mercoledì 23 gennaio 2008

A.T.O. 4 & ACQUALATINA: FACCIAMO CHIAREZZA



Il giorno 25 maggio 2005 al protocollo del Comune di Pontinia perveniva una dichiarazione con mittente il Dirigente responsabile della Segreteria Tecnico Operativa dell’ATO4. In tale comunicato, sottoscritto, si attesta che è stato il Sindaco Tombolillo e la sua maggioranza ad aderire all’A.T.O. 4 con delibera di consiglio comunale n. 60 del 1997 e successiva ratifica dell’accordo da parte del Sindaco stesso avvenuta il 25/05/1999. Lo stesso Giovannoli afferma che “il Sindaco Mochi ha soltanto provveduto alla formale consegna degli impianti quale obbligo derivante dalla precedente adesione all’A.T.O. 4”.
Oggi il Sindaco Tombolillo non deve fare demagogia: ha compiuto una scelta nel 1997, ribadita nel 1999, ed ora se ne deve assumere le responsabilità amministrative e politiche.
La Legge Galli (n. 36 del 1994), che ha riorganizzato i servizi idrici, all’articolo 8 parla chiaro: “i servizi idrici sono riorganizzati sulla base di ambiti territoriali ottimali delimitati (A.T.O.); l’Autorità dell’ATO programma, affida in gestione e controlla il "servizio idrico integrato", cioè l'insieme dei servizi di acquedotto, fognatura e depurazione in tutte le loro fasi, ivi comprese le relative tariffe. Tale autorità inoltre ha lo scopo di garantire un ottimale approvvigionamento d’acqua potabile, privilegiando la qualità ma anche salvaguardando le risorse idriche nel rispetto dell'ambiente”. Leggendo il testo della legge Galli sicuramente si può notare come gli intenti del legislatore del 1994 sono stati idealmente buoni e tecnicamente validi. Ciò non toglie, però, che vanno effettuate delle attente valutazioni nel caso strettamente correlato al Comune di Pontinia: con l’entrata in acqualatina, dovuta all’adesione all’ATO 4 da parte del Sindaco Tombolillo, è stato applicato l’art. 8 della legge Galli in favore di acqualatina. Tale società ha sicuramente garantito la distribuzione dell’acqua e le dovute manutenzioni, ma non ha mai fatto un investimento di capitale nel nostro territorio, né tantomeno ha mai aperto uno sportello per il cittadino e ancora oggi gli abitanti di Pontinia devono recarsi a borgo Hermada per effettuare ogni tipo di segnalazione o di pratica burocratica. Non voglio entrare nel merito della gestione centrale della società perché non spetta a noi giudicare, bensì alla magistratura; ma sicuramente si può dire che qualcosa non và.
Detto ciò però, non si può abolire e rinnegare l’annessione all’ATO4 in un colpo d’occhio e attraverso una semplice delibera. Innanzitutto si dovrebbe prendere contatto con i vertici dell’ATO4 e di acqualatina per esporre loro le carenze del servizio nei confronti dei cittadini pontiniani istituendo un’apposita commissione consiliare composta da maggioranza ed opposizione, nella quale si cerca di correggere tutti gli errori e le carenze finora subite da parte degli utenti. Se tale incontro fosse negativo, allora si dovrebbe aprire una fase di attento studio e di progettazione di quello che potrebbe essere il futuro di un eventuale ritorno alla gestione comunale dell’acqua. Innanzitutto andrebbero studiati i risvolti giuridici di un’operazione del genere. Poi deve seguire uno studio economico delle ripercussioni sul bilancio comunale perché andrebbero analizzati i costi di manutenzione, di interventi di urgenza, di depurazione e di fognatura dell’intero ciclo dell’acqua. Il comune deciderà di creare una tassa sull’acqua con la quale si copriranno solo il 30 o il 40% dei costi di gestione o una somma maggiore, considerato che comunque il rientro dell’altra porzione dei costi è da effettuare attraverso altre voci di bilancio? saranno sacrificati i capitoli di spesa per il sociale, per l’ambiente, per le scuole, per la cultura? Ci saranno effettivamente questi soldi, o si dovranno aumentare altre tasse indirettamente? Dopo tutto questo studio sarà il momento di passare al progetto operativo: sarà costituita una società comunale ad hoc? Sarà conferito tutto alla tra.sco.? Chi si occuperà della lettura dei contatori? Quale ditta effettuerà la manutenzione ordinaria e straordinaria?
Non si sa ancora nulla!! Ecco perché in consiglio comunale è stato inscenato un teatrino demagogico e non certo costruttivo.

4 commenti:

giorgio libralato ha detto...

Studiare meglio le leggi per evitare brutte figure e sopra tutto per impegnarsi nell'interesse dei cittadini e non di chi è sotto inchiesta. L'obbligo di stare nell'ATO 4 non significa obbligo di acqualatina, la legge è chiara. Sarebbe come dire bisogna fare la differenziata e quindi la legge obbliga a conferire alla sep. Giorgio Libralato

Anonimo ha detto...

Infatti stare nell'ATO4 non ci ha obbligati ad entrare in acqualatina; ma ci ha obbligati a conferire le nostre reti idriche al gestore dell'ATO4! Io credo che ci siano dei problemi nella gestione della scietà acqualatina e degli investimenti che sono carenti soprattutto nei confronti del nostro Comune. Ma per ora dobbiamo stare lì e saper avere il cosiddetto "peso politico" ovvero saper contare e farci sentire all'interno di acqualatina affinchè a Pontinia facciano degli investimenti e degli ammodernamenti in nostro favore.

Anonimo ha detto...

Occorre poi un PIANO DI GESTIONE TECNICO-ECONOMICA per quanto riguarda l'eventuale riconferimento della gestione comunale dell'intera rete idrica: dobbiamo saper studiare e prevedere l'impatto economico e strutturale del ritorno alla gestione casalinga. Chi pagaremo per svolgere tutto il lavoro di manutenzione, lettura contatori, gestione tariffe e quant'altro? A che cifra stabiliremo l'introito per metro cubo? Finora si sta parlando senza aver effettuato uno studio scientifico sugli effetti giuridici, economici e tecnici di un ritorno alla gestione comunale! Non siamo pronti ad effettuare il grande passo (ammesso che sia possibile).

Anonimo ha detto...

Pontinia non è socio di acqualatina (non lo è diventato nemmeno con la gestione Mochi) e quindi può partecipare alle riunioni e decisioni dell'ATO, nella conferenza dei sindaci, ma non in acqualatina. Nessuno obbliga a cedere le reti, la scelta di affido viene lasciata ai singoli comuni. Poi il comune di Pontinia aveva l'obbligo di deliberare su alcune decisioni della modifica della convenzione, considerato che queste modifiche comportano aggravio di costi sia per i cittadini che per il comune. Per la fase successiva c'è qualcuno che è pagato a prescindere per lavorare sulle opere pubbliche comunali. Giorgio Libralato