giovedì 16 aprile 2009

PRIMA SEDUTA DEL C.A.L. LAZIO: LA SECONDA CAMERA DELLA REGIONE. O.D.G. RINVIATO A LUNEDI' 27 PER RITIRO CANDIDATURA DI ZINGARETTI


Il Consiglio delle Autonomie locali del Lazio ha iniziato oggi ufficialmente la propria attività nella seduta di insediamento che si è svolta alla Pisana. Il Consiglio delle Autonomie locali, previsto all'articolo 123 della Costituzione italiana, disciplinato dagli articoli 66 e 67 dello Statuto della Regione Lazio e dalla legge regionale 1 del 2007, è organo rappresentativo e di consultazione che favorisce la concertazione tra gli Enti locali e la Regione; è titolare d'iniziativa legislativa ed esprime pareri obbligatori nei casi previsti dallo Statuto.
Il Presidente del Consiglio Regionale, Guido Milana, in apertura di seduta, nel dare il benvenuto a tutti i rappresentanti delle autonomie locali del territorio laziale, ha dichiarato che “oggi si avvia una fase importante per le istituzioni di questa Regione. Il Consiglio delle Autonomie Locali rappresenterà, infatti, un sistema di osmosi tra enti locali e regione. E’ stato chiamato a votare l'intero corpo elettorale degli eletti di questa Regione, con la partecipazione al voto di 4.019 consiglieri comunali su 5.999. Un organismo che, unico nella Regione, ha piena autonomia nella stesura del proprio regolamento interno, senza ulteriore verifica da parte della Giunta o del Consiglio regionale. Queste due caratteristiche, la partecipazione e l’autonomia, conferiscono autorevolezza a questo importante luogo di confronto”. Il sindaco di Roma, Gianni Alemanno, ha osservato come sia “una congiuntura favorevole che l'istituzione del Consiglio delle autonomie locali del Lazio avvenga alla vigilia della legge sul federalismo fiscale. Mi auguro che in questa realtà ci sia uno sforzo per andare al nocciolo dei problemi per prendere decisioni virtuose e forti. In una nazione come l'Italia la sfida maggiore è creare un equilibrio tra le identità dei territori e la funzione centrale nazionale”. Il sindaco di Roma ha poi sottolineato come sia “opportuno eleggere un presidente possibilmente espressione delle autonomie locali, su cui converga il massimo consenso”.
E infatti la seduta è stata sospesa e rinviata a lunedì 27 per l'elezione del Presidente, dei vicepresidenti e degli organi interni, dopo che la candidatura di Nicola Zingaretti (Presidente della provincia di Roma - PD) è stata ritirata non avendo trovato un sostegno condiviso.
La scelta di tentare di evitare la concertazione con tutte le forze rappresentate in consiglio delle autonomie non ha portato buoni frutti all'onorevole Zingaretti. La sua candidatura, alla fine, non è stata nè unitaria nè, tantomeno, in grado di raccogliere un ampio margine di consensi. Sarebbe a questo punto auspicabile che, a fronte di un governo di centrosinistra alla Regione, la presidenza della seconda camera (che, ricordiamo, è di concertazione) fosse affidata all'opposizione. La richiesta di rinvio del consiglio regionale da parte di Milana si è determinata solo per l'assenza di condivisione sul nome di Zingaretti. Sarebbe stato opportuno, al contrario, come sottolineato anche dal sindaco di Roma Gianni Alemanno, che la scelta del presidente fosse individuata tra gli eletti nei consigli comunali per valorizzare cosi' le realta' periferiche".

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