martedì 17 giugno 2008

I SETTORI AGROALIMENTARE E LATTIEROCASEARIO SONO IN FORTE CRISI: IL SINDACO CONVOCHI UN CONSIGLIO COMUNALE E DICHIARI LO STATO DI CALAMITA'


La mozzarella di bufala è stata riconosciuta dal D.P.R. del 28 settembre 1979, come formaggio a denominazione tipica. Il 10/05/1993 è stata riconosciuta prodotto D.O.C. attraverso un Decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri, e il regolamento CEE n. 1107 del 12/06/1996 l’ha definita come formaggio a denominazione di origine protetta “D.O.P.”. Vi è infine da osservare la illiceità della pratica di addizionare al liquido di governo conservanti, quali acido lattico o citrico.
Pontinia ha l’onore di essere citata nello stesso D.P.C.M. del 1993 come città ufficiale dalla quale può essere prodotta la mozzarella di bufala con il marchio D.O.P. di “Bufala Campana” e quindi Pontinia ha avuto il riconoscimento ufficiale di territorio salubre e garantito per la produzione di latte bufalino e per la sua successiva lavorazione. Infatti il settore lattiero-caseario è la punta di diamante del settore commerciale e industriale di Pontinia e dell’Agro Pontino e del quale tutti dovremmo andarne orgogliosi perché qui si produce un prodotto che rende bella l’Italia nel Mondo attraverso questo prodotto entrato ufficialmente nel “Made in Italy”.
Oggi non devono spaventare due o tre notizie su presunte presenze di diossina o di altri inquinanti nel latte, innanzitutto perché il problema è legato al territorio campano, e poi perché qui a Pontinia le nostre aziende sono gestite da imprenditori seri ed onesti e il latte è trasformato da aziende altrettanto serie e guidate da persone legate al territorio e alla qualità dei suoi frutti. I cittadini possono consumare tranquillamente questo prodotto d’eccellenza e possono assaporarlo con fierezza pensando che è stato prodotto qui nella nostra zona dell’Agro Pontino.
Il vero problema è un altro: la maggioranza di sinistra che governa il Comune e la Regione non si stanno occupando in modo serio, costante ed incisivo della faccenda che non è legata solo al problema del latte bufalino. Qui ogni giorno agricoltori ed allevatori sono sommersi dal crescere imperterrito dei prezzi delle materie prime e dei materiali connessi alla loro attività, mentre i ricavi sono sempre inferiori: aumentano i costi di mangimi, foraggi, fertilizzanti, concimi, gas, gasolio, mentre calano a picco i prezzi del grano, del granturco, del latte, cioè di tutte le fonti di guadagno tipiche di un agricoltore o allevatore. Alla riunione di ieri sera (16/06/2008) presso la sede comunale si è parlato di finanziamenti per acquisti ed investimenti: questa politica regionale non capisce che il problema è restare in piedi; dimostrano sempre di più di essere lontanissimi dalle reali esigenze dei cittadini!!
Chiedo di convocare un Consiglio Comunale Straordinario per favorire un progetto di sensibilizzazione all’acquisto dei prodotti terrieri e della mozzarella da destinare ai giovani, ai commercianti e agli acquirenti, ma soprattutto per dichiarare lo “stato di calamità del settore agroalimentare e lattierocaseario” al fine di obbligare la Provincia, ma soprattutto la Regione e il Ministero delle Politiche Agricole ad intervenire seriamente nel settore, perché a Pontinia questo settore fa vivere più di 1/3 delle famiglie e perché Pontinia ospita in gran parte campi coltivati ed aziende zootecniche. In questo momento delicatissimo, occorre restar vicini agli agricoltori e ai produttori e imprenditori della trasformazione del latte al fine di esaltare Pontinia e il suo territorio per un prodotto ormai storico e di gran pregio.
Ecco perché sono due anni che dico che non si devono perseguire politiche volte alla costruzione di centrali a turbogas, a biomasse, o inceneritori o cementifici perché il settore è già in difficoltà per cause estranee, e quindi non si devono dare ulteriori spallate attraverso insediamenti che rappresentano veri e propri ecomostri. Piuttosto lottiamo per l’agricoltura e l’allevamento tipici di questa terra strappata alla palude: per me è qui che si dimostra il coraggio di un politico. L’opera da costruire ed incentivare subito è un farmer’s market, un luogo che favorisca la filiera corta e la vendita di prodotti a costi inferiori e freschissimi.

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