situazione di "far west" sia sotto il punto di vista estetico, sia sotto quello urbanistico e sociale. Pontinia ha conosciuto in questi anni diversi tipi di dehors ognuno con forme diverse e colori diversi; i pedoni, ma soprattutto i disabili o i genitori con carrozzine, in alcune situazioni sono stati spodestati dai marciapiedi e quasi tutte queste strutture non sono mai state formalmente autorizzate, nè registrate dalle autorità competenti.
Con questo regolamento, dedicato all'occupazione di suolo pubblico, si vuole finalmente regolamentare l'arredo urbano e, al contempo, migliorare la qualità dei dehors per un loro corretto inserimento nei diversi aspetti della scena urbana. I commercianti non vengono colpiti nè tantomeno criminalizzati, ma anzi vengono aiutati a sviluppare delle strutture di eccellenza per accogliere al meglio la clientela, rispettando le leggi statali e il decoro urbano (una bella piazza o una bella via attira più clientela locale e forestiera).
Si potranno avere le seguenti tipologie di dehors: a) tavoli e sedie o strutture espositive mobili; b) tavoli e sedie su pedana o pavimentazione mobile; c) fioriere o elementi di delimitazione di tavoli e sedie o di tavoli e sedie su pedana; d) ombrelloni a copertura delle precedenti tipologie; e) tende a sbraccio a copertura delle prime tre tipologie; f) capanno a copertura delle prime tre tipologie; g) doppia falda, doppia cappottina, padiglione a coperture delle prime tre tipologie.
Al fine di consentire il transito pedonale deve essere destinato uno spazio residuo, o dall'edificio o dal margine esterno del marciapiede, di 2 metri (art. 20 comma 3 Codice della Strada); sono ammessi passaggi di 1,50 metri se sussistono particolari caratteristiche geometriche della strada, a condizione che sia garantita una zona adeguata per la circolazione dei pedoni e delle persone non deambulanti. Lo spazio dato in concessione di occupazione dovrà essere delimitato sui lati paralleli all'asse stradale od al verso di percorrenza dei pedoni, da strutture di delimitazione quali transenne, fioriere, graticci in legno, pali e cordoni non metallici.
La concessione per l'uso di suolo pubblico è rilasciata dal Comune previa presentazione di domanda da parte del titolare dell'attività al Settore Commercio. Per le tipologie a), b) e c) il Settore Commercio è l'unico ad intervenire nel procedimento amministrativo, mentre per le restanti tipologie tale settore convocherà una conferenza dei servizi alla presenza dei rappresentanti dei Settori Comunali coinvolti (urbanistica, sanità, lavori pubblici, Polizia Municipale...). La concessione ha validità 6 mesi, rinnovabile con un semplice foglio ogni semestre. In questo frangente abbiamo normato una semplificazione burocratica in linea con il diritto dei commercianti a non vedersi sommersi di carte per svolgere la loro attività.
Il canone di occupazione di suolo pubblico (TOSAP) è immutato rispetto alle attuali tariffe vigenti.
Dal punto di vista estetico, i dehors non potranno essere più alti di 3,50 metri e più bassi di 2,40 metri. Non si possono installare in prossimità di edifici storici o di pregio architettonico, o in prossimità di monumenti. I caratteri di scrittura delle insegne dovranno preferibilmente essere "andes" o "anastasia" caratterizzanti l'architettura razionalista di fondazione della città. Si preferiscono i colori bianco e tonalità di giallo (in attesa del regolamento estetico della città).

venerdì 8 agosto 2008

LA MAGGIORANZA VOTA "NO" LA MOZIONE DA ME PRESENTATA SUL PIANO RIFIUTI E SULL'AVVIO DELLA RACCOLTA DIFFERENZIATA

Al Consiglio Comunale di Pontinia, 07/08/2008,
PREMESSO CHE: La tutela dell’ambiente e della salute portano a considerare essenziale ed imprescindibile l’organizzazione di efficienti servizi di gestione integrata del ciclo dei rifiuti, come affermato dalle direttive europee n. 442 del 1975, n. 156 del 1991, n. 12 del 2006, ribadite con la giurisprudenza della Corte di Giustizia Europea e recepite dalla Repubblica Italiana attraverso il d.lgs. 22/1997 (Decreto Ronchi), d.lgs. 152/2006 (Codice dell’Ambiente), d.lgs. 4/2008 (recante modifiche e integrazioni al Codice dell’Ambiente) e dalla giurisprudenza della Corte di Cassazione e del Consiglio di Stato;
PREMESSO CHE: L’art. 182 comma 2 del Codice dell’Ambiente (d.lgs. 152/2006) afferma che: «I rifiuti da avviare allo smaltimento finale devono essere il più possibile ridotti sia in massa che in volume, potenziando la prevenzione e le attività di riutilizzo, di riciclaggio e di recupero»;
PREMESSO CHE: Il decreto Ronchi (d.lgs. 5 febbraio 1997 n. 22) obbliga gli Enti Locali a differenziare almeno il 35% dei rifiuti solidi urbani e stabilisce che la gestione dei rifiuti costituisce attività di “pubblico interesse” e deve assicurare un’elevata protezione dell’ambiente e controlli efficaci; i rifiuti devono essere recuperati o smaltiti senza pericolo per la salute dell’uomo e senza procedimenti o metodi che potrebbero recare pregiudizio all’ambiente;
CONSIDERATO CHE: In Provincia di Latina non esistono dei termovalorizzatori o inceneritori e che esiste solo un luogo adibito a discarica, peraltro giunto a condizioni di emergenza perché oggettivamente saturo;
CONSIDERATO CHE: Il territorio del Comune di Pontinia si estende in larghezza ed ha la fortuna di ospitare solo il paesaggio pianeggiante. Di conseguenza le attività produttive della zona sono numerose ed hanno molti motivi perché il loro esercizio possa essere potenzialmente in crescita continua. Due sono soprattutto i settori di maggior successo e sviluppo all’interno del Comune: il primario e l’industria della lavorazione del primario (lattiero-caseario e polo agroalimentare). Tutte queste fonti di ricchezza non solo vanno sostenute e valorizzate, ma soprattutto non vanno attaccate o minacciate.
Non è possibile che in un Comune dove sono presenti moltissimi prodotti locali d’eccellenza protetti e valorizzati da importanti marchi legati alla qualità ed al luogo di produzione, si debba sempre ascoltar proposte di impianti nocivi o dibattiti sull’installazione di centrali Turbogas, cementifici o inceneritori, incompatibili con queste ricchezze genuine. Piuttosto sarebbe coerente studiare l’installazione di centrali a biogas o la valorizzazione di centri di compostaggio.
Per fortuna questa è una zona che dal punto di vista produttivo funziona, seppur affrontando numerosi problemi; possiamo definirla virtuosa sotto molti aspetti; anche dal punto di vista energetico non abbiamo problemi.
Di conseguenza la produzione dei rifiuti non è poi così tanto esigua da giustificare il comportamento inerme, perpetrato nel tempo, del Comune di Pontinia di fronte a questo delicato problema. Abbiamo ancora del tempo, non troppo però, per poter studiare una raccolta differenziata efficace, efficiente ed anche economicamente vantaggiosa. Non solo la logica, ma anche la stessa legge nazionale, impone la prevenzione e reputa un impianto di incenerimento come “extrema ratio” da utilizzare solo quando risulti obiettivamente necessario o quando si arrivi a situazioni urgenti o gravissime tipo quella di Napoli e della Regione Campania, rei di non aver attuato nessun tipo di prevenzione.
L’amministrazione comunale dovrebbe infatti iniziare a parlare di raccolta differenziata dei rifiuti solidi urbani, per ogni tipologia di rifiuto (umido, carta, plastica, vetro, lattine…). Il metodo di raccolta consigliabile è quello definito «porta a porta», poiché quello effettuato attraverso “contenitori stradali” potrebbe dare adito a negligenze da parte dei cittadini meno volenterosi. Il metodo “porta a porta” invece prevede il periodico ritiro a domicilio della spazzatura. Un esempio pratico nella nostra provincia è costituito dal Comune di Monte San Biagio nel quale si effettua la raccolta porta a porta 2 volte a settimana per ogni tipo di prodotto.
Grazie a questa scelta, i rifiuti potranno essere trattati tramite processi volti a eliminare i materiali riciclabili (vetro, metalli, carta, plastica…) destinandoli alle ditte di riciclaggio, e la frazione umida (la materia organica come gli scarti alimentari, agricoli, giardinaggio…) destinata alle centrali di compostaggio. Il prodotto restante non sarà uno scarto, ma del CDR, ovvero Combustibile Derivato da Rifiuti (ecoballe per intenderci) destinato agli inceneritori, che ha come merito quello di ridurre moltissimo la quantità delle pericolose ceneri prodotte dalla combustione.
RITENUTO CHE: Anche dal punto di vista economico questa sarebbe una scelta vantaggiosa: si avrebbe infatti un abbassamento del costo totale del trattamento del ciclo dei rifiuti perché il costo di raccolta resterebbe pressoché invariato, mentre il costo di conferimento in discarica sarebbe annullato e sostituito dai vari costi di conferimento agli appositi centri di trattamento speciale: il CDR sarebbe conferito agli appositi termovalorizzatori a prezzi inferiori perché chi lo utilizza ne trarrebbe energia elettrica e calore per le case, la frazione umida sarebbe conferita agli impianti di compostaggio ed anche in questo caso a prezzi ridottissimi perché le ditte producono il compost che è per loro una fonte di guadagno, e infine per i riciclabili vi sarebbe addirittura un piccolo guadagno derivante dalle industrie che li lavorerebbero e alle quali conferiremo la carta, il vetro, la plastica, i metalli.
Oltre a dare una mano nella salvaguardia e valorizzazione dell’ambiente, il primo successo dell’avvio della raccolta differenziata sarebbe rappresentato dall’abbassamento del costo totale del ciclo dei rifiuti e quindi della tassa sull’immondizia cioè della TARSU: la quota che ogni cittadino o commerciante deve pagare al Comune è data dalla moltiplicazione tra la tariffa unitaria al metro quadro e i metri quadrati posseduti sotto forma di abitazione o di attività commerciale perché secondo il d.lgs. 507/1993 “i comuni applicano questa tassa sulla base del costo totale del servizio di raccolta e successivo smaltimento dei rifiuti usando come parametro la superficie dei locali di abitazione e di attività dove possono avere origine rifiuti di varia natura”. Se i metri quadrati, che sono una costante, restano immutati e il costo totale del ciclo dei rifiuti diminuisce drasticamente, ecco che la tariffa unitaria scende anch’essa perché è il frutto della divisione tra il costo totale e i metri quadrati totali.

IMPEGNA LA GIUNTA: Ad approvare un Piano rifiuti comunale e un progetto di raccolta differenziata;
DELIBERA: Di dare mandato al Presidente della Commissione Ambiente di convocare tale commissione entro 15 giorni da oggi per discutere ed analizzare il Piano suddetto.
Di dare mandato al Presidente del Consiglio Comunale di convocarlo, entro 30 giorni da oggi, per discutere ed approvare in via definitiva il Piano rifiuti comunale ed il progetto di raccolta differenziata.

sabato 2 agosto 2008

CENTRALE A BIOGAS A PONTINIA: PERCHE' NO?! VANTAGGI PER AGRICOLTURA, ELETTRICITA' PER FAMIGLIE E SOLDI PER LE CASSE COMUNALI


In questi giorni si sta parlando più insistentemente di una tematica, non solo che mi sta particolarmente a cuore, ma che credo possa essere una valida opportunità di sviluppo e di rilancio economico della nostra terra pontina: l’utilizzo di biomasse o biogas per la produzione di energia elettrica.
Il piano energetico, allo studio dell’assessore Migliori, è finalmente contenuto di idee che volgono alle fonti rinnovabili ed ecocompatibili; non solo il fotovoltaico, ma anche il biogas che troverebbe l’Agro Pontino come sede ideale per la sua produzione. Il nostro territorio è fitto di stalle ed aziende zootecniche di mucche, bufale e ovini, che ogni giorno producono degli scarti organici quali letame e liquami. Questi scarti inoltre rappresentano oggi un ostacolo burocratico alle aziende perché difficilmente si riescono a smaltire altrove e difficilmente si riesce ad avere l’autorizzazione per spargerli sui propri campi, comportando non solo un limite ma a volte anche una fonte di sanzioni amministrative salate.
Con una centrale a biogas si riuscirebbe a rendere più facile la vita dell’allevatore e si renderebbe lo scarto una ricchezza produttrice un ulteriore introito per le aziende agricole che così avrebbero un piccolo sostegno in più per accrescere le proprie attività economiche che oggi purtroppo sono divenute esigue.
Inoltre si avrebbe un guadagno per l’intera collettività comunale perché si potrebbe beneficiare tutti della corrente elettrica prodotta dalla centrale a biogas.
Pontinia potrebbe accogliere una grande centrale elettrica, che possa smaltire non solo i reflui e deiezioni zootecnici locali, ma anche quelli delle altre aziende pontine: questa sarebbe una fonte ulteriore di guadagno per il Comune che si troverebbe ad essere il capofila di una struttura moderna, a bassissimo impatto ambientale, fonte di ricchezza per le casse comunali ed utilissima anche per l’intero territorio limitrofe.
Le limitazioni geografiche richieste dal Sindaco le escluderei poiché una volta tanto Pontinia potrebbe essere il capofila provinciale in un settore, che non aggraverebbe in nessun modo né l’ambiente, né l’assetto del territorio.
Perché di queste belle ed utili idee non se ne parla mai né in consiglio comunale, né tantomeno in una commissione agricoltura o ambiente? Ecco che le nostre critiche che riproponiamo in ogni occasione sono attuali e non pretestuose, ma fondatissime: solo se tutti uniti, un territorio può veramente svilupparsi e progredire!

venerdì 1 agosto 2008

P.T.P.R. - LA MAGGIORANZA NON INDIVIDUA ZONE DI ECCELLENZA AGRICOLA, AMIBIENTALE O STORICO-CULTURALE. POSSIBILE PONTINIA SIA COSI' POVERA?


Il Piano Territoriale Paesistico Regionale (PTPR) è uno strumento di pianificazione territoriale di settore con specifica considerazione dei valori e dei beni del patrimonio paesaggistico naturale e culturale del Lazio, fondamentale e necessario oggi per ridefinire la sfera di competenza della pianificazione paesaggistica, attraverso un più ampio approccio settoriale che comprenda e disciplini l’insieme dei beni del patrimonio naturale e culturale, quale sistema identitario della Regione Lazio intesa sia come comunità che territorio.
Gli obiettivi di qualità paesaggistica riguardano: a) linee di sviluppo compatibili con i diversi livelli di valore riconosciuti senza diminuire; b) salvaguardia delle aree agricole; c) riqualificazioni parti compromesse o degradate; d) recupero dei valori preesistenti; e) creazione di nuovi valori paesistici coerenti ed integrati. II perseguimento dei suddetti obiettivi avviene, in coerenza con le azioni e gli investimenti di sviluppo economico e produttivo delle aree interessate attraverso: progetti mirati, misure incentivanti di sostegno per il recupero, la valorizzazione e la gestione finalizzata al mantenimento dei paesaggi ed indicazione di idonei strumenti di attuazione.
Queste aree da tutelare e valorizzare sono riportate sulle mappe attraverso il colore «verde» (interesse ambientale), «verde scuro» (alto interesse ambientale), «giallo» (interesse agricolo), «giallo scuro» (aree di eccellenza agricola), «violetto» (aree di interesse storico-culturale).
Credo che nessuno di noi ami avere dei vincoli che blocchino la nostra vita sociale e produttiva; ed in tal senso nessuno di noi ha mai avanzato proposte in tal direzione.
Ma credo però che la maggioranza avrebbe fatto bene ad ascoltare le proposte avanzate da me e dagli altri cittadini o associazioni, che erano tutte volte solamente ad esaltare il territorio e la reputazione di Pontinia. Perché questa maggioranza non lavora per Pontinia e per il suo valore paesaggistico e storico?
Ho visto le mappe che i comuni a noi limitrofi hanno inviato alla Regione come proposta di PTPR: ebbene, Sabaudia, Terracina, Sonnino, Priverno e Sezze, sembravano delle “tavolozze” piene di colori verde, giallo e violetto; mentre Pontinia era semplicemente una distesa di colore grigio. Perché tutti i comuni limitrofi hanno richiesto alla Regione di individuare aree di eccellenza agricola ed ambientale mentre Tombolillo e la sua Giunta non ne hanno individuata nemmeno una quando invece potevano sottolineare l’importanza della nostra agricoltura, zootecnia, della produzione di latte e mozzarella IGT di bufala e di ortofrutta d’eccellenza? Perché non sono stati colorati di violetto gli ex poderi ONC che testimoniano le nostre origini, i procoi e tutte le opere di fondazione? Spero che non sia propedeutica alla realizzazione di impianti nocivi o di speculazione edilizia e quindi non compatibili con zone di eccellenza…
Infine perché queste delibere sono state tolte dal sito internet del Comune? Perché si offende il principio della trasparenza che spetta in modo sacrosanto a tutti i cittadini?
La maggioranza avrebbe fatto bene ad accogliere il principio di elevare Pontinia a città di eccellenza ambientale, agricola e storico-culturale: hanno perso un’occasione importante.
Invece è stato giusto proporre delle osservazione contro dei vincoli che bloccherebbero le nostre attività agricole, artigianali o industriali.

mercoledì 30 luglio 2008

PETIZIONE POPOLARE DEI 3 CONDOMINI DEL CELTRO ADIACENTI AL PARCO DI VIA MARCONI, CONTRO L'INCURIA DEL COMUNE: CI SONO TOPI E SERPI NEI POSTI MACCHINA


Latina Oggi del 27/07/2008 (di Andrea Zuccaro). Invasioni di rovi, via alla raccolta di firme. Gli inquilini dei palazzi lungo via Guglielmo Marconi, a ridosso del grande campo incolto, di proprietà di un privato, al centro di Pontinia non ce la fanno
più. Sotto accusa la rigogliosa crescita di piante di rovi e altri arbusti posti a ridosso della recinzione degli appartamenti. Per questo l'amministratore dei tre palazzi hanno deciso di effettuare una raccolta di firme da protocollare in comune. Dopo il primo tentavo di essere ricevuti dal sindaco per esporgli i fatti andato a vuoto, si è deciso di avanzare una protesta ufficiale. Raffaele Telese, amministratore di tre condomini, insieme al consigliere di opposizione Paolo Torelli, di concerto con gli inquilini intendono segnalare gli «inconvenienti igienico sanitari» dovuti alla presenza di queste piante. «C'è una vasta area incolta - si legge - con la presenza di erbacce alte dove sono stati più volte rilevati insetti vari, roditori e serpenti. Inoltre - continua la petizione - le erbacce subiscono il processo di essiccazione con grossa possibilità di incendio e pericolo per l'incolumità pubblica». Le famiglie coinvolte sono in tutto 36. Raccontano di roditori che dal vicino prato girano per i parcheggi e a volte anche all'interno dei palazzi, se il portone di accesso rimane aperto. Una situazione diventata insostenibile. Chiedono al sindaco «di prendere gli opportuni provvedimenti con la massima urgenza». Oppure, «ci attiveremo per le varie denunce alle autorità che riterremo più opportune».

giovedì 17 luglio 2008

2 ANNI DOPO... GIUNTA IMMOBILE, OPPOSIZIONE OFFESA, INASCOLTATA E MESSA DA PARTE... E LE TASSE SONO AL MASSIMO! MA LE PROMESSE...???


Vi ricordate due anni fa quando le nostre vie erano tappezzate dai manifesti del centro-sinistra “Pontinia riparte”? Ebbene, cari cittadini, questi signori, come ha fatto Prodi e il suo misero Governo, hanno promesso tanto e non hanno ancora mantenuto nessuna promessa fatta. Ricordo benissimo quando al primo consiglio comunale Tombolillo fece la battuta che avrebbe mantenuto almeno il 62% del suo programma (la percentuale che prese alle elezioni): dov’è il faraonico progetto di portare il gas e l’acqua potabile alle periferie di Pontinia? Dov’è la realizzazione di una politica per avvicinare Pontinia al cittadino e soprattutto ai giovani? Dov’è l’abbassamento delle tasse locali?
Credo che a Pontinia, secondo l’amministrazione Tombolillo, il significato della parola “ripartire” sia stato finora travisato: stiamo registrando il massimo immobilismo delle politiche ambientali e nulla si sta facendo per avviare in modo quantomeno “degno” la raccolta differenziata; è di pochi giorni fa, inoltre, la sentenza del TAR che accoglie il ricorso della “Pontinia Rinnovabili” contro il Comune e il Consorzio ASI, per la realizzazione della centrale a biomasse che evidenzia come l’amministrazione Tombolillo non sia stata in grado di sapersi muovere in quest’ambito.
La Giunta ha deliberato l’installazione nel centro cittadino di 6 nuove antenne Telecom ubicate in parchi giochi frequentati da bambini e per di più abolendo il regolamento che moderava l’installazione casuale favorendo il fenomeno dell’antenna selvaggia perché ogni cittadino è stato reso libero di poterne installare una in casa propria con notevole incremento dell’elettrosmog.
L’assessore all’istruzione e cultura ha fatto solo proclami giornalistici: «la mensa scolastica è tutto ok, il trasporto scolastico è tutto ok, la stagione estiva sarà bellissima vedrete…». Infatti tutti abbiamo visto come invece hanno aumentato le tariffe mensa di 0,20 euro al giorno e come hanno organizzato quest’estate pontiniana: un calendario da VERGOGNA e tutte le famiglie ogni sera in una piazza triste e desolata lo dicono: per fortuna che esiste il bar Coco che organizza dei film e la pizzeria che mette i tavolini all’aperto che fungono da motivo di aggregazione di famiglie e amici!
Si sono limitati a dare attuazione ai lavori pubblici già approvati e pagati dalla precedente giunta o ad attingere a qualche fondo regionale.
Non sono state né avviate, né tantomeno pensate, delle politiche di integrazione ed inserimento giovanile nella città: così non si fa altro che favorire l’esodo dei giovani nelle vicine città di sabaudia, terracina e latina, e si favorisce il degrado culturale che porta molti ragazzi a credere che il divertimento sia l’alcool o la droga invece che una serata al cinema che si potrebbe ideare in piazza o una serata in un luogo che si potrebbe aprire con all’interno una biblioteca, computer e giochi da tavolo.
Non hanno approvato l’emendamento presentato da me e Roberto Di Trapano che favoriva la famiglia intesa in senso tradizionale, con un aiuto economico per choi avesse dei nascituri.
Grazie al vostro immobilismo a Pontinia abbiamo le tariffe TARSU più alte d’Italia, addirittura più alte di Cortina d’Ampezzo: è questo il modo di aiutare commercianti, famiglie ed imprese? Avevate promesso di abbassare le tasse, invece le state mantenendo alte. C’è voluto Berlusconi per togliere l’ICI sulla prima casa!
È tutta l’estate che la notte si sentono abbaiare cani randagi inferociti che minacciano l’incolumità delle persone: se non fosse stato per i vigili urbani che hanno un po’ arginato il problema, voi non avreste fatto nulla; ci sono ancora decine di cani e spero che farete qualcosa.
Avete forzatamente approvato la gestione pubblica della TRASCO, cosiddetta “in house”, e avete ottenuto un bel diniego da parte del TAR, prima, e i dubbi della Commissione Europea, poi. Nel dispositivo della sentenza sembra aver ricopiato le mie ragioni del diniego alla vostra operazione, ma in consiglio mi avete deriso dicendomi che stavo solo blaterando.
Il verde pubblico arretra sempre di più e quei pochi parchetti che esistono sono nel degrado più assoluto e ogni mamma che porta i bimbi a giocare lo può certificare. Sono sempre maggiori le situazioni di degrado maggiormente nel centro cittadino: i marciapiedi sono sporchi e gli abbellimenti inesistenti.
Caro sindaco, nel bilancio sono stati da voi destinati 75000 euro per aumentarvi gli stipendi: in un Comune che verte in uno stato di dissesto non vi sembra che questa sia una scelta vergognosa? Bhé si va sempre più di male in peggio!!!
Finora avete promosso solo l’ordinaria amministrazione: cosa cambia tra il governo di un commissario prefettizio e la vostra gestione della cosa pubblica?Per far ripartire veramente Pontinia occorrono più scelte coraggiose, che comportano meno introiti nelle vostre tasche e più servizi ai cittadini. Ma soprattutto dovete ascoltare anche noi dell’opposizione: il Sindaco continua a presenziare da solo alle riunioni con associazioni o con politici provinciali e regionali; continua ad affrontare da solo le situazioni più critiche. Perché va solo lui a parlare con Baratti? Forse il problema Turbogas, che sollevammo noi dell’opposizione, ha solo un colore? Sia ben chiaro: le responsabilità dovrà avere il coraggio di accollarsele su di lui, se continuerà a metterci da parte. Ma il Sindaco non capisce che anche noi siamo stati eletti dai cittadini e che noi del PDL ora abbiamo il nostro partito al Governo della Nazione e che possiamo meglio risolvere certe situazioni? Gli oltraggi all’opposizione continuano… I cittadini lo vedono e spero che giudicheranno in negativo tali estromissioni votando noi alle prossime elezioni.