giovedì 12 febbraio 2009

REGOLAMENTO DEHORS DIVENUTO ESECUTICO DOPO I 6 MESI DI VACATIO: LA GIUNTA PERO' NON NE DA CONCRETA ATTUAZIONE


Nel Consiglio Comunale del 07/08/2008 l'assemblea ha votato all'unanimità il Regolamento concernente la "definizione delle modalità e dei criteri relativi alla concessione per l'occupazione del suolo pubblico o ad uso pubblico, connesse ad attività di vendita in aree all'aperto (dehors) da parte di esercizi commerciali".
Considerata la mutata vita sociale della cittadinanaza, sempre più propensa a vivere la città non in casa ma nelle vie, nelle piazze e tra gli esercizi commerciali, quest'ultimi hanno visto giustamente espandere i propri confini al di fuori delle proprie mura per continuare a garantire lo stesso servizio ad una clientela accresciuta. Le aree all'aperto (dehors) sono la logica risposta a queste esigenze: la vendita di cibo, bevande, caffè, vestiario, utensili... Queste soluzioni purtroppo non sono mai state normate a Pontinia prima d'ora e quindi il loro proliferare ha causato nel tempo una situazione di "far west" sia sotto il punto di vista estetico, sia sotto quello urbanistico e sociale. Pontinia ha conosciuto in questi anni diversi tipi di dehors ognuno con forme diverse e colori diversi; i pedoni, ma soprattutto i disabili o i genitori con carrozzine, in alcune situazioni sono stati spodestati dai marciapiedi e quasi tutte queste strutture non sono mai state formalmente autorizzate, nè registrate dalle autorità competenti.
Con questo regolamento, dedicato all'occupazione di suolo pubblico, si vuole finalmente regolamentare l'arredo urbano e, al contempo, migliorare la qualità dei dehors per un loro corretto inserimento nei diversi aspetti della scena urbana. I commercianti non vengono colpiti nè tantomeno criminalizzati, ma anzi vengono aiutati a sviluppare delle strutture di eccellenza per accogliere al meglio la clientela, rispettando le leggi statali e il decoro urbano (una bella piazza o una bella via attira più clientela locale e forestiera).
Si potranno avere le seguenti tipologie di dehors: a) tavoli e sedie o strutture espositive mobili; b) tavoli e sedie su pedana o pavimentazione mobile; c) fioriere o elementi di delimitazione di tavoli e sedie o di tavoli e sedie su pedana; d) ombrelloni a copertura delle precedenti tipologie; e) tende a sbraccio a copertura delle prime tre tipologie; f) capanno a copertura delle prime tre tipologie; g) doppia falda, doppia cappottina, padiglione a coperture delle prime tre tipologie.
Al fine di consentire il transito pedonale deve essere destinato uno spazio residuo, o dall'edificio o dal margine esterno del marciapiede, di 2 metri (art. 20 comma 3 Codice della Strada); sono ammessi passaggi di 1,50 metri se sussistono particolari caratteristiche geometriche della strada, a condizione che sia garantita una zona adeguata per la circolazione dei pedoni e delle persone non deambulanti. Lo spazio dato in concessione di occupazione dovrà essere delimitato sui lati paralleli all'asse stradale od al verso di percorrenza dei pedoni, da strutture di delimitazione quali transenne, fioriere, graticci in legno, pali e cordoni non metallici.
La concessione per l'uso di suolo pubblico è rilasciata dal Comune previa presentazione di domanda da parte del titolare dell'attività al Settore Commercio. Per le tipologie a), b) e c) il Settore Commercio è l'unico ad intervenire nel procedimento amministrativo, mentre per le restanti tipologie tale settore convocherà una conferenza dei servizi alla presenza dei rappresentanti dei Settori Comunali coinvolti (urbanistica, sanità, lavori pubblici, Polizia Municipale...). La concessione ha validità 6 mesi, rinnovabile con un semplice foglio ogni semestre. In questo frangente abbiamo normato una semplificazione burocratica in linea con il diritto dei commercianti a non vedersi sommersi di carte per svolgere la loro attività.
Il canone di occupazione di suolo pubblico (TOSAP) è immutato rispetto alle attuali tariffe vigenti.
Dal punto di vista estetico, i dehors non potranno essere più alti di 3,50 metri e più bassi di 2,40 metri. Non si possono installare in prossimità di edifici storici o di pregio architettonico, o in prossimità di monumenti. I caratteri di scrittura delle insegne dovranno preferibilmente essere "andes" o "anastasia" caratterizzanti l'architettura razionalista di fondazione della città. Si preferiscono i colori bianco e tonalità di giallo (in attesa del regolamento estetico della città).
Tutti questi buoni intenti, che portarono la commissione regolamenti ed il Consiglio Comunale all’approvazione unanime oggi però non trovano la dovuta attenzione e soprattutto attuazione da parte della Giunta Comunale, organo esecutivo del Comune. I cosiddetti 6 mesi di tolleranza sono ormai trascorsi, ma in città non si è visto granchè di cambiamento. Solo alcuni commercianti hanno dato attuazione, in modo spontaneo, al dettame del regolamento.
Occorre quindi quanto prima utilizzare i vigili urbani per accertare il vero stato di attuazione della normativa comunale al fine di garantire i cittadini, soprattutto i più bisognosi, il decoro urbano e i commercianti che hanno operato delle spese e dei cambiamenti nel rispetto delle regole.
La scelta di redigere un progettino firmato da un ingegnere non va nella direzione di creare dei compensi remunerativi per questa categoria di professionisti, ma per creare una compiuta banca dati di tutte le strutture esistenti e per effettuare al meglio le verifiche e le rispondenze in base a quanto dichiarato e certificato.
Il Consiglio Comunale ha dato un segnale politico forte ed unanime; ora la Giunta lo faccia rispettare.

1 commento:

Anonimo ha detto...

non viene reso attuativo forse perchè si devono sistemare gli affarucoli di qualche cittadino in vista, poi dopo quando quel o quei cittadini toccati dalla fortunata amicizia allora forse si attuerà il regolamento..... chissà forse questa è una spiegazione inverosimile in un paesello come il nostro dove tutti rispettano leggi regolamenti da buoni cittadini civili e democratici gli amministratori non fanno figli e figliastri.