giovedì 22 aprile 2010

PONTINIA, TEATRO FELLINI: NULLA DI FATTO, BANDO E TRATTATIVA PRIVATA ENTRAMBI NAUFRAGATI. ERA SOLO UNA SCUSA PER CACCIARE PERNARELLA?

La gestione del Teatro Fellini ha sempre rappresentato una delle poche scelte del Comune che ho condiviso appieno. La gestione del direttore artistico Clemente Pernarella è stata sempre di alto profilo e ha prodotto grande soddisfazione; i risultati ottenuti sono sotto gli occhi di tutti! In Giunta hanno sostenuto di tutto pur di sorreggere la cacciata di Pernarella: hanno addirittura affermato che non andava bene che la maggior parte del pubblico fosse non residente. Perché è stato scelto di porre fine o anche soltanto ridurre questo tipo d’esperienza? Che male c’è se parte degli spettatori sono residenti altrove? Semmai sarà un vantaggio: sarebbe l’unica volta nella quale Pontinia diviene polo di attrazione culturale ed economico.
Successivamente hanno trovato altre scuse: Tombolillo ha parlato infatti, nella sua dichiarazione, di spirito da bonus pater familias… In poche parole, secondo loro, per sostenere la programmazione di Pernarella, servivano troppi soldi e non era eticamente possibile pensare di sostenere un’attività in costante perdita economica. Strano, soprattutto, visti i conti del Teatro e l’esigua somma che veniva destinata. In altre città, per esperienze importanti ma meno impattanti anche a livello di pubblico, vengono spesi molti più soldi. E comunque stiamo parlando di cultura, non di attività marginali.
Hanno forzatamente voluto approvare quel bando che avrebbe portato il teatro a divenire un cine-teatro. Innanzitutto credo che quella sia stata una scelta antistorica perché tutto il mondo va verso le multisale, perché ormai per rientrare dalle spese bisogna giocare sui grandi numeri, e invece a Pontinia si è puntato su una sala, non aperta tutto l’anno, che rimane chiusa addirittura non nel periodo estivo, come tutti gli altri cinema, ma a Natale quando si fanno più soldi, perché in quel periodo l’uso del Teatro spetterà al Comune o agli enti scolastici o associativi che il Comune autorizzerà ad entrarvi. Oltretutto il bando è andato deserto, nessuno ha risposto a quelle richieste tecnicamente e soprattutto economicamente impossibili per un imprenditore privato. Alla luce di questi due eventi, ribadisco che non possiamo permetterci il lusso di svendere un bene come il Fellini dopo averlo pagato, con soldi pubblici, diversi milioni di euro.
Non vorrei pensar a male: non vorrei cioè che ogni scusa, fittizia, sia stata utile pur di cacciare Pernarella… In fin dei conti pare che il nuovo direttore Sparagna prende gli stessi soldi di Pernarella… Quindi?
Allora ho provato, come sempre a trovare una soluzione alternativa, perché odio fare la critica sterile; feci una proposta in commissione capigruppo: perché non si chiede alla Nuova Edilizia Srl se è il caso di inserire una multisala al futuro centro commerciale di Mesa? In questo modo si riporterebbe cultura teatrale nel luogo adatto, si farebbe arrivare il cinema anche a Pontinia e si riporterebbe in auge l’indotto economico favorevole ai commercianti del centro cittadino.

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