lunedì 9 novembre 2009

9 NOVEMBRE: 20 ANNI FA CADEVA IL MURO DI BERLINO, IL MURO DELLA DISPARITA' E DELLA DISCRIMINAZIONE! OGGI LI SI RESPIRA UN DOLCE PROFUMO DI LIBERTA'

Non mi permetterò di dare giudizi sul muro, sul suo valore politico e soprattutto sociale... Lascio ad ognuno di voi le considerazioni personali e sentimentali che affioreranno dal cuore... Pubblico solo questa foto, scattata in un quartiere secondario (e non come si fa di solito inquadrando la Porta di Brandeburgo) al fine di poter meditare sul concetto di "muro" e, al contrario, di "Libertà"... Vi offrirò solo qualche dato tecnico tratto wikipedia.
Il Muro di Berlino (in tedesco Berliner Mauer), eretto dal regime comunista della Germania Est, era una barriera in cemento alta circa tre metri e mezzo che separava Berlino Ovest da Berlino Est e dal resto della Repubblica Democratica Tedesca. Il muro ha diviso in due la città di Berlino per 28 anni, dalla sua costruzione (iniziata il 13 agosto del 1961) fino al suo smantellamento, ed era considerato un simbolo della Cortina di ferro. Il suo smantellamento avvenne il 9 novembre 1989, a causa della sua inutilità, dopo lo smantellamento (avvenuto il 23 agosto 1989) della Cortina di Ferro da parte dell'Ungheria e del successivo esodo (via paese danubiano) di tedeschi dalla DDR (a partire dall'11 settembre dello stesso anno).
Durante questi anni, in accordo con i dati ufficiali, furono uccise, dalle guardie comuniste, almeno 133 persone mentre cercavano di superare il muro verso Berlino Ovest. Comunque, un cospicuo gruppo di vittime reclama che più di 200 persone furono uccise mentre cercavano di fuggire da Berlino Est per l'Ovest.
Il 9 novembre 1989, dopo diverse settimane di disordini pubblici, il Governo della Germania Est annunciò che le visite in Germania e Berlino Ovest sarebbero state permesse; dopo questo annuncio una moltitudine di cittadini dell'Est si arrampicò sul muro e lo superò, per raggiungere gli abitanti della Germania Ovest dall'altro lato in un'atmosfera festosa. Durante le settimane successive piccole parti del muro furono portate via dalla folla e dai cercatori di souvenir; in seguito fu usato dell'equipaggiamento industriale per rimuovere quasi tutto quello che era rimasto
La caduta del muro di Berlino aprì la strada per la riunificazione tedesca che fu formalmente conclusa il 3 ottobre 1990.

2 commenti:

ULTRAS PONTINO (1) ha detto...

CIAO PAOLO, COMPLIMENTI ANCORA UNA VOLTA PER QUESTO TUO BLOG! PASSO DAVVERO CON PIACERE IL MIO TEMPO LIBERO A LEGGERE LE TUE NUOVE PUBBLICAZIONI... VORREI DEDICARTI QUESTI MIEI PENSIERI, SICURO CHE SARANNO GRADITISSIMI...
Il muro dei silenzi, delle peggiori nefandezze, degli orrori, della perdita di ogni dignità umana. Il muro che ha portato avanti un'agonia che era ormai sotto gli occhi di tutti, di una delle peggiori tragedie che il mondo abbia mai conosciuto (insieme al nazismo): il comunismo e la sua ferocia. Alcuni dati. Nella sola URSS sono morte dal 1917 al 1989 più di 20 milioni di persone, in Cina il conteggio delle vittime è in continuo aggiornamento, per ora si contano 65 milioni di morti. In tutto, tra Corea del Nord, Vietnam, Romania, Bulgaria, Polonia, Cecoslovacchia, Cambogia e alcuni stati Africani, il numero complessivo di vittime si aggirerebbe intorno ai 100 milioni. 100 milioni di uomini e donne dietro al muro, che non è ancora caduto. Resta ancora lì, fermo, immobile, quasi a fermare lo scandire del tempo. Passano gli anni, cadono tutti i regimi, andiamo sulla luna, se ne va un secolo, ma per alcuni l'orologio della storia resta fermo al 1917. La gloriosa rivoluzione d'Ottobre, la cacciata dello zar e la conquista del potere da parte della classe operaia guidata da un rivoluzionario confinato per 20 anni in Siberia. Così è nato il comunismo. Gli ideali presi dall'ideolgia Marxista-Leninista, passati poi nelle mani di Stalin hanno subìto una drastica "interpretazione". Da dittatura del proletariato, a dittatura di uno solo, da Stato socialista in mano alla classe operaia, si è passati a Stato socialista in mano a burocrati, da fratellanza, uguaglianza e amore tra i popoli e le genti, si è passati ai gulag e alla collettivizzazione forzata. Questo è stato il socialismo non solo in URSS, ma in tutti i paesi dove ha messo piede. Una tragedia che ha attraversato quasi tutto il ventesimo secolo, tutti i paesi dell'est europeo e molte nazioni sottosviluppate asiatiche ed africane.
I due più grandi criminali della storia sono stati senza dubbio Hitler e Stalin, i due alleati nel "patto d'acciaio". I due che con una clausola segreta del patto "Molotov-Von Ribbentrop" volevano spartirsi l'Europa, L'est in mano ai sovietici e l'ovest e la penisola Balcanica nelle mani dei nazisti. Perchè nella seconda guerra mondiale, l'Asse fino al 1941 poteva contare anche sull'alleanza dell'Urss, che riforniva la Wermacht di materie prime e di cibo, che inviava alle SS gli ebrei e i comunisti tedeschi fuggiti a est, e "aiutava" i nazisti a far piazza pulita della classe dirigente polacca. Il comunismo è stato anche questo, alleato dei nazisti più dell'Italia Fascista, almeno fino all'operazione Hitleriana "Barbarossa".

ULTRAS PONTINO (2) ha detto...

Da lì' è cambiato il corso della storia: sono venute le disfatte militari e politiche della Germania, l'alleanza forzata di Stalin con la Gran Bretagna e gli Usa, la fine del Terzo Reich, la vittoria delle potenze Alleate e, ancora una volta il successo personale per il dittatore sovietico, prima alleato privilegiato della Germania nazista e poi salvatore del mondo dal pericolo fascista con la sua armata rossa, entrata trionfante nelle rovine della Berlino capitale ormai dell'ex Reich.
Dopo la fine della guerra mondiale, Stalin è stato acclamato come un vero e proprio eroe; secondo la propaganda di regime, "l'unico che si era opposto veramente al nazismo" e ,che "soprattutto l'aveva sconfitto". Questo serviva oltre che per per esaltare il dittatore, per unificare tutto il popolo sotto il regime. Ora il nemico per le grandi potenze occidentali non era più Hitler, ma l'ex alleato sovietico. Siamo nella guerra fredda, che vedrà due blocchi contrapposti per otre 50 anni. Da una parte Francia, Italia, Gran Bretagna (e non solo) e dall'altra l'Urss e i paesi dell'est sotto l'influenza socialista. Da una parte la Nato, dall'altra il patto di Varsavia. Da una parte la libertà e il mondo che avanza sempre più verso il benessere e la tecnologia, dall'altra la dittatura, la miseria e l'arretratezza culturale e politica.
In questo clima a Berlino nel 1961 viene costruito il muro dopo che già c'era stata la divisione tra Reppublica federale Tedesca, controllata dai paesi occidentali (Francia, Gran Bretagna e Usa) e Repubblica Democratica Tedesca, in mano alle autorità sovietiche.
A Berlino c'era il muro. E resterà nella capitale tedesca fino al 1989. Con le sue paure, con il suo conformismo, con la sua oppressione, ma soprattutto con la sua crudeltà. La crudeltà di chi sa che aldilà del muro, trova tutto un altro mondo, fatto di gioia di vivere, di libertà e soprattutto di speranza nel futuro. Perchè ai cittadini della Berlino dell'Est, ma più in generale ai cittadini del blocco comunista mancava proprio la speranza nel futuro, il guardare avanti e pensare che il domani sarebbe stato migliore del presente. Anche per questo il comunismo ha rappresentato un dramma per milioni di persone. Anche sperare nel futuro poteva farti finire sotto le grinfie della Stasi, la famigerata polizia della DDR che aveva delatori e orecchie in ogni posto. Ogni 63 cittadini c'era un agente della Stasi; neanche la Germania nazista e l'URSS Stalinista potevano vantare numeri del genere.
Oggi non basta celebrare la caduta del muro di Berlino, bisogna infatti andare oltre ogni muro. Oltre il muro della Birmania e del Tibet, oltre il muro della Cina, oltre il muro di Teheran, oltre il muro della Corea del Nord. Solo così potremmo dire di avere imparato qualcosa dalla storia, anche quella più brutta che vorremmo dimenticare. Nulla va dimenticato, perchè chi dimentica è complice. Anzi, "chi dimentica la storia, è costretto a riviverla". Anni di guerre, tragedie e oppressione devono farci riflettere. Cominciamo subito però, perchè per alcuni il 9 novembre 1989 sembra ancora non essere arrivato. Purtroppo.