domenica 17 gennaio 2010

COSTRUIAMO UN FORTE POPOLO DELLA LIBERTA' NEL NOME DEL "RINNOVAMENTO"

Articolo pubblicato sul quotidiano La Provincia (di Graziano Lanzidei). Paolo Torelli, capogruppo di An in consiglio comunale, si è già attivato, come tutto il suo partito, il Pdl, per le elezioni regionali. La partita è importante, c’è da rappresentare al meglio il territorio e da dare un sostegno importante a Renata Polverini. «Si gioca una partita importante. Dopo anni di gestione Marrazzo, bisogna ripristinare il buon governo e cercare di valorizzare le province come Latina, da cinque anni dimenticate completamente. Il Pdl deve essere unito e coeso, solo così potremmo arrivare ad una vittoria senza ombre». A Pontinia, però, sembra che non sia ancora possibile arrivare ad un partito unico tra gli ex An e gli ex Fi. «Probabilmente questa mancata unificazione è il risultato di dissidi, relativi al passato, che sono difficilmente sanabili e che non c’entrano niente con la politica nazionale. In tutta Italia sono partiti ormai da settimane con il tesseramento per il Pdl. Qui a Pontinia, di tessera, non se n’è vista ancora una». Una velata critica alla gestione Mochi? «Probabilmente un giovane che riesce ad ottenere consensi e a essere portatore di novità, non è ben accetto. Non si può negare che una crisi del centrodestra, in questa città, c’è stata. Le ultime elezioni comunali ne sono la dimostrazione. Si è voluta scaricare la colpa su Donnarumma e su chi, in quelle elezioni, ci ha messo la faccia cercando di rappresentare il centrodestra pur non essendo responsabile di una sola delle scelte prese in passato. La colpa di quella debacle viene da lontano, ha nomi e cognomi che, però, si cerca sempre di nascondere. Sta di fatto che siamo uno dei pochi Comuni della Provincia in cui c’è un sindaco di centrosinistra». La distanza tra te e Mochi, a questo punto, è insanabile. «A me piace la politica del confronto e della pluralità. Credo che proprio attraverso il confronto democratico sia possibile crescere, a livello di progettualità e a livello di consensi. Per questo credo nel progetto del Popolo delle Libertà. Certo che fare una cena di ‘corrente’ con il simbolo del partito, qualche confusione l’ha creata. Da allora mi arrivano telefonate in cui i nostri elettori mi chiedono perché sono andato via dal Partito. Probabilmente c’è qualcosa che non va e che va sistemato. A partire dal collegamento con i vertici provinciali del Partito che rendono la sezione di Pontinia fuori dai centri decisionali».

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