lunedì 30 marzo 2009

ECCO IL MIO RACCONTO DI TRE GIORNI DI GRANDI EMOZIONI AL 1° CONGRESSO DEL POPOLO DELLA LIBERTA'

Sono stati tre giorni fantastici, ricchi di emozioni e di ricordi tutti proiettati verso il presente ma soprattutto il futuro. E tutto non poteva iniziare se non con un discorso-fiume del Presidente Berlusconi che ha ripercorso tutti gli avvenimenti di questi 15 anni di FI e AN, dalla loro fondazione alla creazione del primo Governo nel 1994 e al Governo più longevo della Repubblica del 2001/2006. Sono state ricordate le elezioni comunali di Roma e Napoli quando il MSI con Fini e la Mussolini raggiunsero un risultato quantitativamente storico e per poco sfiorarono il successo; Berlusconi in quell'occasione disse che se fosse stato romano avrebbe votato per Fini e i due grandi fiumi, FI e AN iniziarono a scorrere nello stesso letto, seppur essendo ancora solo alleati mantenendo i loro simboli e le loro strutture partitiche separate. Sabato è stato il giorno dei ministri, dei dirigenti, dei sindaci di spicco. Alle ore 11,00 è intervenuta il ministro Giorgia Meloni che ha sottolineato quanto sia meraviglioso essere italiani e quanto sia importante valorizzare il concetto di merito e di gioventù al fine di creare la classe dirigente partitica ed italiana del domani. Poco dopo è stato il momento del grande ministro Brunetta, colui che combatte a favore di una pubblica amministrazione sempre più giusta, vicina al cittadino ed efficiente e contro i fannulloni e la vecchia concezione di Stato ingessato e burocraticizzato all'eccesso. Alle 12,30 in alto i cuori e le bandiere per Gianfranco Fini: leader lungimirante e capace di saper anticipare il futuro e di prendere decisioni apparentemente inaccettabili ma che poi si tramutano prontamente in sagge. Nel suo discorso ha tracciato la via e sicuramente sarà la giusta via, anche se a volte occorrerà passare in mezzo alla nebbia e al buio. Ma il messaggio più forte è stato quello di voler modificare la Costituzione della Repubblica, che nel 1946 doveva essere così, mentre oggi deve saper contenere ed interpretare il nuovo mondo, la nuova economia, le nuove esigenze sociali. Sul fronte dell'economia, il cittadino deve ritornare al centro di un nuovo umanesimo; basta col dare importanza alla finanza piuttosto che al lavoro vero, quello che produce. I fatti hanno dimostrato che la finanza sta crollando e quindi rimbocchiamoci ora le maniche, ma poi siamo pronti a ripartire in favore del lavoro, del commercio e dell'economia reali e produttivi, non finanziari. Nel pomeriggio tutti gli altri ministri hanno dimostrato come questo Governo in soli 10 mesi abbia già fatto moltissimo: l'importanza della famiglia intesa nucleo fondamentale della società (in arrivo 60,000 alloggi popolari destinati alle giovani coppie con figli e l'introduzione fiscale del quoziente fiscale); tutela dei risparmi delle famiglie italiane (le più risparmiatrici d'Europa); piano casa (se riparte l'edilizia, riparte l'economia); più forze alle imprese (molti soldi disponibili cash presso le banche da parte del Governo); emergenza rifiuti in Campania (risolta già da subito in pochissimi giorni l'estate scorsa e da pochi giorni è attivo il termovalorizzatore di Acerra); è stata salvata l'Alitalia la nostra compagnia di bandiera (strategica per il nostro turismo); le grandi città possono contare su più sicurezza (sono stati introdotti i militari a pattugliare punti sensibili, così da rendere più disponibili agenti di polizia e carabinieri per le emergenze di ordine pubblico e sicurezza); stanno terminando tutti i censimenti dei campi nomadi (no discriminazione, ma si deve sapere chi sono, cosa fanno e come vivono); è in fase di conclusione la riforma della giustizia (perseguire il concetto costituzionale di "giusto processo" rendendolo, soprattutto il civile e il commerciale, veloce, efficace ed efficiente e per i condannati penali "certezza della pena"); una scuola più seria, che volga ad incentivare il meritoe l'educazione; un'università centro di cultura e formazione (e non di baronati familiari occupanti cattedre ed insegnamenti con laude ricompense economiche) che sia gestita in modo manageriale tagliando sprechi, sedi periferiche e corsi di studio con pochissimi iscritti; la pubblica amministrazione, da palla al piede, sta diventando sempre più digitalizzata ed efficiente con la lotta agli sprechi ed ai fannulloni e il premio ai più meritevoli e lavoratori; federalismo fiscale più vicino al nord ed al sud e più vicino ai cittadini che sapranno controllare di più le amministrazioni locali e regionali; lotta all'evasione fiscale (pochi giorno fa l'Agenzia delle Entrate ha certificato un plus di entrate fiscali in quest'ultimo anno); avvio alle grandi opere e riattivazione della "legge obiettivo" per le reti di comunicazione, i trasporti e la ristrutturazione di edifici pubblici e scolastici (un'Italia più moderna e nuovi posti di lavoro e nuova liquidità contro la crisi economica); più fonti rinnovabili ed energia nucleare (stipulato il patto con la Francia); grande presenza italiana nelle relazione europee ed internazionali (molte volte l'UE segue le nostre indicazioni e ad esempio siamo stati i promotori della risoluzione Russia-Georgia e della storica conlusione delle liti tra noi e la Libia risolvendo il contenzioso in favore delle nostre famiglie esuli e delle nostre industrie che andranno lì a produrre ricchezza). Ieri, ultimo giorno di congresso, è toccato ai 3 futuri coordinatori nazionali del Popolo della Libertà: Sandro Bondi, Ignazio La Russa e Denis Verdini. Grande commozione quando il ministro della difesa La Russa ha mostrato il video sulle Forze Armate ringraziando tutti i ragazzi impegnati nelle missioni di pace nel mondo e nella sicurezza delle nostre città e della nostra Patria. Infine gran conclusione con Giorgia Meloni che, dopo aver aperto la votazione, conclusasi all'unanimità dei favorevoli, ha incoronato Silvio Berlusconi presidente del Popolo delle Libertà. Così c'è stata un'altro grande discorso ed un'altra grande ovazione generale e prolungata per un leader nato, indiscusso, immenso. Silvio Berlusconi candida l'intero PDL ad essere protagonista in Europa, nel Partito Popolare Europeo e nel Parlamento Europeo, e ha quindi lanciato la sfida a Franceschini per le votazioni europee: Berlusconi si candiderà, da vero leader, e chiede al leader del PD, se davvero lo è, di fare altrettanto e di vedere come andrà. I presenti hanno raggiunto a quel punto il picco massimo di entusiasmo: Silvio, Silvio, Silvio..... Tutti lo vogliono in campo e chi lo critica è perchè inizia ad aver paura sul serio! Questo Popolo si è finalmente riunito, i due fiumi si sono riuniti e le loro acque oramai sono completamente mescolate tra loro: non si sa distinguere più chi fosse un ex di AN o un ex di FI: ora siamo tutti artefici e cittadini del Popolo delle Libertà.

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