sabato 10 novembre 2007

ALLARME SICUREZZA, ORA SI INTERVENGA


"La Provincia" Venerdì 9 Novembre (di Graziano Lazidei) - Paolo Torelli, giovane capogruppo di AN al consiglio comunale, torna sul problema del­la sicurezza, più volte sollevato anche nei mesi scorsi. L’argomento del giorno è quello dei Rom e della tragedia cui è stata vittima la signora Reg­giani. «Conferiamo anche in un periodo di lutto e dolore come questo, la nostra volontà di dare un contributo concreto per la sicurezza degli ita­liani. Crediamo che un sistema di espulsioni, ef­ficiente ed efficace, possa consentire a tutti i cit­tadini, italiani e non, che vivono il nostro Paese in maniera corrette e nel rispetto della legge, di stare più tranquilli, di vivere la loro vita senza la minaccia della violenza». Per Torelli, da Pontinia a tutta l'Italia, non si può fare sconti. «La parola solidarietà deve essere necessariamente legata alla parola legalità. E sull'integrazione anche bisogna essere chiari: c'è chi non accetta di integrarsi, perché non accetta i va­lori e i principi della società in cui risiede. Co­me sia possibile integrare chi considera pres­soché illecito e non immorale il furto, il non la­vorare perché devono essere le donne a farlo ma­gari prostituendosi, e non si fa scrupolo di rapi­re i bambini o di generare figli per destinarli all'accattonaggio? Parlare di integrazione per chi ha una “cultura” di questo tipo non ha senso». Per Torelli bisognerebbe adottare il principio del­la tolleranza zero nei confronti di chi non rispet­ta i principi della convivenza civile. Invita an­che a tenere alta la guardia nei confronti di chi, in questi giorni, sta tentando in tutti i modi di fare discorsi d'integrazione che, almeno se­condo lui, non hanno senso. «Spero che in Provincia di Latina non ci sia nemmeno l'ombra di ospitare un insediamento rom, come auspica Libralato, membro della maggioranza di Tom­bolillo, perché altrimenti la lotta sarebbe molto dura e comunque porterebbe solo delinquenza: gli immigrati, lavoratori, onesti, hanno già una casa e non una baracca, rispettano le leggi sul lavoro e tutte le altre leggi civili e penali; a loro non serve una baraccopoli dove vivere». Parole dure, durissime, che denotano come, anche a Pontinia, sia sentita l'esigenza di affrontare l'argomento sicurezza. Torelli preme da tempo e, secondo AN, i tempi sembrano essere maturi.

3 commenti:

Anonimo ha detto...

Signor Torelli la pianti di dire falsità sul mio conto e non mi attribuisca affermazioni che non ho fatto. Può anche non essere coerente con il suo partito e con quanto decide e delibera, per esempio a Terracina. Parliamo per favore in modo serio e pacato di un problema serio.
Giorgio Libralato

Anonimo ha detto...

PER il Verde pubblico, ricordiamoci del custode.
Il custode è favorevole all'eventuale spostamento del sito?
Io penso che il tutto è chiacchiere.
Per l'antenna senza concessione edilizia, perchè non si chiude?
I geometri di Pontinia cosa dicone del mercato coperto, non è che un'altro San Giuliano?

PAOLO TORELLI ha detto...

Io più che battermi con volantini, articoli di giornale e interventi in consiglio comunale, cosa posso fare? sono all'opposizione! continuerò sicuramente la mia lotta, anzi la nostra lotta di migliorare Pontinia e reindirizzarla verso i canoni di legalità e razionalità e soprattutto di vivibilità