domenica 15 marzo 2009

IL 13 E 14 MARZO A TAORMINA SI E' SVOLTA LA PRIMA CONFERENZA PROGRAMMATICA A.N.C.I. GIOVANI AMMINISTRATORI LOCALI; HO AVUTO IL PIACERE DI PARTECIPARVI


Taormina – Il Comune non è soltanto l’istituzione più vicina ai cittadini, l’ente che eroga servizi e con il quale si instaura un rapporto diretto, ma è vissuto come il proprio ente, quello cui dare un contributo di impegno diretto e immediato. A pensarla così un campione di 1074 soggetti maggiorenni sotto i 35 anni, residenti sul territorio nazionale.
L’indagine, dal titolo Il futuro in mano a chi? Giovane Italia: una generazione sospesa tra incertezze e voglia di partecipazione è stata realizzata da Cittalia–Anci Ricerche e presentata da Pierciro Galeone, Segretario Generale Fondazione Cittalia, nell’ambito della I^ Assemblea Programmatica Nazionale ANCI Giovane in corso di svolgimento a Taormina.
Il 56% degli intervistati si dimostra interessato all’amministrazione comunale e pensa di volervi dedicare una parte del proprio tempo. Per l’86% dei giovani italiani è un dovere impegnarsi nel Comune, tuttavia il 55% trova complicato l’accesso alla vita politica locale. Serve dunque creare nuovi spazi di partecipazione e nuove forme di dialogo e interrelazione con i giovani. Ma quali sono i settori nei quali i giovani vorrebbero intervenire? Al primo posto troviamo l’esigenza di rafforzare la vita culturale dei propri territori (la cultura è vista come strumento di libertà ed evoluzione sociale, ma anche come motore della modernizzazione del Paese), a seguire chiedono un rafforzamento delle politiche per i giovani, il potenziamento dei servizi sociali, garanzie sulla qualità dell’ambiente e sulla gestione dei rifiuti, interventi sugli asili nido, scuola, formazione e sport, sulla sicurezza e ordine pubblico. In sintesi, i giovani chiedono al Comune di comprendere le esigenze della comunità locale su questi temi e di trovare soluzioni innovative ed efficaci. In sostanza gli amministratori dovrebbero ampliare aree verdi e creare luoghi di incontro e di svago, aumentare le strutture per sviluppare la propria creatività, incrementare gli impianti e le attrezzature sportive, potenziare cinema e teatri, incrementare l’organizzazione di mostre ed eventi culturali.
Dall’indagine realizzata da Cittalia-Anci Ricerche si rileva anche il livello di interesse per la politica: un quinto del campione si dichiara molto interessato e il 44% abbastanza interessato. I più coinvolti sono i maschi rispetto alle femmine, e l’interesse sembra affievolirsi con l’avanzare dell’età.
Ma in politica lo scenario dovrebbe cambiare. Dai dati sembra infatti che un ricambio generazionale della classe dirigente politico-amministrativa troverebbe il favore di una larga parte dei giovani italiani, si creerebbero le condizioni per una nuova fase di ammodernamento e di innovazione. Il 41% degli intervistati (di età compresa tra i 25 e i 29 anni) ritiene che i rappresentanti politici under 35 agiscono meglio rispetto ai più maturi, contro il 5% che preferisce i meno giovani.
Le ragioni per scegliere gli under 35? Sembrano garantire più dinamismo e un maggiore pragmatismo, un più costante ed efficace dialogo con la cittadinanza e una minore compromissione con il passato amministrativo che invece si vorrebbe archiviare. La ragioni della preferenza vanno ricercate nella maggiore apertura a idee moderne e innovative (32%), nella vicinanza al mondo giovanile (22%), nel dinamismo e nella voglia di fare (13%), nel minor grado di corruzione (8%), nell’estraneità alle logiche partitocratiche (7%) e nella migliore conoscenza delle problematiche sociali (5%). Per il 72% del campione i giovani amministratori sono gli interlocutori più facili da raggiungere.
Ed ora uno sguardo al profilo degli under 35: sono i soggetti che prestano più attenzione ai giovani, al mondo della scuola e dell’università, all’innovazione e alla creatività, al rinnovamento amministrativo, ma sono anche i più sensibili nei confronti dell’ambiente, del mondo del lavoro, del turismo, alla valorizzazione del territorio e alla partecipazione dei cittadini. Tra i settori dove dimostrano una maggiore competenza la promozione delle opere pubbliche, la capacità di fare rete tra le forze sociali presenti sul territorio, l’attenzione all’economia, la serietà e competenza amministrativa. Una nota critica nella sfera del sociale, e in particolare delle fasce più deboli: gli under 35 si dimostrano più attenti alle esigenze delle persone in difficoltà ma meno sensibili nei confronti della terza età.
Ma quanti sono numericamente i giovani amministratori in Italia? Sono 27.304 e rappresentano il 18,7% del totale degli amministratori comunali. Oltre il 70% di quelli under 35 svolge la propria attività politica nei piccoli Comuni, mentre, sul versante dei Comuni con più di 100mila abitanti, i giovani amministratori non arrivano neppure all’1%.

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