lunedì 16 marzo 2009

ALL'ASSEMBLEA ANCI GIOVANI AMMINISTRATORI INTERVIENE IL MINISTRO DELLA GIOVENTU' ON. GIORGIA MELONI


Taormina – “Adottare politiche di lungo periodo: deve essere questo uno tra gli obiettivi della giovane classe dirigente, solo così si potrà superare uno tra i limiti della politica del Paese”. Questo l’invito rivolto dal Ministro della Gioventù, Giorgia Meloni ai giovani amministratori che si sono dati appuntamento a Taormina per la I^ Assemblea Programmatica Nazionale ANCI Giovane. “La politica – ha detto il Ministro – si è sempre concentrata su scelte che avrebbero portato ad un consenso immediato, senza disegnare politiche a lungo periodo attraverso le quali progettare il futuro delle generazioni successive. E mentre paghiamo il prezzo per errate politiche del passato – ha aggiunto il Ministro - da classe dirigente ci troviamo a dover gestire i Comuni e a dare risposte in un momento di crisi mondiale senza poter contare sui fondi necessari per amministrare, e senza neppure sapere quando questi fondi saranno nuovamente reperibili”. Il Ministro Meloni ha quindi tracciato un disegno delle Politiche giovanili. “Non sono politiche del tempo libero, ma politiche di investimento nei settori dell’innovazione, dello sviluppo, della crescita, della formazione”. E ha tracciato alcuni punti sul quali bisogna intervenire: “dobbiamo aiutare i giovani italiani ad essere protagonisti – ha detto - devono avere la possibilità di una formazione adeguata, dobbiamo favorire il loro ingresso nel mondo del lavoro, dare certezze sulla casa, per consentire un rapporto stabile nella vita affettiva, dare la possibilità di una scelta consapevole in tema di procreazione e genitorialità”. Il Ministro è quindi intervenuta sul tema del ricambio generazionale. “Fondamentale – ha detto – è la qualità del ricambio. Quindi dobbiamo pretendere il diritto al ricambio ma senza privilegi”. E ha continuato con una provocazione “lo slogan largo ai giovani – ha detto - può essere sostituito dallo slogan largo al merito, nelle carriere universitarie, nei concorsi pubblici, e anche nella politica”. La sfida – ha chiarito - è di provare a favorire un rivoluzione del merito, questo significa abbattere e combattere una serie di rendite di posizione e di oligarchie, vuol dire costruire una società in cui tutti possano essere sulla stessa linea di partenza indipendentemente da rendite di posizione, dall’età, dal sesso, e lasciare che siano il merito, la disponibilità al sacrificio e il talento – ha concluso - a stabilire l’ordine di arrivo.

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