giovedì 21 gennaio 2010

CONSORZIO DELLA MOZZARELLA DI BUFALA CAMPANA D.O.P. COMMISSARIATO, ERA ORA!

Articolo pubblicato sul quotidiano Latina Oggi del 21 gennaio (di Andrea Zuccaro).
Il ministro dell'Agricoltura Luca Zaia commissaria il Consorzio di tutela della mozzarella di bufala Dop della Campania e a Pontinia, e in generale in tutta la provincia di Latina, gli operatori del settore, dai produttori ai sindacati, sono tutti contenti. «Era ora che qualcuno intervenisse» è stata la prima reazione di chi con le bufale ci sta a contatto tutti i giorni. Gli allevatori della nostra zona si trovano all'interno del Consorzio e ogni mozzarella che viene prodotta qui, se vuole il Dop deve essere firmata con il nome di quel Consorzio, che si è scoperto annacquava il latte con l'acqua. «A noi i controlli spaccano
il capello, invece all'interno dei caseifici si fa quello che si vuole e a rimetterci siamo noi quando scoppia qualche scandalo », spiegano gli allevatori, ancora scottati dallo scandalo diossina e ora vedono nuovamente il frutto del loro lavoro rovinato da qualche industriale
del settore senza scrupoli. E la richiesta è quella di uscire una volta per tutte dal Consorzio campano. Di tagliare questo cordone ombelicale che lega il destino dei produttori di Pontinia e delle altre province
a quello dei produttori casertani. Anche se del progetto Colossella la politica ha smesso di parlare, proprio ora che ci sono le elezioni regionali. «La Provincia di Latina si è sempre distinta per la qualità dei prodotti commercializzati – spiega il Cra con Danilo Calvani - ma le continue contraffazioni e i problemi sanitari più volte emersi in altre zone facenti parte del Consorzio hanno creato un continuo danno all’immagine del Marchio Dop tanto che alcuni produttori hanno iniziato a non apporlo più sui propri prodotti. Riteniamo sia il caso di valutare l’uscita dei produttori del territorio pontino da tale consorzio ». Ma per andare dove? Secondo Nino Andriollo è ora di concretizzare l'iter per il marchio «Colossella». « Gli incontri con gli allevatori continuano – spiega Andriollo presidente dell'Aia –. E' l'unica soluzione per evitare altri danni alla nostra immagine ma bisogna che caseifici e allevatori si consorziano». Più critico sul marchio, oltre che al Cra, anche Maurizio Ramati, allevatore. «Ma la Valentini dov'è? – si chiede Ramati – E poi perchè i caseifici vengono controllati con il contagocce mentre noi produttori siamo super controllati? Non si possono continuare ad ingannare i consumatori e far pagare le conseguenze a noi». Anche per Paolo Torelli, allevatore di bufale la notizia era attesa. «Mi sembrava impossibile vedere vendere mozzarella di bufala a 8-9 euro al chilo – spiega il consigliere comunale - Il caseificio non ci starebbe dentro con i costi. La mozzarella di bufala deve costare 11 euro».

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