lunedì 18 gennaio 2010

E' IN ARRIVO IL REGOLAMENTO PER L'AFFIDAMENTO DEI CANI RANDAGI DETENUTI IN CANILE...

Da quando sono stato eletto, un tema che ho sempre tenuto sotto controllo e denunciato è stato quello del randagismo diffuso a Pontinia. Segnalai in diversi consigli comunali e sulla stampa la realtà: ovvero branchi di cani che si riuniscono nel prato di via Marconi, o a Pontinia Nuova, o nel quartiere Primavera o nella zona PEEP. Spinti dalla fame, diverse volte hanno inseguito automobili, ciclisti o pedoni; costantemente invece hanno arrecato disturbo alla quiete pubblica poiché il loro è un abbagliare continuo dovuto probabilmente alla sete ed alla fame. Inoltre è sotto gli occhi di tutti il degrado dei marciapiedi, pieni di escrementi. Ma, da un punto di vista strettamente legato all’Ente comunale, l’aspetto più odioso è quello economico: la spesa per i canili nei quali si portano i cani accalappiati qui è altissima ed ammonta a circa 160.000 euro l’anno. Proprio per cercare di abbattere questa immensa spesa proposi diverse soluzioni: innanzitutto la giunta avvii dei controlli per verificare il reale numero di cani pontiniani detenuti nei canili al fine di determinare il giusto costo da pagare che è legato alle unità di cani possedute; in secondo luogo, proviamo ad abbassare il numero di cani detenuti nei canili attraverso un regolamento ad hoc che prevedi l’affido ai cittadini; in terzo luogo iniziamo a sondare il terreno per creare un canile pubblico, comunale o con la partecipazione anche di fondi privati. L’immobilismo della Giunta Tombolillo su questo tema è stato finora lampante ed ha esasperato i cittadini al punto di far credere all’opinione pubblica che il sentimento che guida l’amministrazione è di abbandono e menefreghismo delle esigenze e delle richieste della collettività.
Ma finalmente pare che una delle mie proposte sia stata accolta. Infatti venerdì 15 ci siamo riuniti in Commissione Regolamenti, insieme ai consiglieri Calisi e Medici, e alla presenza dell’assessore Battisti, per analizzare e discutere su una bozza di regolamento per determinare le modalità di affidamento di un cane randagio ad un cittadino. Abbiamo così determinato: a) la forma della domanda da presentare all’ufficio Ambiente del Comune; b) i criteri di esame della domanda; c) che deve intercorrere un periodo di prova di due mesi prima che il cane divenga di proprietà del cittadino, con relativa iscrizione all’anagrafe canina; d) che ad ogni cittadino il Comune erogherà una somma annuale pari a 360 euro (suddivisa in tre rate quadrimestrali) per far fronte alle spese di mantenimento e veterinarie, e che si sobbarcherà delle spese dovute all’evento morte; e) che in zona residenziale un cittadino potrà detenere al massimo un cane, mentre in zona rurale massimo due cani; f) che il Comune potrà effettuare in ogni momento dei controlli per evitare truffe. Da un punto di vista civile, ma soprattutto economico, il fenomeno sarà un po’ arginato perché ogni cane detenuto al canile ci costa circa 1000-1100 euro l’anno: con questo regolamento invece ci costerà 360 euro l’anno. Ma è chiaro che il problema resta, perché ci sono i cani ancora da accalappiare che arrecano tutti i disturbi su esposti alla cittadinanza…

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