martedì 9 febbraio 2010

IERI SI E' RIUNITO PER LA PRIMA VOLTA IL CONSIGLIO COMUNALE DEI GIOVANI DI PONTINIA: FEDERICO MIRVI ELETTO PRESIDENTE, ALESSANDRA PIERETTI VICE

La prima seduta del primo Consiglio Comunale dei giovani di Pontinia si è svolta nell'aula consiliare del municipio. Alle ore 19,00, il consigliere anziano (ovvero colui che ha riportato più voti), come da regolamento, ha effettuato l'appello e quindi ha aperto la seduta. Sono stati proclamati i 13 eletti così come è stato deciso degli aventi diritto al voto il 13 dicembre scorso: Federico Mirvi, Marco Feudi, Matteo Lovato, Marzia Abbruzzese, Alfonso Perugini, Roberto Belli, Alessandra Pieretti, Silvia Malandruccolo, Manuel Cardarelli, Alessandro Cozzi, Federica Guzzon, Luca Ghidoni e Ilenia Zuccaro. Successivamente è stata indetta la votazione per il Presidente e il Vicepresidente. E' stato eletto Presidente Federico Mirvi e vice Alessandra Pieretti entrambi con maggioranza assoluta.
Spero che l’obiettivo che dovrà guidare questi ragazzi che, come me, hanno scelto di intraprendere un impegno civico, o politico o amministrativo, deve essere quello di adottare politiche di lungo periodo: solo così si potrà superare uno tra i limiti della politica di questa Nazione. Le scelte del passato si sono sempre concentrate su scelte che avrebbero portato ad un consenso immediato, senza disegnare politiche a lungo periodo attraverso le quali progettare il futuro delle generazioni successive. E mentre oggi paghiamo il prezzo per errate politiche del passato, ci troviamo a dover gestire i Comuni, o uffici, o organi giovanili e a dare risposte alle nostre comunità. Le cosiddette “politiche giovanili” non sono politiche del tempo libero, ma politiche di investimento nei settori dell’innovazione, dello sviluppo, della cultura, della crescita, della formazione: dobbiamo aiutare i nostri coetanei ad essere protagonisti.
Questo Consiglio inoltre può rappresentare un vero e proprio vivaio della politica locale: quindi costituire un embrione per favorire il ricambio generazionale; ma fondamentale è la qualità del ricambio. Lo slogan largo ai giovani deve essere, a mio avviso, corredato dallo slogan largo al merito, nelle carriere universitarie, nei concorsi pubblici, nel mondo del lavoro privato, e anche e soprattutto nell’amministrazione di un paese e nella politica. La sfida è di provare a favorire un rivoluzione del merito; questo significa costruire una società in cui tutti possano essere sulla stessa linea di partenza indipendentemente da rendite di posizione, dal censo, dall’età, dal sesso, e lasciare che siano il merito, la disponibilità al sacrificio e il talento a stabilire l’ordine di arrivo.

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