giovedì 28 gennaio 2010

APPROVATO A REGGIO CALABRIA DAL CONSIGLIO DEI MINISTRI IL PIANO STRAORDINARIO DI CONTRASTO ALLE MAFIE

Si è tenuto oggi a Reggio Calabria un Consiglio dei Ministri in via straordinaria, per sottolineare quanto questo Governo tiene agli impegni presi con i cittadini e crede nella giustizia e nella difesa dei territori. Il Consiglio dei ministri ha dato via libera al Piano straordinario per il contrasto delle mafie. Vi sarà data attuazione attraverso un decrelo legge e attraverso la presentazione di un disegno di legge al Parlamento. Attraverso il decreto legge sarà immediatamente istituita l'Agenzia Nazionale per i beni sequestrati alla criminalità organizzata che provvederà alla loro successiva gestione. La prima cosa che l'Agenzia dovrà fare è proprio il censimento di tutti i beni sequestrati e confiscati in modo da avere per ogni bene una scheda. Il sequestro dei beni è uno strumento fondamentale per contrastare le organizzazioni criminali. Il resto delle misure è invece contenuto nel ddl: tra le misure previste c'é la creazione di un codice delle leggi antimafia; nuovi strumenti di aggressione ai patrimoni mafiosi, sul "modello Caserta", con potenziamento della Direzione Investigativa Antimafia (DIA); nuove misure di contrasto all'ecomafia; nuove misure a sostegno delle vittime del racket e dell'usura; mappa informatica delle organizzazioni criminali, con il "sistema Macro"; potenziamento dell'azione antimafia nel settore degli appalti; nuove iniziative sul piano internazionale per contrastare la criminalità transnazionale; altre norme di contrasto alla criminalità organizzata.
Sono stati presentati poi i dati relativi sul contrasto agli immigrati clandestini: nell'ultimo anno gli sbarchi sono diminuiti del 74% e da quando Berlusconi ha stipulato il patto con la Libia, addirittura del 90% e i rimpatri, nel solo 2009, sono stati ben 42.595. Il Presidente Berlusconi ha commentato così i dati dell'operato del suo Governo: "I risultati sui nostri contrasti all'immigrazione clandestina sono molto positivi e questo è importante perché una riduzione degli extracomunitari in Italia significa meno forze che vanno a ingrossare le schiere dei criminali. Stiamo facendo un'azione molto forte nei confronti dell'Europa che deve farsi carico del costo che la Libia ed altri Paesi sopportano per fare il lavoro di vigilanza contro i clandestini che vengono dall'Africa; mi occuperò di questo problema mirando ad ottenere che l'Europa si incarichi di rimborsare i costi ai Paesi rivieraschi".
Inoltre il Ministro Maroni ha poi presentato i dati relativi alla sicurezza interna e alla lotta alla criminalità organizzata. La delittuosità generale (omicidi, violenze sessuali, furti, rapine, droga) è diminuita del 13,95%. In merito alla lotta alla criminalità organizzata, le operazioni di polizia giudiziaria sono aumentate del 35%, gli arresti del 32% e l'arresto dei latitanti pericolosi del 78%. I beni sequestrati sono aumentati del 31% e i beni confiscati del 179% arrivando ad un valore, in aumento, di 1 miliardo di euro.

Clicca qui per vedere il Piano Straordinario antimafia: http://www.governo.it/backoffice/allegati/54822-5819.pdf

Clicca qui per vedere i risultati della lotta alla criminalità:
http://www.interno.it/mininterno/site/it/assets/files/16/0148_Conferenza_Ferragosto2.pdf

Clicca qui per vedere i risultati di lotta alla immigrazione clandestina: http://www.interno.it/mininterno/site/it/assets/files/18/00858_dati_immigrazione_clandestina.pdf

mercoledì 27 gennaio 2010

DA McDONALD ARRIVA "McITALY" PANINO ITALIANO AL 100%, IL MINISTRO ZAIA BENEDICE L'INAUGURAZIONE

In uno dei luoghi più tipici del mangiar giovane, McDonald's, la catena fast-food che annovera circa il 50% della clientela under 30, arriva un panino e l'insalata con sapori, ingredienti, e tipicità tutte italiane. Si chiama McItaly, ed è la nuova linea 100% Made in Italy, con carne nazionale, appunto, olio extra vergine e prodotti certificati come l'Asiago Dop e la Bresaola della Valtellina Igp, in vendita da domani e per almeno sette settimane nei 392 punti vendita italiani. A presentarlo, oggi nel primo punto vendita in Italia della multinazionale (Roma - Piazza di Spagna), è il ministro delle Politiche agricole Luca Zaia. "Sono grato a McDonald's che si è prestata a questa grande operazione culturale" ha detto Zaia.
"Questo nuovo panino ha grandi ambizioni, a partire da quello di movimentare mille tonnellate di nostri prodotti in un mese per un controvalore di 3,5 miliardi di euro. Abbiamo chiesto a McDonald's di farne un marchio internazionale che arrivi ai consumatori di Parigi come a Shanghai. Vogliamo globalizzare il gusto italiano, dando una svolta identitaria alla nostra agricoltura. Ma è soprattutto un messaggio alle nuove generazioni che potranno così avere una memoria gustativa di impronta italiana". "Difenderò sempre i farmer's market, ma i grandi numeri si fanno nella distribuzione organizzata dove va il 75% dell'agricoltura italiana ha detto poi il ministro.
"Contiamo di vendere 3,5 milioni di panini McItaly in sette settimane" ha detto l'amministratore delegato di McDonald's Italia Roberto Masi, sottolineando come il gruppo sia "estremamente orgoglioso dell'importante riconoscimento che il Ministro Zaia ha voluto concedere a questo progetto. Da tempo stiamo dedicando grandi energie ed investimenti alla realizzazione di prodotti più vicini al gusto degli italiani. Lo abbiamo fatto, con successo, col Parmigiano Reggiano che la settimana prossima porteremo nei punti vendita francesi, dopo quelli svizzeri. E lo rifaremo con le arance siciliane nel gelato, per le quali finalmente abbiamo trovato una filiera in grado di fornire tutta la nostra rete vendita".

venerdì 22 gennaio 2010

GENERAZIONE PDL: PROTAGONISTI SEMPRE!

Sabato e domenica ad Arezzo si terrà un incontro importantissimo ad Arezzo per il Popolo della Libertà, «Generazione PDL, Protagonisti sempre»: sarà un momento di confronto tra tutti noi che vi abbiamo aderito, tra tutti noi che deriviamo da percorsi politico-culturali differenti, ma che vogliamo oggi ribadire la nostra volontà di coesione in nome di un progetto chiamato Italia. Io sono particolarmente felice e convinto perché sin da subito ho creduto al progetto unico del Popolo della Libertà. Chiaramente per me, e per molti miei colleghi amministratori giovani, sarà uno dei tanti momenti in più per ascoltare, intervenire e crescere sotto un profilo umano e politico, sperando di poter riportare nel proprio Comune ciò che si è appreso dalle altre realtà.
Alla convention di sabato e domenica ad Arezzo è prevista la partecipazione di più di mille tra quadri, esponenti degli enti locali, sindaci, dirigenti e militanti giovanili del Popolo Della Libertà. I promotori sono il Ministro Ignazio La Russa (coordinatore nazionale PDL), il Ministro Giorgia Meloni e il capogruppo PDL al Senato Maurizio Gasparri: la convention sta suscitando molta attenzione mediatica. Numerose le adesioni alla convention aretina. Tra gli altri prenderanno parte ai dibattiti gli altri due coordinatori nazionali del PDL Sandro Bondi e Denis Verdini; i ministri Angelino Alfano, Raffaele Fitto, Altero Matteoli, Andrea Ronchi, Maurizio Sacconi, Giulio Tremonti; il capogruppo PDL alla Camera Cicchitto e i vice capigruppo di Camera e Senato Italo Bocchino e Gaetano Quagliariello.
Non c'è bisogno delle correnti, anzi ribadisco la mia ferma negazione delle correnti interne, perché in politica ci si unisce al fine di avere maggior forza per realizzare progetti per la nostra comunità e non ci si deve perdere in lotte o faide interne che portano solo odio e nulla di concreto per il popolo, e la dimostrazione viene proprio dalla convention di Arezzo che non è più la manifestazione di “Destra protagonista” (ovvero l’area in AN corrispondente a Gasparri e Meloni), ma mette insieme figure provenienti da percorsi diversi. È un'iniziativa che serve per confrontarsi e mettere insieme una comunità. Si discuterà dei problemi che ci sono stati, ma si rivendicheranno anche i risultati ottenuti. Il confronto è la vera forza del PDL, mi rendo conto che serve tempo, ma abbiamo tutti imparato in questi mesi che le differenze erano più facili da superare rispetto a quello che pensavamo (tranne qualcuno, che ha scelto evidentemente una via antistorica, che invece crea nuove divisioni e correnti locali: vedi Mochi con la sua “Linea D’azione”…).
Quello che è successo a livello giovanile, con la confluenza di Azione giovani e dei Giovani di Forza Italia nella Giovane Italia, può essere un esempio per il partito di come trovare un modo di lavorare per un obiettivo comune. Potremmo esser stati i precursori, all’interno delle nostre federazioni Provinciali, delle scuole e delle università nelle quali militiamo, di un progetto che vedrà come faro sempre e solo la buona amministrazione dei nostri enti locali e la giusta guida della Nazione.

giovedì 21 gennaio 2010

CONSORZIO DELLA MOZZARELLA DI BUFALA CAMPANA D.O.P. COMMISSARIATO, ERA ORA!

Articolo pubblicato sul quotidiano Latina Oggi del 21 gennaio (di Andrea Zuccaro).
Il ministro dell'Agricoltura Luca Zaia commissaria il Consorzio di tutela della mozzarella di bufala Dop della Campania e a Pontinia, e in generale in tutta la provincia di Latina, gli operatori del settore, dai produttori ai sindacati, sono tutti contenti. «Era ora che qualcuno intervenisse» è stata la prima reazione di chi con le bufale ci sta a contatto tutti i giorni. Gli allevatori della nostra zona si trovano all'interno del Consorzio e ogni mozzarella che viene prodotta qui, se vuole il Dop deve essere firmata con il nome di quel Consorzio, che si è scoperto annacquava il latte con l'acqua. «A noi i controlli spaccano
il capello, invece all'interno dei caseifici si fa quello che si vuole e a rimetterci siamo noi quando scoppia qualche scandalo », spiegano gli allevatori, ancora scottati dallo scandalo diossina e ora vedono nuovamente il frutto del loro lavoro rovinato da qualche industriale
del settore senza scrupoli. E la richiesta è quella di uscire una volta per tutte dal Consorzio campano. Di tagliare questo cordone ombelicale che lega il destino dei produttori di Pontinia e delle altre province
a quello dei produttori casertani. Anche se del progetto Colossella la politica ha smesso di parlare, proprio ora che ci sono le elezioni regionali. «La Provincia di Latina si è sempre distinta per la qualità dei prodotti commercializzati – spiega il Cra con Danilo Calvani - ma le continue contraffazioni e i problemi sanitari più volte emersi in altre zone facenti parte del Consorzio hanno creato un continuo danno all’immagine del Marchio Dop tanto che alcuni produttori hanno iniziato a non apporlo più sui propri prodotti. Riteniamo sia il caso di valutare l’uscita dei produttori del territorio pontino da tale consorzio ». Ma per andare dove? Secondo Nino Andriollo è ora di concretizzare l'iter per il marchio «Colossella». « Gli incontri con gli allevatori continuano – spiega Andriollo presidente dell'Aia –. E' l'unica soluzione per evitare altri danni alla nostra immagine ma bisogna che caseifici e allevatori si consorziano». Più critico sul marchio, oltre che al Cra, anche Maurizio Ramati, allevatore. «Ma la Valentini dov'è? – si chiede Ramati – E poi perchè i caseifici vengono controllati con il contagocce mentre noi produttori siamo super controllati? Non si possono continuare ad ingannare i consumatori e far pagare le conseguenze a noi». Anche per Paolo Torelli, allevatore di bufale la notizia era attesa. «Mi sembrava impossibile vedere vendere mozzarella di bufala a 8-9 euro al chilo – spiega il consigliere comunale - Il caseificio non ci starebbe dentro con i costi. La mozzarella di bufala deve costare 11 euro».

lunedì 18 gennaio 2010

E' IN ARRIVO IL REGOLAMENTO PER L'AFFIDAMENTO DEI CANI RANDAGI DETENUTI IN CANILE...

Da quando sono stato eletto, un tema che ho sempre tenuto sotto controllo e denunciato è stato quello del randagismo diffuso a Pontinia. Segnalai in diversi consigli comunali e sulla stampa la realtà: ovvero branchi di cani che si riuniscono nel prato di via Marconi, o a Pontinia Nuova, o nel quartiere Primavera o nella zona PEEP. Spinti dalla fame, diverse volte hanno inseguito automobili, ciclisti o pedoni; costantemente invece hanno arrecato disturbo alla quiete pubblica poiché il loro è un abbagliare continuo dovuto probabilmente alla sete ed alla fame. Inoltre è sotto gli occhi di tutti il degrado dei marciapiedi, pieni di escrementi. Ma, da un punto di vista strettamente legato all’Ente comunale, l’aspetto più odioso è quello economico: la spesa per i canili nei quali si portano i cani accalappiati qui è altissima ed ammonta a circa 160.000 euro l’anno. Proprio per cercare di abbattere questa immensa spesa proposi diverse soluzioni: innanzitutto la giunta avvii dei controlli per verificare il reale numero di cani pontiniani detenuti nei canili al fine di determinare il giusto costo da pagare che è legato alle unità di cani possedute; in secondo luogo, proviamo ad abbassare il numero di cani detenuti nei canili attraverso un regolamento ad hoc che prevedi l’affido ai cittadini; in terzo luogo iniziamo a sondare il terreno per creare un canile pubblico, comunale o con la partecipazione anche di fondi privati. L’immobilismo della Giunta Tombolillo su questo tema è stato finora lampante ed ha esasperato i cittadini al punto di far credere all’opinione pubblica che il sentimento che guida l’amministrazione è di abbandono e menefreghismo delle esigenze e delle richieste della collettività.
Ma finalmente pare che una delle mie proposte sia stata accolta. Infatti venerdì 15 ci siamo riuniti in Commissione Regolamenti, insieme ai consiglieri Calisi e Medici, e alla presenza dell’assessore Battisti, per analizzare e discutere su una bozza di regolamento per determinare le modalità di affidamento di un cane randagio ad un cittadino. Abbiamo così determinato: a) la forma della domanda da presentare all’ufficio Ambiente del Comune; b) i criteri di esame della domanda; c) che deve intercorrere un periodo di prova di due mesi prima che il cane divenga di proprietà del cittadino, con relativa iscrizione all’anagrafe canina; d) che ad ogni cittadino il Comune erogherà una somma annuale pari a 360 euro (suddivisa in tre rate quadrimestrali) per far fronte alle spese di mantenimento e veterinarie, e che si sobbarcherà delle spese dovute all’evento morte; e) che in zona residenziale un cittadino potrà detenere al massimo un cane, mentre in zona rurale massimo due cani; f) che il Comune potrà effettuare in ogni momento dei controlli per evitare truffe. Da un punto di vista civile, ma soprattutto economico, il fenomeno sarà un po’ arginato perché ogni cane detenuto al canile ci costa circa 1000-1100 euro l’anno: con questo regolamento invece ci costerà 360 euro l’anno. Ma è chiaro che il problema resta, perché ci sono i cani ancora da accalappiare che arrecano tutti i disturbi su esposti alla cittadinanza…

domenica 17 gennaio 2010

COSTRUIAMO UN FORTE POPOLO DELLA LIBERTA' NEL NOME DEL "RINNOVAMENTO"

Articolo pubblicato sul quotidiano La Provincia (di Graziano Lanzidei). Paolo Torelli, capogruppo di An in consiglio comunale, si è già attivato, come tutto il suo partito, il Pdl, per le elezioni regionali. La partita è importante, c’è da rappresentare al meglio il territorio e da dare un sostegno importante a Renata Polverini. «Si gioca una partita importante. Dopo anni di gestione Marrazzo, bisogna ripristinare il buon governo e cercare di valorizzare le province come Latina, da cinque anni dimenticate completamente. Il Pdl deve essere unito e coeso, solo così potremmo arrivare ad una vittoria senza ombre». A Pontinia, però, sembra che non sia ancora possibile arrivare ad un partito unico tra gli ex An e gli ex Fi. «Probabilmente questa mancata unificazione è il risultato di dissidi, relativi al passato, che sono difficilmente sanabili e che non c’entrano niente con la politica nazionale. In tutta Italia sono partiti ormai da settimane con il tesseramento per il Pdl. Qui a Pontinia, di tessera, non se n’è vista ancora una». Una velata critica alla gestione Mochi? «Probabilmente un giovane che riesce ad ottenere consensi e a essere portatore di novità, non è ben accetto. Non si può negare che una crisi del centrodestra, in questa città, c’è stata. Le ultime elezioni comunali ne sono la dimostrazione. Si è voluta scaricare la colpa su Donnarumma e su chi, in quelle elezioni, ci ha messo la faccia cercando di rappresentare il centrodestra pur non essendo responsabile di una sola delle scelte prese in passato. La colpa di quella debacle viene da lontano, ha nomi e cognomi che, però, si cerca sempre di nascondere. Sta di fatto che siamo uno dei pochi Comuni della Provincia in cui c’è un sindaco di centrosinistra». La distanza tra te e Mochi, a questo punto, è insanabile. «A me piace la politica del confronto e della pluralità. Credo che proprio attraverso il confronto democratico sia possibile crescere, a livello di progettualità e a livello di consensi. Per questo credo nel progetto del Popolo delle Libertà. Certo che fare una cena di ‘corrente’ con il simbolo del partito, qualche confusione l’ha creata. Da allora mi arrivano telefonate in cui i nostri elettori mi chiedono perché sono andato via dal Partito. Probabilmente c’è qualcosa che non va e che va sistemato. A partire dal collegamento con i vertici provinciali del Partito che rendono la sezione di Pontinia fuori dai centri decisionali».

lunedì 11 gennaio 2010

DA BUON EX COMUNISTA, IL SINDACO TOMBOLILLO IGNORA E TOLLERA ECCESSIVAMENTE I FENOMENI DI IMMIGRAZIONE E DI CLANDESTINITA'

In questi giorni, con ciò che sta accadendo in Calabria, è giusto interrogarsi sullo stato reale degli immigrati, regolari e clandestini, del nostro territorio. Purtroppo diversi cittadini pontiniani, soprattutto i residenti in condomini, raccontano di assistere a scene non corrispondenti alla legge, né tantomeno al buon senso. Infatti è sempre più frequente il fenomeno del surplus di presenze negli appartamenti da parte di comunitari o extracomunitari che, a volte, arrivano anche a vivere in condizioni igienico-sanitarie precarie. Premetto sin da subito che non sono né xenofobo, né razzista! Sono semplicemente un cittadino italiano che ama rispettare la legge e l’ordine pubblico, e dato che mi sono preso la responsabilità di partecipare all’amministrazione del nostro Comune, chiedo che vengano fatte rispettare entrambe. Mi riferisco alla legge Bossi-Fini e al decreto sicurezza del Governo Berlusconi e quindi al nuovo articolo del codice penale: il reato di clandestinità.
Intendo dire chiaramente che le mie accuse non sono rivolte alle forze dell’ordine, che troppo ben fanno considerando la dotazione organica e i mezzi a loro disposizione, bensì sono rivolte esclusivamente a colui il quale spetterebbe la “regia” dei lavori di prevenzione e controllo: ovvero il Sindaco, divenuto col decreto Maroni Ufficiale di Governo. Da parte sua si sta attuando una indifferenza e tolleranza inaccettabili verso l'immigrazione clandestina. Il Decreto Maroni dello scorso anno ha conferito ai Sindaci maggiori poteri di pubblica sicurezza: ai sindaci sarà consentito di emanare ordinanze in materie che erano di competenza statale, relativamente a “incolumità pubblica” (l’integrità fisica della popolazione) e “sicurezza urbana” (bene pubblico da tutelare attraverso attività poste a difesa del rispetto delle norme che regolano la vita civile). Questo indirizzo non è casuale, ma ha un reale motivo geografico e politico: i Sindaci sono molto più vicini a conoscere le reali esigenze e potenziali emergenze del proprio territorio e quindi è stata ad essi demandata una porzione di responsabilità politica ed istituzionale. così i cittadini potranno giudicarli, senza che usino la scusante di scaricare tutto sul Governo o le forze di Polizia nazionali.
Concordo pienamente con il Ministro dell’Interno, Roberto Maroni, il quale, in relazione ai fatti di Rosarno (prov. di RC) ha dichiarato in un’intervista a Sky TG 24 che: "Queste situazioni sono frutto di “tolleranza sbagliata”, sono stati chiusi gli occhi: nessuno ha voluto vedere una situazione che, prima ancora che un problema di ordine pubblico, poteva essere risolta con una serie di interventi degli enti locali. Ci sono responsabilità diffuse che non intendiamo più tollerare. Dopo dieci anni senza fare nulla - e parlo delle autorità locali e territoriali - sono nate comunità di extracomunitari". In due anni, ha sottolineato ancora Maroni, "noi invece abbiamo rimpatriato 40 mila clandestini".
Il Sindaco Tombolillo, dovrebbe dirlo in campagna elettorale che in tema di immigrazione e di clandestinità, da buon ex comunista, non intende agire e reagire, né tantomeno utilizzare i nuovi poteri attribuitigli dal Governo Berlusconi.
Io personalmente chiedo a tutti i cittadini di segnalare ogni tipo di situazione potenzialmente d’emergenza in modo tale da arginare sul nascere il fenomeno. Al Sindaco chiedo: 1) di aumentare il numero dei vigili urbani, che anch’essi operano alla grande considerando che ce ne sono solo sei o sette per tutto il territorio; 2) emettere ordinanze esecutive in conformità al decreto Maroni; 3) consentire alla Protezione Civile e ad associazioni di ex appartenenti alle forze dell’ordine di svolgere pacifiche operazioni di controllo del territorio, al fine di garantire maggior sicurezza ai pontiniani, maggiore legalità, maggior tutela degli stranieri regolari ed onesti e maggior prevenzione.