mercoledì 4 aprile 2007

DICO NO. mozione in consiglio comunale



Anche io mi sono schierato in difesa della famiglia intesa in senso tradizionale come l'unione naturale tra un uomo e una donna al fine di procreare e dare un seguito alla propria stirpe e alla propria Nazione. In una fase storica caratterizzata da forti elementi di disgregazione sociale, da insidiose sfide sul piano culturale, da dinamiche demografiche che indeboliscono la tenuta anche economica dei nostri modelli sociali, è necessario riaffermare le ragioni della centralità dell'istituto familiare, aggiornandone semmai forme e contenuti della sua tutela. Nessuna di queste situazioni trova una qualunque forma di corrispondenza nel caso delle coppie di fatto omosessuali. Ciò non significa avallare odiose posizioni discriminatorie ma, semmai, richiamano ad un impegno attivo in difesa del più rigoroso rispetto della libertà personale. Io credo che la libertà sia fondata sulla responsabilità individuale; altri, purtroppo, credono invece che la libertà equivalga alla soddisfazione, per mezzo dello Stato, di ogni desiderio. Con semplici modifiche a singole normative vigenti, si potrebbero superare alcuni “buchi” del sistema legislativo (es. possibilità di visita in ospedale da parte anche del convivente e non solo del coniuge).
Pensate che alla base di questa nuova normativa che regola le “coppie di fatto” è stata posta una semplice dichiarazione anagrafica di convivenza, che potrà essere addirittura retroattiva. Tutto ciò sarà causa di una moltitudine di comportamenti opportunistici per la naturale impossibilità, da parte del sistema pubblico, di verificare la reale esistenza, l’attualità e la stabilità della coabitazione. Tra false attestazioni e falsi testimoni sarà difficile provare che due persone non coabitano. Sarà creato, in tempi rapidissimi, un grande sistema di truffe organizzate per gestire la riassegnazione continua di alloggi pubblici (a danno di chi aspetta da mesi o anni) e per regolarizzare, grazie a semplici dichiarazioni di convivenza con un italiano, tutti quegli extracomunitari che potranno ottenere il rilascio di un permesso di soggiorno. Nell’Italia del prossimo futuro, potremo innamorarci liberamente e decidere di andare a vivere insieme. Poi, grazie ai DICO, uno dei due conviventi potrà andare da solo al Comune per registrare l’atto basterà informare il partner ufficialmente grazie ad una lettera raccomandata inviata a casa propria. Poi, per sciogliere il vincolo di unione dei due conviventi sarà sufficiente un’altra lettera raccomandata, anche in presenza dei figli.
Insomma, il “divorzio” diverrà “finalmente” immediato (come dicono a sinistra), senza ulteriori complicazioni, liberando molti dai doveri, dai vincoli, dal senso di responsabilità collegati al matrimonio, che aiutano a superare le difficoltà legate alla convivenza ed alle consuetudini, alle incomprensioni, all’educazione dei figli, nonché a ridurre la naturale inclinazioni umana all’adulterio.
DICO mai, in difesa della famiglia, quella tradizionale, e dei giovani che intendono sposarsi ai quali lo Stato avrebbe dovuto volgere la propria attenzione, garantendo migliori prospettive occupazionali, maggiore sostegno economico per l’acquisto di una casa, per la nascita e la crescita dei figli.

Nessun commento: