venerdì 1 agosto 2008

P.T.P.R. - LA MAGGIORANZA NON INDIVIDUA ZONE DI ECCELLENZA AGRICOLA, AMIBIENTALE O STORICO-CULTURALE. POSSIBILE PONTINIA SIA COSI' POVERA?


Il Piano Territoriale Paesistico Regionale (PTPR) è uno strumento di pianificazione territoriale di settore con specifica considerazione dei valori e dei beni del patrimonio paesaggistico naturale e culturale del Lazio, fondamentale e necessario oggi per ridefinire la sfera di competenza della pianificazione paesaggistica, attraverso un più ampio approccio settoriale che comprenda e disciplini l’insieme dei beni del patrimonio naturale e culturale, quale sistema identitario della Regione Lazio intesa sia come comunità che territorio.
Gli obiettivi di qualità paesaggistica riguardano: a) linee di sviluppo compatibili con i diversi livelli di valore riconosciuti senza diminuire; b) salvaguardia delle aree agricole; c) riqualificazioni parti compromesse o degradate; d) recupero dei valori preesistenti; e) creazione di nuovi valori paesistici coerenti ed integrati. II perseguimento dei suddetti obiettivi avviene, in coerenza con le azioni e gli investimenti di sviluppo economico e produttivo delle aree interessate attraverso: progetti mirati, misure incentivanti di sostegno per il recupero, la valorizzazione e la gestione finalizzata al mantenimento dei paesaggi ed indicazione di idonei strumenti di attuazione.
Queste aree da tutelare e valorizzare sono riportate sulle mappe attraverso il colore «verde» (interesse ambientale), «verde scuro» (alto interesse ambientale), «giallo» (interesse agricolo), «giallo scuro» (aree di eccellenza agricola), «violetto» (aree di interesse storico-culturale).
Credo che nessuno di noi ami avere dei vincoli che blocchino la nostra vita sociale e produttiva; ed in tal senso nessuno di noi ha mai avanzato proposte in tal direzione.
Ma credo però che la maggioranza avrebbe fatto bene ad ascoltare le proposte avanzate da me e dagli altri cittadini o associazioni, che erano tutte volte solamente ad esaltare il territorio e la reputazione di Pontinia. Perché questa maggioranza non lavora per Pontinia e per il suo valore paesaggistico e storico?
Ho visto le mappe che i comuni a noi limitrofi hanno inviato alla Regione come proposta di PTPR: ebbene, Sabaudia, Terracina, Sonnino, Priverno e Sezze, sembravano delle “tavolozze” piene di colori verde, giallo e violetto; mentre Pontinia era semplicemente una distesa di colore grigio. Perché tutti i comuni limitrofi hanno richiesto alla Regione di individuare aree di eccellenza agricola ed ambientale mentre Tombolillo e la sua Giunta non ne hanno individuata nemmeno una quando invece potevano sottolineare l’importanza della nostra agricoltura, zootecnia, della produzione di latte e mozzarella IGT di bufala e di ortofrutta d’eccellenza? Perché non sono stati colorati di violetto gli ex poderi ONC che testimoniano le nostre origini, i procoi e tutte le opere di fondazione? Spero che non sia propedeutica alla realizzazione di impianti nocivi o di speculazione edilizia e quindi non compatibili con zone di eccellenza…
Infine perché queste delibere sono state tolte dal sito internet del Comune? Perché si offende il principio della trasparenza che spetta in modo sacrosanto a tutti i cittadini?
La maggioranza avrebbe fatto bene ad accogliere il principio di elevare Pontinia a città di eccellenza ambientale, agricola e storico-culturale: hanno perso un’occasione importante.
Invece è stato giusto proporre delle osservazione contro dei vincoli che bloccherebbero le nostre attività agricole, artigianali o industriali.

1 commento:

Anonimo ha detto...

il non accogliere tutte le osservazioni presentate da cittadini ed associazioni è una chiara ammissione d'ignoranza ed incompentenza amministrativa fautrice di negligenza e padre del menefreghismo deletrio, chiara e netta ammissione di speculazione dei palazzinari anche dove le norme più basilari di rispetto storico-ambientali si dovrebbero applicare.
Invito tutti a leggere le osservazioni presentate dai cittadini per rendervi conto della balordata compiuta dalla pubblica ammistrazione a dispetto della collettività.