mercoledì 26 marzo 2008

UN CONSIGLIO AD HOC PER SOSTENERE IL SETTORE LATTIERO-CASEARIO


La mozzarella di bufala è stata riconosciuta dal D.P.R. del 28 settembre 1979, come formaggio a denominazione tipica. È da rilevare che, in base a tale decreto, la parola "bufala" può essere utilizzata esclusivamente nella denominazione della mozzarella di latte bufalino. Qualora siano presenti anche minime quantità di latte bovino, il latte di bufala deve essere richiamato solo nella lista degli ingredienti (D.P.R. 13 aprile 1987). Pertanto tutte le denominazioni tipo "Mozzarella di bufala e vacca", "Mozzarella mista" o similari, sono illegali. Il 10/05/1993 è stata riconosciuta prodotto DOC attraverso un Decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri, e il regolamento CEE n. 1107 del 12/06/1996 l’ha definita come formaggio a denominazione si origine protetta “DOP”. Vi è infine da osservare la illiceità della pratica di addizionare al liquido di governo conservanti, quali acido lattico o citrico.
Inoltre Pontinia ha l’onore di essere citata nello stesso D.P.C.M. come città ufficiale dalla quale può essere prodotta la mozzarella di bufala con il marchio DOP di “Bufala Campana” e quindi Pontinia ha avuto il riconoscimento ufficiale di territorio salubre e garantito per la produzione di latte bufalino e per la sua successiva lavorazione. Infatti il settore lattiero-caseario è la punta di diamante del settore commerciale e industriale di Pontinia e dell’Agro Pontino e del quale tutti dovremmo andarne orgogliosi perché qui si produce un prodotto che rende bella l’Italia nel Mondo attraverso questo prodotto entrato ufficialmente nel “Made in Italy”.
Oggi non devono spaventare due o tre notizie, tra l’altro ancora da verificare, su presunte presenze di diossina o di altri inquinanti nel latte, innanzitutto perché il problema è legato al territorio campano e poi perché qui a Pontinia le nostre aziende sono gestite da imprenditori seri ed onesti e il latte è trasformato da aziende altrettanto serie e guidate da persone legate al territorio e alla qualità dei suoi frutti.
Quindi il mio invito è di continuare a comprare le mozzarelle di bufala qui sul nostro territorio e alla maggioranza chiedo di convocare un Consiglio Comunale per favorire un progetto di sensibilizzazione all’acquisto della mozzarella da destinare ai giovani, ai commercianti e agli acquirenti. In sostanza chiedo di restare vicini ai produttori e agli imprenditori della trasformazione al fine di esaltare Pontinia e il suo territorio per un prodotto ormai storico e di gran pregio.
Ecco perché sono due anni che dico che non si devono perseguire politiche volte alla costruzione di centrali a turbogas, a biomasse, o inceneritori o cementifici perché il settore è già in difficoltà per cause estranee, e quindi non si devono dare ulteriori spallate attraverso insediamenti che rappresentano veri e propri ecomostri. Piuttosto lottiamo per l’agricoltura e l’allevamento tipici di questa terra strappata alla palude: per me è qui che si dimostra il coraggio di un politico.

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